CAPITOLO 3

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Il mattino seguente, decidemmo di andare tutti a sciare..bhè a dire il vero io non volevo andarci ma Cinzia riusciva sempre a farmi cambiare idea con le sue proteste.
Mentre tutti sciavano io decisi di rimanere seduta a guardarli volteggiare sulla neve come angeli. Avrei tanto voluto divertirmi anche io una volta in quel modo...ma non ce la facevo. Il ricordo di mio padre al funerale, senza vita mi imprimeva dentro come una ferita aperta ed era molto difficile curarla perchè sarebbe rimasta aperta per sempre.
-ehi lin, vieni a sciare!- urlò Cinzia dall'alto, pronta per fare il terzo giro.
-non sai cosa ti perdi lin!- disse Ellie.

"Papà ti prego non mi lasciare" dissi tenendo la sua mano stretta.
"Dai lin fai come ti ho insegnato, vedrai che non cadrai..ti farò il tifo! Forza lin, forza lin, forza lin.."
"Papà ho paura di cadere"
"Non cadrai se fai come ti ho insrgnato...brava continua così"
"Papà..sto sciando!" Urlai ladciando la sua mano e andando veloce come un razzo.
"Bravissima tesoro, ce l'hai fatta!!"
"Siiii"

-lin, tutto ok?- mi risvegliai di colpo rendendomi conto che ero rimasta a pensare ai vecchi tempi...-lin, stai bene?- continuò Cinzia preoccupata. La guardai un attimo e senza preavviso mi alzai dalla roccia in cui ero seduta e scappai via, correndo per il sentiero che portava al motel. Appena arrivai nella mia stanza, spalancai la porta del bagno e mi buttai per terra scoppiando in una pozzanghera di lacrime.
-papà..perchè? Perchè te ne sei andato, perchè? Perchè dio hai fatto questo proprio a lui? Perchè?- urlai tenendomi la pancia e stringendo il tappetto di pelle che era sotto di me. Ero davero stanca di soffrire in questo modo. Non era possibile che ogni cosa che facessi mi ricordase lui.

Non so bene quanti minuti passarono. 10, 20 30..so solo che ormai ero arrivata al punto della fine delle lacrime e che ora stringevo le mie gambe strette a me.
-lin?- bussò Cinzia. La sentii dire ai altri di starsi zitti -lin, sono io posso entrare?-chiese.
-si- dissi a bassa voce. Disse ai altri di andarsene che poi avrebbe detto tutto e poi entrò dentro facendo attenzione a non far rumore. Si sedette accanto a me e mi strinse le spalle.
-come ti senti?- chiese.
-sto bene- risposi alzando lo sguardo su fi lei e rivolgendole un sorriso triste. Lei scosse la testa.
-tu non stai bene lin..hai bisogno di aiuto- disse.
-no davvero ora sto meglio. Ho solo...avuto un flashback- risposi pensierosa.
-sicura di star meglio?- annuii poco convinta. -non ti credo neanche un pò ma comunque che ne dici di uscire a mangiarci qualcosa?- annuii di nuovo e lei mi aiutò ad alzare per poi uscire da quel bagno.

Alla fine passai il resto della giornata con Cinzia, alla mensa del motel. Lei decise che non mi avrebbe lasciata da sola in caso mi venisse un altro "flashback" come avevo detto io, e..sinceramente non ne potevo esserle più grata. Lei era l'unica che in qualche modo mi aiutava tantissimo..ma quel aiuto che mi dava non era abbastanza da farmi dimenticare tutto. Se solo ci fosse un modo in questo mondo di farmi felice sarebbe quello di far tornare mio padre qui con me. Ma..sapevo molto bene che non sarebbe mai successo.
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-SVEGLIA SVEGLIA!- aprii un occhio confusa e ancora assonnata. -sveglia lin, oggi è la vigilia di natale!- urlò ancora Cinzia. Mi poggiai dui gomiti guardando la mia amica aprire le finestre e facendo entrare un vento freddo ce mi fece congelare. Questa ragazza era davvero imprevedibile. Era solo la vigilia di natale e mi svegliava in questo modo..e se fosse stato natale cosa avrebbe fatto? Invitato Madonna a farmi un concertino per svegliarmi? Da come la conoscevo ne sarebbe stata capace.
Mi alzai dal letto svogliatamente buttando le coperte a terra. -come stai lin? Oggi è la vigilia- disse raccogliendo la coperta che avevo appena buttato - e non voglio scuse- disse.
-in che senso?- chiesi confusa.
-nel senso che oggi usciremo a fare shopping, a pattinare e stasera andremo alla festa di natale che tu lo voglia o no- sospiarai.
-ma..-
-lin ma sei sorda?- sbottò -ho detto che non voglio scuse-
-ok- risposi rassegnata.
-perfetto, allora vai a lavarti e vestirti- disse spingendomi in bagno.
Mi lavai i denti con una svogliataggine che solo Dio sà, dopo di che mi vestii mettendo un maglione gigante e dei pantaloni larghi.
-ehm...dove stai andando in quel modo?- chiese Cinzia squadrandomi. -levati il maglione, prendi questa- disse dandomi un maglione praticamente quasi uguale al mio.
-non è la stessa cosa?- chiesi.
-si ma questo ha più stile- rispose. Sospirai rumorosamente levandomi quella che avevo e infilando l'altra. Mi stavo iniziando a chiedere se saremmo mai usciti da quella stanza quando poi mi prese sottobraccio uscendo appunto dalla stanza.
Decidemmo di prendere l'autobus per arrivare al centro commerciale.
-Ellie non viene?- le chiesi mentre eravamo in autobus.
-pff, per carità. Scommetto che sarà in camera con John a fare chissà quale scemenza- rispose infastidita.
Dopo 10 minuti di viaggio arrivammo davanti a un centro commerciale che...wow, era giganteaca. Forse il doppio della casa di queen Elizabeth.
-Dio- disse Cinzia senza parole. Mi prese per mano e mi trascinò dentro. Era impossibile camminare perchè la gente che c'era era infinita: bambini con dei regali in mano, i genitori che li rincorrevano, vecchietti che portavano in giro i nipotini...vari babbo natale che facevano ridere i bambino..insomma un vero e proprio natale da passare in famiglia. Si, in famiglia.

