CAPITOLO 15: Mia

722 38 5
                                    

Punto di vista di Riccardo


Quando Giulia si lascia andare del tutto finalmente mi rilasso. Respiro e la stringo a me. E' stupido ma è come se avessi paura che scompaia da un momento all'altro. Andiamo in camera sua e continuiamo a baciarci, ad accarezzarci, a fonderci. Adoro vedere come reagisce al mio tocco, ai miei baci. Vorrei prenderla immediatamente ma non è mai stata con un altro uomo; sono passati anni dall'ultima volta che ha fatto l'amore, non posso e non voglio essere irruento. Merda, farlo però mi costa uno sforzo enorme. Il suo corpo, il suo profumo, le sue labbra sono come una droga per me. Quasi non ragiono. Mi metto tra le sue gambe, voglio assaporarla, sentirla godere cosciente del fatto che sono l'unico per lei.

Sono un fottuto perverso! Penso.

Ha lo stesso sapore di tanti anni fa, lo stesso modo di inarcare i fianchi, lo stesso modo di infilarmi le dita dei capelli e tirarmeli, lo stesso modo di gemere.

Oh no, non trattenerti Giulia, fammi sentirequanto ti piace! Penso quando noto che trattiene i gemiti e, allora, succhio tra le sue gambe.

"Non trattenerti, voglio sentirti Giulia" le dico e continuo a muovere la lingua in cerchio.

Inarca di più i fianchi e la sento irrigidirsi, trattiene il respiro per un attimo e poi trema e geme. Tanti piccoli lamenti escono dalle sue labbra mentre gli spasmi la scuotono. Sotto le mie labbra tutto diventa più morbido, più caldo e più bagnato. Dio, potrei venire solo per questo.

"Si, così..." le dico e non voglio fermarmi, voglio continuare a sentire il suo sapore. Non ne avrò mai abbastanza.

Lei mi sorprende e, facendomi girare di schiena sul letto, mi toglie pantaloni e boxer e mi si mette a cavalcioni. Cristo, l'immagine di Giulia a cavalcioni su di me, il seno esposto, le labbra gonfie e le guance arrossate a causa dell'orgasmo di poco fa dovrebbe essere illegale. Mi accarezza e chiude la sua mano su di me, la muove e io mi sento come elettrizzato. Sono ancora più incredulo quando la vedo abbassarsi tra le mie gambe e prendermelo in bocca. Non lo aveva mai fatto e cazzo se è bello! Inspiro bruscamente e piego la testa all'indietro. Non riesco a non ansimare. Continua ad andare su e giù e Dio solo sa quanto mi costa non venire. Non voglio che finisca così presto, non prima di averla sentita per davvero!

"Piano Giù..." le dico ma lei non si ferma.

Sono al limite, devo far in modo che smetta altrimenti davvero tutto questo finirà prima di quando vorrei.

"Basta, fermati..." le dico e la spingo via. Mi sollevo e la faccio distendere sotto di me. Abbiamo entrambi il fiato corto. La guardo negli occhi e li vedo; riesco a vedere i suoi occhi segnati da tutta la sofferenza passata, sofferenza che aveva affrontato mentre io non ero con lei; già, io non c'ero!

"Giulia, amore mio..." le dico e la faccio mia. E' bellissimo. Tuttavia c'è qualcosa dentro di me, un'ombra e so benissimo cos'è. Giulia aspettava nostro figlio che ora non c'è più. E' dura, cazzo se lo è. Mi muovo piano, dentro di me combatto tra il dolore di aver perso nostro figlio e il bisogno di lei. Continuo a muovermi piano e poi ecco che Giulia mi allaccia le gambe alla vita; lo faceva sempre e, a quanto vedo lo fa ancora. Mi vuole, vuole tutto me stesso e io affondo in lei e mi perdo, affondo la testa nel suo collo e mi muovo. Non spingo in modo troppo veloce però vado a fondo, molto a fondo, voglio prendermi ogni centimetro di lei. Ogni fottuto centimetro! E' stretta, dannatamente stretta e mi piace. E' mia, è solo mia!

"Cazzo, sei così morbida e calda. Non potevo crederlo, non potevo. Sei parte di me Giulia e lo sarai per sempre. Non puoi capire cosa significhi per me riaverti! Non ti lascerò mai più andare via, mai più te lo giuro Giulia, perdonami!" le dico. Non riesco a non pensarci. Nostro figlio avrebbe avuto dieci anni adesso e io non sapevo neanche che Giulia fosse incinta. Sono un povero coglione, maledizione a me e a quando l'ho lasciata qui. Spingo ancora, affondo il mio dolore dentro di lei e il mio viso nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla. Vengo, tremo e crollo su di lei, il mio viso ancora nascosto tra il collo e la spalla. In cuor mio spero lei non si accorga di quello che mi sta succedendo, voglio essere forte ai suoi occhi ma questo non succede perchè Giulia, a un certo punto, mi prende il viso tra le mani e mi passa i pollici sotto gli occhi. Guarda i suoi pollici bagnati e mi costringe a guardarla. Ha gli occhi sbarrati mentre mi accarezza dolcemente. Lei lo sa, sa perchè sta succedendo e non mi chiede niente, solo continua ad accarezzarmi come si fa con i bambini.

Sto piangendo, Cristo sto piangendo! Per la prima volta in vita mia piango! Quel figlio l'ho perso anche io e quando tutto è successo io non c'ero, Giulia non mi aveva vicino ed ha tentato di togliersi la vita e così ho rischiato di perdere anche lei perchè sono un coglione, un maledetto coglione!

Appoggio la testa sul suo petto e lei mi culla e mi accarezza i capelli.

"Va tutto bene" mi dice ma anche la sua voce trema.

Io stringo gli occhi e sento altre lacrime scendere sulle mie guance. Mi stringo a lei, ascolto il suono regolare del suo respiro e ringrazio Dio per avermi fatto ritrovare almeno lei.



IndelebileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora