*Capitolo 4*

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"BEAAAAA"
Ci risiamo.
"BEA È TARDI"
...Oggi faró in tempo.
Dopo essermi lavata il viso,i denti, aver applicato un po'di eyliner sui miei occhi verdi e sparso un po'di fondotinta sulla mia pelle chiara è il momento di vestirsi:
oggi sento di poter indossare qualcosa di più carino rispetto ai soliti jeans scuri e la felpa,ma non voglio sembrare troppo elegante...come sempre.
Quindi scelgo un paio di jeans,stavolta chiari ed a vita alta,ed una camicetta bordeaux,abbastanza leggera,che infilo nel pantalone,non rinuncio però alle mie amate coverse bianche.

Lego i capelli in una disordinata coda alta e sono pronta.
Scendo frettolosamente le scale:stavolta non salterò la colazione.
Così mentre la mamma sistema la solita tovaglietta a quadri,scostando un po'il copritavolo, io prendo i biscotti dalla credenza.
Lei mi passa la bottiglia del latte ed io poggio sul tavolo la mia vecchia tazza,con il cucchiaio di sempre accanto.

Una volta versato il latte,ci intingo i miei biscotti.
La mamma mi guarda e ride...
"Che c'è?"
Chiedo perplessa.
"Sedici anni e riesci ancora a sporcarti tutta,anche solo sgranocchiando un grissino!"
Beh...è proprio vero.
Rido con lei,non tanto per la sua 'battuta'...squallida si,ma per il fatto che proprio come dice lei,il tempo passa e certe cose non cambiano mai...
Ed io sono felice di poter ancora fare la bambina,sporcandomi tutta mangiando cioccolata, e no,non voglio cambiare,non ancora.

"Buongiorno..."
È Giorgio,che strofinandosi gli occhi con la mano,fra uno sbadiglio e l'altro,raggiunge me e la mamma dando un bacio sulla guancia ad entrambe.
Si siede a tavola accanto a me,e ruba un biscotto che,insieme agli altri, avevo poggiato su un tovagliolino,vicino il mio tazzone di latte.
"Heyy!"
Dico irritata,ma poi sorrido e lui mi fa la linguaccia soddisfatto.
"Bea,mi sa che ti conviene avviarti."
Mi fa poi,guardandolo l'orologio appeso alla parete destra della stanza.

Senza aggiungere altro mi alzo,do di nuovo un bacio alla mamma e scompiglio i capelli di Giorgio prima di andare.
Chiudo la porta di casa,e mi incammino verso scuola.
Metto le cuffiette,parte:
Lay it All On me...
Ed Sheeran è uno dei miei cantanti preferiti in assoluto.Canzoni come
Photograph diventano solo mie dal momento in cui premo 'play' non esistono più i problemi di tutti i giorni.

Riesco a vedere la mia scuola,mi basta avanzare di poco e sono arrivata.
Percorro l'infinito corridoio,raggiungo il mio armadietto(penultimo in fondo) e raccolgo i libri che servono:li infilo nello zaino ed entro in classe.
Ecco Diana,mi sta salutando con la mano,sembra che mi abbia conservato un posto accanto al suo,quarta fila.
Mi avvicino,scaravento il mio eastpak a terra,quando mi accorgo di aver spostato persino il banco mi ricompongo,e sistemo le mie cose.
"Hey,tutto okay Bea?"
Mi chiede Diana.
"Si,tranquilla,stavo solo pensando."
Diana mi fissa,in attesa di una qualche risposta.
Mi limito a sorridere.
"Davvero,non mi guardare così!"
E ridacchio,lei sorride e decide di cambiar discorso.
"Sabato sera sei libera?"
*sorride*
"...Sono praticamente sempre libera,perchè?"
Chiedo.
"I ragazzi del corso di scrittura terranno una festa Sabato,hanno detto che possiamo portare degli amici,ed io ho pensato subito a te:quale occasione migliore per farsi conoscere un po'?Non credi?"
...Non sono quel tipo di ragazza...
Ma basta.
"Bene!Mi farebbe piacere venirci."
Sorridendo mi lncia un'occhiata:un misto di entusiasmo e confusione.
"Allora ti chiamo io."
"Arriva la prof..."
Le sussurro.

Quando le lezioni miracolosamente terminano,vado a posare i miei libri nel solito armadietto,che sembra perdere utilità man mano che mi abituo a lasciare tutto lì dentro.
Quando lo chiudo,vedo un ragazzo alto,biondo,più si avvicina più ne scopro particolari.I suoi occhi sono verdi,vanno sul marroncino...

Inizio ad arrossire.
Ed ora?

Mentre non c'eri. #Wattys2016Where stories live. Discover now