*Capitolo 50*

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Non lascerò che Marco parta senza sapere di me,di cosa è successo 'mentre non c'era.'
Ma parte fra due giorni.
Ed io non sono Superman.
Corro da Catherine.
Le spiego tutto.

"Ho bisogno di soldi,per andare da lui."
"Tu sei pazza. Ricorda: lui ti ha ferita."

Si,ma ora che non c'è cosa ho risolto?
Forse ho bisogno di questo.
Ho bisogno che lui mi faccia star bene,che mi facci star male,che mi faccia anche solo stare.Stare con lui.
Perché qua,a stare senza te non ci riesco.

Ho passato infinite giornate a spendere  il mio tempo invano,cercando qualcosa che avevo già avuto.
Avrei dovuto farlo parlare.
Non voglio chiedergli di sposarmi.
Non voglio che venga fuori con parole troppi dolci,nonostante piacciano ad entrambi,voglio solo che sappia che ho letto le sue lettere,che sono ancora qui.
Che in qualche modo almeno l'ombra di quella congiunzione che univa i nostri nomi,esiste ancora.

"Devo solo arrivare all'aeroporto,lo saluto e torno!"

Non appena realizzo che Catherine non è la risposta,mi precipito da Diana,e purtroppo mi ritrovo in mezzo ad un'altra delle troppe 'riunioni' a riguardo la nostra fuga.
Ma io non ho più intenzione di partire.
Non senza di lui.

Una volta parlatone,con le lacrime agli occhi,al gruppo varie idee su innalzano fra i ragazzi.

Matteo,è quello che più ci crede.
Ed io rivedo in lui quel che avrei voluto vedere,guardandomi allo specchio,in me:
Una persona forte,sicura nella sua indecisione.

È bastato applaudire con un po'più d'entusiasmo ad una sua esibizione.
Delle volte basta ancor di meno.

Inizio a perdere le speranze quando ad una ad una valuto le varie idee dei miei compagni.
Nessuna sembra poter andare.

Matteo è zitto,mi guarda e pensa.
Dopo un po'si fa avanti:
"Avete presente i soldi che abbiamo messo da parte per Londra?"
Tutti si guardano,chi con entusiasmo,chi con titubanza.
"Ragazzi,siamo sinceri:non ci arriveremo mai a Londra,a Firenze,dove diavolo dite voi."
A parlar chiaro,parla chiaro.
Ma non voglio che rinuncino a tutto questo per me.
Ecco che Diana fa per aggiungere qualcosa:
"Ci sto.La mia parte va a Bea."
Ed insieme a lei,ecco che Francesco,Max e Stefano si aggregano.

"Non voglio che rinunciate..."
"Ma andiamo,che ne vuoi fare."
"'Ma zitta."
"Figurati"
...dopo qualche istante,persino Francesca si offre:
"Anche la mia parte."
Sorride,ricambio.
Ed eccoli lì:
I miei veri,unici,grandi amici.
Cat mi aiuterà.
Non sapendo che dire mi limito a ringraziare infinitamente tutti.
"È giusto"
Mi fanno la maggior parte.
Ora meglio che vada:il mio angelo mi aspetta.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Where stories live. Discover now