CAPITOLO 21: Un brusco risveglio

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Punto di vista di Giulia


Francesco si è addormentato sul divano. Che tenero che è, gli voglio così bene. A un certo punto gli tolgo gli occhiali e mi ranicchio vicino a lui; è confortante stargli vicino.

Ripenso a quello che è successo con Riccardo: mi ha mentito, mi ha tradito, il suo non è amore e devo farmene una ragione. Fa caldo. Francesco a un certo punto si scosta da me e si toglie la maglia e i pantaloni rimanendo solo in boxer. Non mi turba, non è la prima volta che lo fa. Lo abbraccio, chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi. In questo momento il desiderio di vivermi tutta la vita che mi sono persa in questi anni inseguendo l'idea di un grande amore passato mi colpisce, mi sento come se ad un tratto avessi voglia di respirare, respirare un'aria diversa da quella che respiravo di solito; e se questo significava stare alla larga da Riccardo lo avrei fatto, senza più guardarmi indietro. Non so precisamente quando mi addormento, quello che so è che ad un certo punto suonano alla porta e mi sveglio, la luce filtra dalle persiane della finestra del salone e il suono del campanello diventa sempre più insistente.

Mi divincolo dalla presa di Francesco e corro alla porta.

"Arrivo, arrivo!" dico e apro senza neanche controllare chi fosse.

Riccardo si palesa di fronte a me vestito di tutto punto e si infila in casa senza darmi neanche il tempo di reagire.

"Si può sapere perchè cazzo non mi dai mai la possibilità di parlare?"

Lo guardo cercando di essere inflessibile.

"Perchè hai spento il cellulare? Ti sembra normale il tuo modo di compor..." si interrompe nel momento in cui vede Francesco alzarsi dal divano in mutande, l'espressione assonnata mentre si strofina gli occhi. Guarda lui, poi me, poi di nuovo lui. Francesco dal canto suo non sembra per niente turbato del suo essere quasi nudo. Di Riccardo non potrei dire la stessa cosa. La sua espressione diventa dura, più di prima. Il suo volto sembra scolpito nel marmo quando si volta verso di me.

"Dimmi un pò, Giulia, è per questo che non mi rispondevi? Avevi altro da fare? Oppure dopo che hai scopato con me ti si è riaccesa la libido e vuoi recuparare il tempo perduto?" dice maligno.

"Ehi amico vacci piano e vedi di moderare il linguaggio" si intromette Francesco. Riccardo lo fulmina con gli occhi e sta per ribattere ma io lo fermo.

"Adesso basta, con che diritto vieni qui a giudicarmi? Proprio tu, tu che non hai le palle di mandarmi al diavolo perchè ti senti la coscienza troppo sporca e vuoi cercare in tutti i modi di ripulirtela. Poi però te ne vai in giro con un'altra donna alle mie spalle! Ti risparmio la fatica Riccardo, sono io che non ti voglio più, non voglio più stare con te!" dico e quasi mi meraviglio della fermezza del mio tono. Dentro sento che sto per morire ma non glielo dirò mai, non voglio dargli questa soddisfazione.

"Io vado" dice Francesco raccogliendo da terra i suoi vestiti e dirigendosi verso il bagno.

No no, ti prego non andare via, non lasciarmi sola.

"Resta qui, ti prego, non c'è motivo per cui tu debba andartene, qui quello di troppo è qualcun altro!" dico e Francesco mi guarda incredulo. Anche io sono stranita, perchè sto cercando di fare ingelosire Riccardo facendogli credere di stare con Francesco? Lui è il mio migliore amico. La risposta arriva immediatamente.

E' l'unico uomo con cui hai a che fare da dieci anni, ecco perchè.

Lui mi guarda, sorridendomi complice e mi prende per mano.

"Daccordo, allora resto qui, farò tutto quello che vorrai"

"Non ti azzardare a toccarla" grugnisce Riccardo ma Francesco non si sposta e io mi avvicino ancora di più a lui.

IndelebileWhere stories live. Discover now