*Capitolo 9*

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*DRIIINNN*

Stamattina voglio sentirmi bella.
L'impresa è impossibile,ma se non bella per me stessa,per Marco.
Decido di mettere una gonna bordeaux,che mi arriva appena sopra le ginocchia,un maglioncino bianco che infilo in essa,e per una volta,metto da parte le mie amate converse,ed infilo le vans nere.
Scelgo di portare i capelli lisci,sciolti.
Così passo la piastra come posso.
Con il trucco non esagero mai,così metto,come sempre,l'eyliner sugli occhi e giusto un po'di correttore per coprire le imperfezioni.
Questa volta voglio mettere in evidenza le labbra:passo solo un po'di rossetto,non esattamente rosso,più scuro.
Ho sempre amato i colori accesi ed estivi,ma adoro indossare colori scuri,come il grigio,il bordeaux o il nero.
Ma non esagero mai.
Ed infatti in ogni outfit cerco sempre aggiungere un qualcosa che spicchi:questa volta scelgo una collanina argento,con un ciondolo a forma di cuoricino,tiffany.
Non c'entra assolutamente nulla.
Ma piaceva tanto a Catherine,e poi è una cosa mia...non esco di casa senza un qualcosa che mi ricordi l'estate ed i colori,ho paura di spegnermi.

Giorgio sta ancora dormendo,la mamma invece sistema ed 'apparecchia' la tavola in cucina:così quando la raggiungo ha già posto tutto sulla solita tovaglietta a quadri.
'Buongiorno mamma'
Le dico,e poi la abbraccio.
'Giorno Bea.'
È...fredda.
'Tutto okay?'
Le chiedo confusa...
'Tranquilla.'
Ed io non voglio insistere.
Mi siedo a tavola e divoro una quantità industriale di biscotti,bevo il caffè con la mamma,poi me ne pento,quando inizio a sentirmi male...
Esco di casa ed anche se il mal di stomaco inizia a farsi sentire,nulla puo'buttarmi giù di morale.

Oggi vedo Marco.
Ed è un giorno vivo.

Metto le cuffiette,parte
Do I wanna know

E mi ritrovo fra le righe del ritornello:
'Do I wanna know?If this feeling flows both ways?...'*
E proprio non lo so.
Non lo so se lo voglio sapere.
Perchè ho paura del solito 'vuoto',ho paura che il 'vuoto' possa trovarlo anche in lui,ma non immagino che questo insensato 'nulla' possa riuscire a farmi impazzire ad uno sguardo...

In questi giorni mi sento forse troppo 'piena'?
Piena di pensieri,insicurezze e sogni.
Piena di paure,speranze e spprattutto, domande.

Piena di 'vorrei',vuota di certezze.

Ma basta...
Impongo ancora una volta a me stessa di non pensare più a Marco...
-Piena di biscotti e basta Beatrice.-

Ma se fosse così facile pensare ad altro,il caffè stamattina l'avrei bevuto ancora caldo...

Arrivata a scuola,come al solito mi siedo accanto a Diana,dopo una lunga chiacchierata davanti gli armadietti,all'uscita,riesco finalmente a rivedere Marco.
Si avvicina...
Ed io vorrei corrergli incontro...

I suoi occhi.

I suoi occhi sono poesia e basta.

'Hey Bea...'
Sono io.
'Marco giusto?'
Come se non conoscessi a fondo il suo nome...
come se non avessi passato nottate intere a dedicargli le stelle.
Io in quel nome ci lascio di me.

'Come sei bella oggi...'
Ed arrossisce,come solo lui sa fare
Ed io non ci credo,ma detto da lui,sembrano avere più importanza i vestiti,o i capelli...
Sembra di conoscerlo da sempre...
So che sorride in tre modi...
Quando è imbarazzato,ed il suo sorriso è appena accennato,ma si fa notare.
Quando è con gli amici,e mi piace quando sorride con gli amici:è un sorriso sincero e spontaneo,almeno quando è con il suo migliore amico.
Stefano è molto legato a Marco,sono amici sin dalle elementari,e con lui ride di gusto.
Ed infine,sorride quando parla della sua passione:scrivere.
Questo è il sorriso che preferisco.
I suoi occhi si illuminano,sorridono anche loro,il suo viso si accende,e quando finalmente sorride anche il cuore,beh...lì è la fine.
E mi chiedo,come possano le altre ragazze resistergli,ma loro fanno parte di un altro mondo,insieme alla mamma:quello della logica,come sempre immaginavo.
Io,che mi sento ancora una bambina,scrivo e guardo il suo sorriso.
Perchè non mi importa del giudizio di Diana o di Giorgio,vale la pena perdersi tutto questo per loro?
No.
E se mai Marco mi sceglierà,lo allontanerò dai giudizi degli adulti.
Lo proteggerò.
Vedo oltre.
E perchè dovrei rinunciarci?

So di non essere 'speciale','diversa' o 'fantastica',perchè non lo sono,e me ne accorgo dal mio modo di parlare,camminare e pensare.
Ma quando scrivo sono io e basta:
Non Beatrice e le sue insicurezze,
Non Beatrice e le sue paure.
Beatrice e basta.
...
O meglio...

Beatrice e Marco...
O meglio...
Magari...

'Allora a stasera eh...'
'Ciao Marco...'
E lo saluto con la mano.
Vorrei memorizzare tutti i suoi tipi di sorriso.
Non solo quei tre.
Lo voglio.Eh già.

Torno a casa,saluto la mamma,ma subito dopo decido di uscire a fare una passegiata:è una così bella giornata...

Mi avvio per una scomoda stradina,è l'unico luogo in cui trovo il verde,e passeggio per questo boschetto per un po'.
Penso...
In lontananza vedo una casa,vecchia e probabilmente abbandonata.

Mi avvicino,sicura...

Ma sento dei rumori,ed ora una voce...sarà un ragazzo.
Non vorrei imbattermi in brutte compagnie,in una grande città come Roma.
La voce,che mi suona familiare, è comunque non troppo vicina.
Non capisco cosa dica,e non mi interessa.
Non voglio scappare.
Ma quando sento dei passi venirmi incontro,ho paura,e provo a fuggire,ma l'erba alta qui mi impedisce di correre,cado e la voce mi raggiunge.
'Beatrice giusto?'
È Stefano.
Ma che ci fa qui?
'Esatto...'
Dico,ancora scossa.
'Bella giornata eh?'
Mi porge la mano,mi aiutarmi a rialzarmi.
'Già.'
Tipo strano.
'Cosa ci fai qui?'
Chiedo poi...
'Nulla di che,vieni,ti mostro.'
Ho un po'paura,ma Stefano,che è amico di tutti e spprattutto,di Marco mi da sicurezza con il suo sguardo tiepido e sicuro.
Mi da la mano per evitare di farmi cadere...
Mi guarda poi
'Siamo arrivati.'
Dipinti.
Sono un sacco,bellissimi,e raffigurano la natura.
'Sei stato tu...'
'Io.'
Mi avvicino ai suoi lavori per coglierne i particolari.
Lui mi fissa,in attesa di un giudizio.
'Sono stupendi.'
Dico sorridendo,non staccando gli occhi dalle sue opere.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Donde viven las historias. Descúbrelo ahora