*Capitolo 15*

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Mentre raggiungo il luogo in cui ho incontrato Stefano l'ultima volta,mi guardo attorno ancora...mi sta simpatico Stefano,ma in quei suoi sguardi c'è qualcosa di indecifrabile.
Voglio sapere cosa.

Questa non mi è nuova...
Ma è un'emozione del tutto diversa da ciò che provo con Marco.

Ecco Stefano.

Deve essere lui,riconosco la sua voce.

Mi chiedo con chi stia parlando.

L'altro non si fa sentire,è solo lui a parlare e sembra furioso,inizio a credere che sia meglio andarmene.

Così mi giro ed inizio a passeggiare per il bosco lontana dalle voci.

Ma i due sembrano avvicinasi:'l'altro' è una ragazza...ma ora riconosco un terzo personaggio:è Marco.Ne sono certa,è la sua voce...ma cosa ci fa qui?Avrà accompagnato Stefano,eppure credevo che non ne sapesse nulla dei suoi lavori,ma che importanza ha?

Quando finalmente riconosco la figura di Stefano farsi largo fra l'erba alta,noto che le due figure che lo accompagnano si tengono per mano,ma una delle due si stacca dalla presa,e si dirige dalla parte opposta,la ragazza segue quel che a me sembra solo una stupida ombra...

beh,con la voce di Marco.

Ma sarà davvero lui?

E l'altra?

Voglio saperne di più.

mi avvicino a Stefano,che mi sta raggiungendo goffamente...

'Ci rivediamo'

Mi fa sorridente,ma è palese:il suo sorriso è finto.

Non avevo mai fatto caso al suo sorriso,è adorabile anche quando mente,ma io il sorriso di Marco l'ho notato dal primo istante:il suo è perfetto.

Irritata chiedo subito:

'Chi erano?'

E rivolgo lo sguardo alle due ombre,che adesso corrono,e si accapigliano per strada.

'...amici'

Risponde teso.

'Mi correggo,chi era quella con Marco?'

Ripeto sicura di me,ma nella mia mente mille pensieri si fanno la guerra,e nonostante ciò,non riesco a rendermi conto che l'ombra era Marco e basta.

'...Marco?'

Mi fa confuso...

Sa benissimo di cosa parlo.

'Non c'è bisogno che tu lo copra Stefano.'

Ribatto gelida.

'Nulla Bea,è una cosa mia e sua.'

Che cosa?

Una cosa sua e di Marco?

E lei?

Appartiene anche a lei sto segreto?

'Mi sentirà.'

Concludo delusa,ma apparentemente gelida,ferma,immobile,impassibile.

Mi volto,lui non tenta di fermarmi,così mi incammino verso casa.

Ripenso a ciò che ho provato alla vista di quelle due ombre mano nella mano...

Penso e ripenso...

-'Gelosia'...e gelo fu.Dentro di me.-

Sono terrorizzata all'idea di perderlo,spaventata a morte dall'idea di lasciarlo andare.

Ma non lo farò.Mi conosco,ci tengo.

E lui?Lui ci tiene?

Ci penso su a lungo...

Tornata a casa sistemo la mia roba come posso,facendo finta che 'oggi' non sia mai esistito.

Mi butto sul letto...mi ritrovo a piangere con la testa nel cuscino...

E quante lacrime quel cuscino ha dovuto trattenere,ma questa è l'ultima volta che piango per un ragazzo.

Ed anche questa frase mi è familiare.

Apro il mio diario,rileggendo le mie vecchie frasi scolorite,bagno silenziosamente anche le pagine bianche,sulle quali tento di scrivere.

Sono proprio una stupida.Le stupide come me sanno solo arrendersi e piangere.

Quelle come me non hanno la forza,vagano a stento nel buio,cercano la luce anche dove luce non ce n'è.Sperano,sperano tanto,troppo...progettano tutto,ma non concludono nulla,quelle come me sono uno scrigno chiuso,e mai nessuno sa mai a cosa pensano,come si sentono,ma tutti lo sanno che infondo,sono fragili ed insicure.Amano a modo loro,ma non sanno dimostrarlo,ci tengono ma non sanno accettare il resto.Vogliono sempre di più,ma si ritrovano sempre a farsi spazio fra il nulla...

Quelle come me amano i colori,ma sotto sotto sono il nero,quelle come me non sanno nulla di loro stesse...

Ed io capisco che,quel che avrei dovuto più temere..non era il modo di essere di Marco,bensì il mio.

Perché come me...ci sono solo io.

Ed ora sono sola.

Fra mille pagine bianche,ed ormai,persino il suo nome al centro...sembra starsi sbiadendo.

'2 Maggio 2016.

Il tuo odore è ancora impresso su tutto il mio corpo,i miei capelli sanno di te,le mie mani cercano le tue,concedo ancora alla mia mente di pensarti,ma per quanto ancora durerà quest'inferno,che senza te,persino il gelato mi fa vomitare,i colori spenti,la mia casa immensa,il bosco...pieno solo di ricordi insuperabili,la tua voce,tutta incazzata,seria e brutale...con me non hai mai assunto quel tono,eppure desideravo fermamente arrivare persino a quello:con te avrei voluto cambiare tutto,provare tutto,vivere tutte le vita che sto mondo ci offre.

Un giro in barca,una casa nuova,una gita lontani dal resto,baci rubati,sguardi mancati,cadere,rialzarsi,odiarsi,amarsi,desiderare di più...ottenerlo,non riuscirci.

Con te desideravo vivere.

Ed ora,i miei castelli in aria sembrano toccar terra,la realtà pesa troppo,i miei sogni se ne vanno con il tuo pensiero.

Vorrei che tu fossi qui a consolarmi,ma...è proprio vero...'Sei la cura e l'antidoto'...ed io non guarirò mai,giusto?

Io la tua voce la riconosco...

Il tuo profumo...

Vorrei che tu fossi qui a dirmi che non è vero,che mi rassicurassi,che con un bacio sulla fronte sparisse il mio stupido film.

Ma non so se riuscirei a crederti.

Eppure non riuscirei mai a mettere un punto a questa storia,ne aggiungerei altri due,sempre...

Ed ora ti chiedo,sarai tu a segnarne uno solo,a penna nera,per sempre?

Non lo so,non so se lo farai,io ti aspetto,ci provo,ma senza te,non mi ci vorrà troppo a mollare.'

Mentre non c'eri. #Wattys2016Where stories live. Discover now