Entrammo in uno dei tanti negozi in giro e subito Cinzia iniziò a cercare qualche vestito per me, mentre io ne prendevo alcuni a caso per far vedere che ero interessata anche io a comprarne qualcuno.
-ehi lin..guarda cosa ho trovato- mi girai verso la mia amica che aveva in mano un vestito corto rosso pieno di brillantini che da un momento all'altro mi avrebbero accecato. -che ne pensi?- chiese ancora.
-ehm..- non feci in tempo a rispondere che sentimmo una voce familiare chiamarci.
-ragazze anche voi qui?- Ellie. Guardai Cinzia che sospirò evidentemente scocciata della sua presenza. -vi state preparando per la festa di stasera?- continuò. -e questo per chi è?- chiese prendendo il vestito che Cinzia mi aveva fatto vedere.
-è per lin. Cosa ci fai qui?- chiese Cinzia.
-io ero con John ma lui ora è in birreria con Paul. Che bello avervi visto..posso cercare con voi?- senza che le rispondessimo iniziò a prendere vari vestiti a caso, mentre Cinzia intanto la guardava con occhi di fuoco. Mi misi a ridere a quella scena. Non era da lei odiare le persone.
-lin...forse questo potrà piacerti- disse Ellie facendomi vedere un vestito nero, corto senza spalline e meno luccicoso di quello che mi aveva fatto vedere Cinzia. Era decisamente più bello. -ti piace?- guardai Cinzia che era infastidita dalla scena.
-ehm è carino ma..-
-perfetto allora vai a provarlo, ti aspetto qui- disse spingendomi nel camerino. Sospirai mentre chiudevo le tendine e mi spogliavo. Ci misi un bel pò a infilare il vestito anche perchè era stretto in vita. -tutto bene lin?- urlò Ellie. Non feci in tempo a rispondere che Ellie aprii le tende e appena mi vide sussultò. -chi sei? E dov'è Linda Wesly?- scherzò. -ti sta benissimo lin- disse saltellando.
-ehm grazie..- risposi timidamente. Era da molto che non mi capitava di vestirmi in quel modo e di ricevere dei bei complimenti. Il mio occhio cadde su Cinzia che era rimasta in disparte senza dire niente -Cinzia, cosa ne pensi?- le chiesi.
-mmh ti sta bene, ma credo che se lo avessi scelto io sarebbe stato meglio- rispose -ma non fa niente- sorrisi alle sue parole. Ci tenevo al suo parere. Rientrai nel camerino e mi cambiai, dopo di che Ellie decise di pagarmi il vestito nonostante avessi protestato.

Dovevo ammettere che per il resto della giornata mi divertii:Cinzia mi portò a pattinare insegnandomi qualche passo che aveva fatto a pattinaggio da piccola, dopo di che andammo tutti e tre a pranzare in un bar lì vicino.
-ragazze- disse Ellie alzandosi dalla sedia -ci vediamo stasera, ho un appuntamento dal parrucchiere- disse. Mi salutò dandomi un bacio sulla guancia e poi abbracciò Cinzia che non ricambiò subito e se ne andò.

TELL ME YOUR SECRETWhere stories live. Discover now