*Capitolo 2*

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Una volta riattaccato,non mi muovo dal mio letto: fisso il vuoto e penso...
Nuova vita, nuovi amici, ed io dovrò allontanarmi da Catherine, perché non sopporto l'idea di sentirla vicina e non poterla guardare negli occhi...
Ed ora devo smetterla di piangere.

Mi siedo composta sul letto, mi alzo e mi avvicino alla finestra. Il paesaggio non è proprio un granché, mi manca la mia vecchia camera, piena di poster, dalle pareti scolorite, le nostre foto ovunque.
Sento la porta cigolare: è Giorgio, deve avermi sentita piangere.
"Bea...è tutto okay?"
sorride un po'forzato, mi guarda con i suoi occhi dolci, mi passa una mano fra i capelli ed io non l'ho mai visto così preoccupato per sua sorella minore.
"Tutto okay."
Sospira.
"Bea,lo so che è difficile per te, Catherine ed i tuoi compagni di classe e la tua vecchia scuola, il resto..."
Lo interrompo.

"Tu non hai problemi, per te è semplice: ti basta presentarti con il tuo modo di fare, mostrarti per come sei e prendi parte ad un qualsiasi gruppo: a tua scelta, così, da un giorno all'altro. Tu puoi sceglierti le amicizie. Te lo puoi permettere. Sai buttarti il passato alle spalle e ricominciare da zero. Al meglio.
Perchè non posso essere felice qui? Perchè sento di non riuscire ad andare avanti senza Catherine e gli altri? Perchè la mia nuova ed innovata classe qui a Roma non è abbastanza? Io non mi so accontentare. Io voglio Catherine. Voglio la mia vecchia classe dai muri scoloriti. Voglio la mia aula, i miei severissimi ed antipatici professori. La mia vecchia camera. La mia vecchia vita. Capisci?"

"Bea...tu puoi essere chi vuoi. Far parte di un gruppo composto da chi ti pare. Andiamo, guardarti, sei bella,sai scrivere, divertirti...sei mia sorella."

E mi sento un'egoista.
Lui ci tiene. Lui ha la forza. Io no, e lo invidio, ecco tutto.

Come se per lui sia stato facile lasciare Carmen, i suoi amici. Lui ha la forza, io no e lo invidio, ecco tutto.
Sono un'egoista.
Penso solo a me stessa.
I suoi occhi si fanno lucidi, ma nemmeno una lacrima gli riga il volto.

E penso ancora che lui ha la forza, e che anche a me piacerebbe essere come lui, ma non lo sono, e lo invidio, ecco tutto.
"Ti voglio bene..."
Conclude così, ed io vorrei rispondere che anche io ci tengo a lui, e che ci sono, come lui c'è sempre per me, ma rinuncio vedendolo dirigersi verso la porta...

E mi dispiace.

Così resto a fissare il vuoto oltre il vetro appannato della mia finestra, e mi sento piccola, una bimba viziata.

Quando finalmente riesco a calmarmi, mi rannicchio nuovamente sul letto, controllo lo schermo del cellulare...
*Chiamata persa da Diana*
Sono le 17:15,mi ero completamente dimenticata di Diana.
La richiamo.
"Diana, perdonami, avevo dimenticato il cellulare in macchina."
*Mento*
Cerco di camuffare la voce, ancora segnata dalla conversazione di poco fa.
"Fa nulla, ti va ancora il gelato?"
"Ovvio, anche se è un po'tardi."
Credo che distrarmi possa rivelarsi utile.
Qua non reggo più.
"Facciamo che ci incontriamo in piazza, come previsto. Io mi avvio adesso, a dopo."

"A dopo."
Mi aggiusto il trucco con calma, poi mi precipito in cucina ed annuncio alla mamma che finalmente esco con un'amica, lei mi fa un sorrisetto compiaciuto.
"Che ti avevo detto?!"
Ridacchio e mi affretto ad uscire di casa.
Cerco di sembrarle entusiasta, eppure colgo nel suo sguardo un pizzico di compassione.
A passo veloce raggiungo la piazza, mi guardo attorno, finché non trovo Diana.
"HEYY"
"BEATRICE, FINALMENTE!"
Corro, mi avvicino a lei.
"Scusa, ho fatto tardi."
Aggiungo con il fiatone.
Lei ride, sporge gli angoli della bocca verso l'alto, per rassicurarmi.
"Ma tranquilla, tutto bene?"
Chiede poi
"Si."
E so che è una bugia,ma con lei i miei pensieri sembrano essere più leggeri.
"La gelateria non è lontana da qui, basterà svoltare a destra di lì e saremo arrivate, seguimi."

La seguo, tento di avviare una conversazione, ma lascio pardere. Così attacca Diana.
"Sembri simpatica, davvero, magari un po'timida eh?"
Sorrido ed annuisco.
È il mio turno. Di certo non lascerò che parli solo lei.
"Si, sono abbastanza timida. Ma ultimamente spero di riuscire ad aprirmi, vorrei conoscere altre persone, farmi nuovi amici, insomma cercare di ambientarmi..."

Ed è strano sentirmi parlare così: spontanea.

"Capisco, beh se ti va possiamo fare un giro qualche volta, ti presento i miei amici,di sicuro gli piacerai."
...E non so,preferisco fare da me,ma non ne sono in grado,quindi va bene così...
"Fantastico,mi farebbe piacere."

Ecco la gelateria,Diana è la prima ad entrare.
"Per me...limone."
"Solo limone?"
Chiede il gelataio.
"Sisi."
Risponde pronta Diana.
"E tu?"
Mi fa lei.
"Per me...nocciola e vaniglia per favore."
Così porge il gelato a Diana e prepara il mio.
Finiamo di mangiarlo su una panchina in piazza.
"Buono eh?"
"Mhmh."

"Ed a te cosa piace fare?A me piace scrivere."
Mi fa Diana,ed io sento di poter parlare con lei.
"Anche a me sai."
"Davvero?Frequenti qualche corso o non so?..."
Mi chiede.
"No,veramente no,ma mi piacerebbe."
"Hey,io ogni Giovedí prendo l'autobus con Martina,una mia amica,ed andiamo a Viterbo,per un corso di scrittura.Ti va di provare,non so..."
...Non so che dire,mi farebbe piacere,ma ho paura di non essere abbastanza brava...sai che figura.
"Non so...Viterbo non è vicinissima."
Anche se so che il principale problema non è questo.
"...Ma ti faccio sapere."
aggiungo.
"Perfetto!"
Risponde entusiasta.
Guarda l'ora sullo schermo del suo IPhone.
"È tarduccio eh,stando insieme il tempo vola!"
Sono le 20:00,siamo qui dalle 17:30,beh è un bel po!
"Eh già."
"Allora io vado,ci vediamo domani a lezione,fammi sapere per il corso eh!"
Mette in spalla il suo zainetto di pelle nero e si alza.

Ma poi aggiunge:
"Vuoi che ti riaccompagni a casa?"
e lo dice come se si fosse dimenticata del mio essere 'nuova'.
"Tranquilla,non ti preoccupare!"
Le dico sorridente,e penso che è proprio gentile...
"Ciaoo"
E mi saluta con la mano mentre si avvia a casa.
"A domanii"
E resto sola sulla 'nostra' panchina.
Sorrido,e mi sento un po'più simile a Giorgio,'posso essere chi voglio',come dice lui...no?

Mentre non c'eri. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora