CAPITOLO 13: All I need is your love

630 40 0
                                    

Punto di vista di Riccardo


Giulia si versa un'altra generosa quantità di Tequila in un bicchiere, io non la fermo. Sembra in difficoltà e, in fondo, un po' di alcool non può fare nient'altro che esserle di aiuto in quel momento. Il suo atteggiamento è cambiato: è calma, diretta, decisa. A parte quel breve momento in cui ho visto scendere delle lacrime dal suo viso, in lei non ci sono segni di cedimento. Si è arresa e sta facendo crollare le barriere che si è costruita intorno. Se la Giulia di dieci anni fa mi aveva fatto perdere la testa questa beh, questa avrebbe potuto farmi impazzire definitivamente. Com'è bella, che Dio mi aiuti a descrivere la sua bellezza: la sua pelle delicata e morbida, perchè io lo so che è morbida; il suo naso rotondo e leggermente all'insù, i capelli corti le ricadono delicatamente davanti al viso e lei li sposta più volte all'indietro con la mano. E poi il suo modo di stringersi la base del collo con la mano quando pensa a qualcosa che l'ha fatta soffrire, come il fatto del bambino, il nostro bambino. Provo una stretta allo stomaco quando ci ripenso e, mentre mi raccontava tutto non riuscivo a parlare. Ora come ora mi viene solo voglia di stringerla tra le mie braccia e fare l'amore con lei, di proteggerla da tutto il dolore che aveva provato. Cristo, mi viene duro; i miei pantaloni mi stanno sempre più stretti e devo alzarmi dal divano prima che il dolore diventi insopportabile.

Lei prende fiato e poi mi guarda dritto negli occhi:

"Io ti amo Riccardo..." mi dice. Non so perchè quelle parole mi fanno male in questo momento. Dopo come l'ho trattata ore fa non mi sento degno del suo amore che ora so essere pulito, non credo di meritarmi i suoi sentimenti. Deglutisco e sbarro gli occhi. Lei continua:

"Sei l'unico uomo che abbia mai amato. Sono stanca di mentirti, non voglio più vivere di rimpianti; puoi anche non credermi, rifiutarmi, trattarmi come una sgualdrina che ti ha usato... non me ne fotte un cazzo! Ho odiato il momento in cui ho avuto la tua vita nelle mie mani, mi sono sentita morire al solo pensiero che avresti potuto non farcela. Non sai quante volte in questi anni ho desiderato essere di nuovo tua, non sai quante volte ho desiderato sentire le tue mani su di me, il tuo respiro e, qualche ora fa, quando mi hai baciato, il mio desiderio è diventato realtà. Poi però ho capito, e non volevo che succedesse in quel modo, come se fosse solo una cosa carnale perchè per me non è così. Non mi manca il tuo corpo, mi manchi tu! Non cerco lo sfogo di una notte ma questo non è possibile perchè tu mi odi..." mi dice.

Io odiarti? Neanche per il cazzo! Penso. E' vero, credevo di odiarla, volevo odiarla ma non ci riesco e, in questo preciso istante combatto tra le emozioni che mi sta facendo provare e che mi paralizzano e il desiderio irrefrenabile di sbatterla contro il muro e farla mia, forte, talmente forte da non lasciarle più alcun dubbio su come stanno le cose.

"Io non ti odio Giulia, è questa la verità. La mia rabbia, rabbia che riverso su di te in realtà è rivolta a me stesso. Odio tutti quelli che mi fanno del male, tutti quelli che mi fanno soffrire ma con te... con te non ci riesco. Poi, dopo che ho visto la tua reazione stasera io..." non finisco la mia frase perchè in quel preciso istante Giulia si alza dal divano e si allontana da me con fare nevrotico.

"Che ti prende adesso? le chiedo. Mi viene da stringere i pugni dalla rabbia. Non sopporto che si allontani da me.

"Qualora non ti fosse chiaro, non voglio la tua pietà!" mi dice, sottolineando le ultime cinque parole.

"Cristo non scappare di nuovo, non di nuovo dannazione! Parlami Giulia, ti prego continua a parlarmi. Non voglio che mi parli del passato parlami di adesso, aprimi il tuo cuore, fammi sentire ancora importante per te perchè io non riesco a rassegnarmi al fatto di essere stato ignorato per tutto questo tempo, non sopporto non sapere più niente di te, odio essermi perso dieci anni della nostra vita insieme, dieci anni di te..." dico e subito dopo mi faccio schifo da solo.

Dio, da quando sono ritornato alle scuole medie? In questo momento potrebbe uscirmi una carie: cos'è tutta questa dolcezza, questa debolezza? Questo non sono io maledizione, non lo sono mai stato! E poi lei mi dice che la odio. Si cazzo, a volte la odio; non si rende minimamente conto che ha il potere di annientarmi in meno di mezzo minuto! Fanculo, non me ne fotte un cazzo. Mi avvicino e le prendo il viso tra le mani. Lei prima mi guarda poi chiude gli occhi e strofina il viso contro le mie mani. Le evito la fatica e la accarezzo. I miei pollici le sfiorano la parte inferiore degli occhi segnate dalle occhiaie; è stanca, sciupata eppure non potrebbe essere più bella di così. Profuma, profuma di lei, di un profumo che è solo suo e che mi è mancato da morire: sa di vaniglia e iris, un mix perfetto che mi inebria i sensi. Inspiro a fondo e cerco di mantenere il controllo. Il contatto con la sua pelle non fa che alimentare il desiderio che ho di lei. Riapre gli occhi e li punta dritto nei miei.

"Parlami Giulia..." ripeto, risulto più supplichevole di quanto vorrei ma lei non dice niente; si alza in punta di piedi e mi sfiora le labbra con un bacio. Per quanto mi riguarda mi si drizzano anche i peli del petto. Al diavolo le parole, non voglio altre fottutissime parole, voglio fare l'amore con lei, ora.

La bacio con passione e lei mi ricambia, plasma il suo corpo al mio e, oggi come allora, ci incastriamo alla perfezione. Dio mio quanto mi è mancata; le sue labbra, le sue mani tra i miei capelli, il suo mordermi il labbro inferiore per poi succhiarmelo. Nel momento in cui lo fa un gemito mi esce dalle labbra. Potrei morire in questo istante, si potrei farlo. Lei a un certo punto si stacca da me.

"Non sapevo niente davvero delle lettere" mi dice e io le credo. Si cazzo le credo, quegli occhi sono troppo luminosi e limpidi per mentire e poi mi ha dato spiegazioni a sufficienza; basta, non ho più bisogno di niente. Annuisco e tento di nuovo di baciarla ma mi ferma di nuovo.
Mi sento così frustrato; la voglio dannazione.

"Sai cosa sento per te e, qualche ora fa, stavi per prendermi per motivi tutt'altro che buoni. Ti prego Riccardo, se è la vendetta che cerchi non farmi questo!" mi dice.

Oh no Giulia, basta con tutta quella merda!

"Non ho più niente di cui vendicarmi Giulia, credimi che in questo momento non vorrei essere da nessun'altra parte se non con te. Voglio fare l'amore con te, l'amore Giulia nient'altro. Ti desidero, dalla prima volta che ti ho rivisto ti desidero da impazzire! Ti voglio per me, tutta per me!" le rispondo. Le si inumidiscono gli occhi e poi sorride, un sorriso timido.

"Io non ho più fatto l'amore da quando sei andato via..." mi dice arrossendo fino alla punta dei capelli.

Sono una persona orribile, lo so, ma in questo momento, dentro di me, sto facendo i salti di gioia. Sono un fottuto maschilista maledettamente egoista ma sono felice che non abbia avuto altri uomini. Lei è mia, solo mia e che Dio mi fulmini se permetterò a qualcun altro di portarmela via.




IndelebileWhere stories live. Discover now