CAPITOLO 41: Outside the bubble

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Punto di vista di Giulia


Da quando ho scoperto che Emanuele è mio padre mi sento una persona nuova. Sono al mio VII mese di gravidanza e i gemelli ballano che è una bellezza. Finalmente ho appeso il puzzle della mia vita non solo nel cervello ma anche nel cuore; adesso si che va tutto bene, nonostante la mia famiglia ( o almeno quella che avevo considerato tale fino a quando no ho scoperto la verità) non volesse saperne più niente, o quasi, di me.

Oggi siamo tutti a pranzo a casa nostra: io, Riccardo, mia madre e mio padre e, vedere mia madre finalmente serena mi riempie il cuore di gioia.

Armando, il suo ex marito nonchè l'uomo che mi ha fatto da padre per trent'anni, ovviamente, ha fatto di tutto per riaverla a casa ma mia madre non ha voluto saperne e, anche se forse risulta irrispettoso da parte mia nei confronti dell'uomo che comunque mi ha cresciuto, sono stata più che felice nel momento in cui a difendere mia madre è intervenuto anche mio padre. Non credevo che potesse essere così duro; la sofferenza che ha dovuto patire mia madre per tutti questi anni non deve essergli andata giù per niente e secondo me, se potesse, prenderebbe Armando e gliele darebbe di santa ragione. Ama mia madre in un modo molto profondo e ne sono felice, lei non merita niente di meno. Ora mio padre e mia madre vivono insieme, a casa di mio padre.

Ovviamente Armando non ha evitato di coinvolgere anche me: mi ha mandata a chiamare dicendomi che mia madre era impazzita e che Emanuele si era inventato tutto. Me lo aspettavo, proprio per questo prima di andare a casa sua mi sono munita del test del DNA tra me ed Emanuele affermante la compatibilità tra i due campioni. Questo non perchè non mi fidassi di Emanuele, anzi, volevo semplicemente impedire ad Armando di insinuare qualsiasi falsità o qualsiasi cattiveria; volevo che si rendesse conto del fatto che il suo comportamento passato è stato abominevole e che, ormai, è giunto il momento di pagarne le conseguenze.

Per quanto riguarda mio padre beh, con me è meraviglioso: sempre attento a qualsiasi cosa e poi mi abbraccia spesso anche se, onestamente, non ci sono abituata. Molti padri non dimostrano l'affetto ai figli in quanto temono, così, di non esercitare più la stessa autorità su di loro. Secondo me non è così, l'autorità si conquista  con un insieme di cose tra cui l'affetto e la dolcezza. Essere autoritario non significa essere un mostro oppure che i figli debbano temerti, significa piuttosto essere un modello per i figli e conquistarsi la loro fiducia giorno dopo giorno cosicché i figli possano riporre in un genitore una fiducia tale da ascoltare sempre i suoi consigli e possano rispettarlo. Il rispetto lo si riceve nel momento in cui lo si da. La differenza tra mio padre e Armando è fondamentalmente questa: Armando non mi ha mai rispettata. Emanuele, invece, mi rispetta a tal punto da chiedermi consigli persino per la sua vita! E' bello avere un padre, tutti dovrebbero averne uno come il mio!

Per quanto riguarda Riccardo è su di giri da quando ha saputo che i gemelli sono un maschio e una femmina. E' bellissimo vederlo così; è sempre attaccato a me e accarezza la pancia diventata ormai pesante. Siamo seduti al tavolo a chiacchierare quando, ad un certo punto, sento delle fitte; cazzo mi si sono rotte le acque ed ho le contrazioni. Inizio a respirare come mi avevano insegnato al corso pre parto e, improvvisamente, tutto intorno a me tace. Mio padre, nonostante sia un medico, sembra essere nel panico; mia madre, invece, viene in mio soccorso mentre Riccardo corre in camera da letto a prendere il borsone che avevamo preparato onde evitare imprevisti. A quanto pare avevamo fatto bene. Sono preoccupata.

"Riccardo?" lo chiamo.

In men che non si dica si materializza al mio fianco:

"Sono qui... respira. Respira e stai calma!"

Tu mi dici di stare calmo? Ma ti sei visto?

"Giulia tesoro, sono papà!"

"Papà guarda che ti vedo eh, mi si sono rotte le acque non mi si è disconnesso il cervello!" dico e non posso fare a meno di sorridere. Il parto sarebbe molto meno traumatico se le persone intorno alla partoriente riuscissero a mantenere un atteggiamento normale!

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