*Capitolo 3*

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Tornando a casa ripenso a Catherine,a lei piacerebbe Diana,alla gelateria avrebbe preso un gelato al pistacchio,cono piccolo.E mi domando se il gelato al limone è il preferito di Diana,e se magari,con il tempo,arriverò a conoscerla bene come conosco Catherine,e se mai la sua mancanza verrà colmata da quella di qualcun'altro... so che sarà difficile dimenticare 'l'amica di una vita' e mi chiedo ancora,come sarà qui senza di lei...

Guardo dritto avanti a me e riesco a vedere casa mia da lontano,siamo ad aprile e non piove da un po'di tempo,anche oggi è stata una giornata abbastanza serena,ma quando una goccia di pioggia mi sfiora il naso accellero il passo.
In un batter d'occhio la pioggia aumenta,ed io sono quasi arrivata a casa.
Corro,tiro su il cappuccio della felpa.
Una volta arrivata apro frettolosamente la porta,entrando la chiudo bruscamente alle mie spalle.
"MAMMAA SONO A CASAA"
Urlo
"BEA!"
Appoggio la mia felpa,ormai zuppa,sulla sedia in cucina.
Raggiungo la mamma,sta riordinando la sua camera da letto.

"Mamma sono tornata.Diana mi ha offerto un gelato e ci siamo trattenute un po'a parlare."
"Fantastico tesoro,sapevo che per te sarebbe stato facile ambientarti."
Sorride,ricambio,anche se so di dovermi impegnare di più per 'ambientarmi ' come dice lei...e che magari lei non puo capirmi,perchè ormai lei fa parte del mondo degli adulti e della logica,e da lì non ne esci,la logica è una bugia.Ma sembra filar troppo liscio,e così ti fidi...infondo,2+2 fa sempre 4...

Corro in camera:ho deciso di modificare la sistemazione dei mobili,voglio appendere al muro I poster dei miei idoli,rendere la stanza...'mia',ecco tutto...
o meglio
VOGLIO DISTRARMI,ecco tutto.
Distrarmi da tutti questi pensieri,tutte queste preoccupazioni grandi o piccole che siano.Distrarmi dalla mia nostalgia,dalla voglia pazza di rincontrare Catherine,dal mio grande desiderio di tornare indietro,e dalla mia necessità di andare avanti...

Spolvero come posso la mensola bianca appesa a destra della cameretta,da terra raccolgo la 'valigia' in cui ho riposto tutti i miei libri:ad uno ad uno li poggio delicatamente sulla mensola. Parto dai miei preferiti,ed in un batter d'occhio tutti sono perfettamente sistemati sul mobile.
I libri sono gli unici amici che potrò portare sempre con me...
Da loro ho imparato la vita e l'amore,l'odio e la sofferenza,ma mai la morte.Perchè leggendo ho imparato che per quanto triste un libro possa sembrarmi,non mi lascerà altro che vita,come io lascerò un pezzettino di me in ogni frase che riuscirà a scoprirmi.
Sistemo sul letto le lenzuola pulite,bianche anch'esse,ma stavolta con qualche disegno nero qua e là.
Quando finisco di riordinare è ormai tardi,la mamma mi chiama per la cena,ma decido di non scendere,voglio terminare il 'lavoro'...

Continuo a spostare e rispostare mobili,finché non trovo la sistemazione che più mi piace.
Quando davvero sono troppo stanca,decido di cambiarmi.
Metto il mio adorato pigiama grigio,mi strucco velocemente, 'spazzolo' i capelli,lavo i denti,e sono pronta per andare a dormire.

Decido di andare a dare la buonanotte alla mamma,che mi vuole proprio bene,la luce in camera sua è spenta:sta dormendo...
Le do un bacio sulla fronte di nascosto,e penso che stavolta sono io che la guardo dormire...

Torno silenziosamente in camera spengo la luce,torno a sistemarmi sotto le lenzuola...chiudo gli occhi e faccio parte di un mondo solo mio,lontano da tutti i miei assordanti pensieri e da tutti i miei irraggiungibili obbiettivi formati per lo più da stupidi 'vorrei'...

Mentre non c'eri. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora