CAPITOLO 29

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Inutile dire che dopo quella mattina tragica in classe, non osai più mettere piede in quella scuola per tutta la settimana. Mia madre per un po di settimane era occupata con sua madre che aveva un problema ai polmoni o qualcosa del genere, quindi ogni mattina si alzava alle 7 per poi non tornare alle 8 di sera.
Quindi diciamo che ero sola, e libera di poter non sentire la sua voce preoccupata che mi riempiva di domande.

Ogni singolo giorno che passava, prendevo in mano la foto di mio padre e me la stringevo al petto versandoci qualche lacrima.
Ancora nell'armadio tenevo una delle sue magliette di Bob Marley dato che lui lo amava. Insieme eravamo un gruppo senza nome. Solo padre e figlia che si volevano bene e che si..amavano.
"Staremo insieme per sempre" mi disse una volta quando ero più piccola.
"Prometti"
"Prometto.."  non ha mantenuto quella promessa. Mi aveva detto che non mi avrebbe mai lasciato che saremmo stati un duo per sempre. Io avrei tanto voluto che lui crescesse con me fino ai 70 anni. Volevo che mi vedesse diplomare e probabilmente sposare e ancora probabilmente vedere i miei figli. Sarebbe stato fantastico, ma lui...lui non c'era più, e non sarebbe più tornato. Era ora che me ne facessi una ragione.

**
Nel weekend, quando mia madre tornò normalmente a casa esausta, mi notò spaparanzata sul divano che leggevo uno dei vecchi libri di papà.
-perchè sei qui?- chiese sedendosi vicino a me. Mi misi a sedere e la guardai.
-bho, non so che fare- risposi facendo spallucce.
-ancora te lo ricordi?- chiese ridacchiando e indicando il libro.
Annuii sorridendo.
-certo, come lo potrei dimenticare? Era il suo libro preferito..I pirati dei caraibi, me lo leggeva sempre- risposi lentamente guardando il vuoto.
-già. Non è deprimente, tesoro?-
-perchè dovrebbe esserlo? Ormai la mia vita va a rotoli fa schifo, non ho più niente da vivere probabilmente- mi accarezzò la spalla.
-solo perchè Daniel non c'è più o per altro?- mi stuzzicò.
-dai mamma smettila..di lui non voglio sapere più niente, sono stanca di tutto ciò. Io voglio solo avere papà qui con me ora- ammisi guardando mia madre nei occhi. Io e lei non avevamo quel rapporto come io con papà. Era ovvio che mi confidavo sempre con mio padre e poco con lei.
-capisco Lin, ma cosa vuoi che faccia? Non posso vederti di nuovo tornare in questa depressione..non vai neanche a scuola!- la guardai sorpresa.
-come lo sai?-
-pensi che se vado da mia madre non pensi piu a mia figlia? Me lo dicono i tuoi Prof, e so anche che hai litigato con Cinzia e Ellie-
-mamma!-
-me lo ha detto Cinzia l'altro ieri, l'ho vista in centro con Ellie e Paul-
-mmh in centro. Se la spassano molto bene senza di me- pensai infastidita. Mia madre scoppiò a ridere.
-Oh Lin..io so che tu le vuoi tanto bene e so anche che ti piace da morire Daniel-
-che ne sai?-
-lo so perchè lo so. Si vede Lin..e poi se ti piace cosi tanto perchè non torni da lui dato che è l'unica persona che ti fa sentire bene e viva?-
-....- strinsi le labbra.
-allora?-
-mamma ha fatto una cosa imperdonabile..e poi perchè me lo stai dicendo se..se..se insomma tu non eri..-
-si certo lo ero, ma farei di tutto per vederti come un tempo. Se non hai un altro ragazzo della tua età allora..accetterò la cosa- annuii indecisa. Ma presto la mia mente iniziò a ricordarsi di quel giorno che andai a casa sua..la ragazza in accappatoio,  Daniel senza maglietta (i suoi addominali erano da togliere il fiato) e...oddio, non oso neanche immaginare cosa abbiano fatto quando non c'ero.
Scossi la testa.
-basta, sono stanca..ho bisogno di prendere aria- mi alzai di scatto dal divano facendo cadere il libro a terra. Mi infilai le mie dottor martins e mi cambiai al maglietta mettendone una più pesante. Fuori pioveva, anzi diluviava.

-e dove vorresti cambiare aria?- chiese mia madre.

-non lo so ma ho bisogno di distrarmi un pò- detto questo infilai il cappuccio in testa e uscii di casa. Normalmente ogni volta che uscivo di casa andavo da Dan, ma stavolta non sapevo proprio dove andare. Mannaggia quella testa di cazzo, i miei amici oramai ex amici, avevano fottutamente ragione.  Dan era una testa di cazzo, e io ero stata una grandissima stupida a fidarmi di lui. Probablmente quello che sto dicendo ora non lo penso veramente perchè domani molto probabilmente mi rimangerò le parole e..il naso iniziò a pizzicarmi. Non volevo piangere, non ora in mezzo al marciapiede, non potevo assolutamente mostrarmi in questo stato, non qui. Mannaggia Pocket che mi faceva questo effetto.

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