CAPITOLO 20

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Ormai quello che scorreva tra io e mia madre era odio. Stavo iniziando a non sopportarla. Dopo che tornai a casa iniziò subito a urlarmi contro della serie : "dove eri? Perché mi hai attaccato il telefono in faccia? Cristo lin non so più cosa fare con te cosa ti prende?" Io le dissi semplicemente "sto bene, lasciami stare" e me ne andai.
Forse esageravo ma preferivo lei morta che mio padre. Lui mi capiva sempre, era sempre gentile e comprensivo e se c'era un problema ne parlavamo tranquillamente. Perchè mia madre non poteva essere come lui? il diavolo ha giocato un brutto scherzo. Ha portato via la persona sbagliata.

Venerdì mattina, quando arrivai a scuola nel solito orario come sempre, non potei non notare Cinzia che era seduta accanto a Jess a parlare. Quando passai accanto al loro banco Jess mi fulminò con lo sguardo e io per tutta risposta la riguardai male andando a sedermi al mio solito posto.
Sospirai svogliatamente mentre tiravo fuori i libri, e quando alzai la testa mi apparve davanti una Ellie sorridente e curiosa allo stesso tempo.
-lin ma cosa è successo?- scoppiò subito.
-ehm quando?-
-ieri no? Mi avete attaccato il telefono in faccia. E..poi con chi eri?- deglutii prima di rispondere.
-ah ieri già, ieri..ehm..- mi scompigliai i capelli nervosamente -ero con Daniel-
-oh wow, il tuo ragazzo vero?- chiese ridendo. Annuii arrossendo leggermente. -quando vi lasciate dimmelo così ci provo io- disse ridacchiando.
-certo, ma ti dico che sarà difficile-
-perchè?-
-bhè ora come ora siamo ufficialmente una coppia e credo che niente potrà separarci- spiegai per niente convinta di quello che dicevo. Ellie annuii sorridendo.
-sono contenta per voi sopratutto per te. Credo che ne hai bisogno di questa felicità-
-già..lui..mi rende felice- dissi trasognata. -mi fa sentire bene-
-wow lin, non ti ho mai sentito parlare in questo modo-
-vabbè c'è sempre una prima volta. Comunque tu?-
-io?-
-si non stavi con john?-
-ah ma per favore! Ci siamo solo frequentati per un pò, ma poi..-
-poi?-
-poi abbiamo smesso di vederci-
-perchè?-
-sai com'è..c'è Cinzia che è super gelosa- in quel momento mi voltai verso di lei. Stava scrivendo qualcosa su un blocco.
-cosa ti frega?- dissi tornando a guardare Ellie.
-mi frega perchè non posso sopportare le sue occhiatacce. Non siamo più amiche è vero ma non vorrei sembrare una puttana nei suoi confronti- mi spiegò gesticolando.
-capisco-
-ma continuiamo lo stesso a sentirci eh- rispose fiera di se.
In quel momento entrò il prof di inglese e da quando iniziò a parlare non sentii più niente.

Ero contenta che almeno avevo Ellie con me. Cinzia mi ignorava completamente, passava davanti a noi e non ci degnava neanche di uno sguardo. Non credo che avrebbe mai accettato le mie scuse, da come si comportava si direbbe proprio di no.
Alla fine delle lezioni, Ellie mi disse che presto avrebbe organizzato un uscita a 4 con io e dan e lei e Paul dato che volevano a tutti I costi conoscere meglio questo ragazzo. Ovviamente non potevo dire di no.
Ci salutammo e andai per la mia strada. Mmmh..Dan ha detto che sarebbe venuto a prendermi..ma il cortile non dava segni di un Daniel. Così presi il cellulare e lo chiamai ma non rispose.
Nel frattempo che riprovavo iniziai ad incamminarmi verso casa e proprio nel momento in cui riprovavo per la sesta volta sentii un clacson suonare dietro di me. Mi voltai infastidita chiedendomi cosa volesse, e quando la macchina accostò accanto a me vidi all'interno un Daniel agitato.
-Forza sali in macchina- urlò. Senza fare domande aprii la portiera e chiusi velocemente la porta.
-che succede?- chiesi mentre mi infilavo la cintura. Dan senza degnarmi di uno sguardo sfrecciò come un razzo lungo la strada per poi arrivare all'autostrada. Speravo che non fosse vero ma stavamo andando a 80all'ora. Non mi sentivo più il cuore da quanto batteva forte. -Dan vai piano!- urlai tenendomi sulla porta.
-Cristo Wesly sta zitta!- ruggì andando a parcheggiare su un parcheggio pieno di sassi, bhè se si poteva chiamare parcheggio.
-dove cavolo siamo?- chiesi in preda al panico.
-Stai tranquilla non sono qui per ucciderti- disse spegnendo il motore.
-ci mancherebbe altro, ma si può sapere cosa succede?-
-la polizia è in giro per Londra ora- lo guardai confusa inarcando un sopracciglio.
-e allora?- chiesi non sapendo dove fosse il problema. Si passò una mano sui capelli mordicchiandosi il labbro inferiore.
-senti non fare domande, non sono problemi che ti riguardano- disse.
-bhè certo che mi riguardano, sono in macchina con te e siamo lontani dalla popolazione intera!- risposi iniziando ad innervosirmi.
-lin- sospirò -presto ti riporterò a casuccia così stai tranquilla, ma quello che so è che ora dobbiamo stare qui per un pajo d'ore- spiegò.
-e per quale motivo?- chiesi.
-ah quante cazzo di domande cazzo lin, vuoi stare zitta? Ti costa tanto aspettare per un pò?-
-si per un pò solo 3 ore dai..- sospirai.
-sei più testarda di un mulo linnie eh!-
-non sono testarda..voglio solo capire cosa sta succedendo-
-e io non voglio spiegartelo perchè sono cose mie.-
-e allora perchè sei venuto a prendermi?-
-perchè ho pensato che stare un pò soli con la propria ragazza fosse un gesto carino no? Dato che troppe mosche ti ronzano intorno- a quelle parole mi venne da sorridere e lui ricambiò avvicinandosi al mio viso, e ancora una volta le nostre labbra si incontrarono in un dolce bacio lento e allo stesso tempo appassionante. Era bellissimo. Le sue labbra mi erano mancate e ci eravamo visti solo ieri eh!
Quando ci staccammo mi accarezzò lentamente la guancia sorridendomi. -ora sei più tranquilla?- chiese. Annui abbassando lo sguardo. -perfetto, dato che siamo qui che ne dici se usciamo?-
-e dove? Non c'è niente..- chiesi guardandomi intorno.
Lui aprii la portiera e la stessa cosa feci io. Il posto dove eravamo era silenzioso, si sentivano solo gli uccellini che passavano da una parte all'altra. Il terreno era pieno di sassi e pieno di foglie cadute dai alberi. Mi chiedevo che parte di Londra fosse. Non ci ero mai stata qui. Certo che Dan mi faceva conoscere sempre cose nuove. Era fantastico.
-ne hai ancora per molto?- sentii la sua voce roca dietro di me. Mi voltai di scatto e sorrisi. -possiamo andare?- chiese. Annuii prendendolo per mano e lentamente ci incamminammo verso Sud. C'era un piccolo sentiero dove l'aria era umida, come se avesse piovuto da poco.
-dove siamo?- chiesi con un filo di voce tremante.
-non mi dire che hai paura- rispose ridacchiando.
-ma per favore..- dissi cercando di tenere la voce ferma. Sinceramente non sapevo neanche io perchè tremassi. Stavamo solo camminando lungo un sentiero deserto, pieno di alberi e di..
-ahaaaaa!- urlai chiudendo gli occhi dalla paura. In cambio mi guadagnai una fregorosa risata di Daniel.
-calma Linnie!- disse lui togliendomi le mani dai occhi.
-no io non mi calmo, voglio andarmene- dissi tornando indietro.
Ero sicura al cento per cento di aver visto un serpente strusciare su un albero.
-e dai lins! Era solo un serpente, non ti mangia mica!- continuò Dan prendendomi per il polso. Mi fermai e mi voltai verso di lui. -stai tranquilla..non era niente- continuò accarezzandomi la guancia. Sospirai rumorosamente.
-ok- sussurrai.
-dai andiamo. C'è un bel lago qui vicino- disse trascinandomi fi nuovo verso il sentiero.
Ancora oggi mi chiedevo come facesse a convincermi così facilmente.

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