*Capitolo 33*

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Beatrice's POV
Non mi sarei mai aspettata una confessione del genere da Stefano,fatto sta che dopo aver discusso abbastanza sull'argomento siamo usciti dal locale,ed abbiamo parlato un sacco.
Abbiamo fatto finta di nulla all'apparenza,ma nei suoi occhi ho colto il desiderio di smetterla di parlare di feste,amici,serate al cinema o al mare,sapevo che in quel momento,discussioni del genere non erano appropriate.
Quindi ho cambiato discorso,e non appena Stefano capii di cosa trattavo il suo sguardo si illuminó di botto:

Parlare di noi stessi ci rende liberi di raccontare la nostra storia.
Spesso basta una chiacchierata fra amici,altre volte c'è bisogno di scambiarsi le anime per il tempo necessario:
Così fu.
Lui mi raccontò la sua storia,e fra una pausa e l'altra i suoi occhi si ritrovavano a fissare il pavimento,parlava sottovoce,come se il suo mondo fosse un segreto solo mio e suo.
La mia storia fu molto breve:non gli raccontai di Marco o di Catherine,ma gli lessi la vita dal mio punto di vista,e per un po' sentii ogni istante corrermi dinanzi agli occhi.
Alla fine della conversazione ci ritrovammo entrambi cambiati,cresciuti,vivi.
Le lacrime sfioravano lentamente i nostri volti arrossati.I nostri occhi avevano finalmente superato il temporale,le sfumature dorate nei suoi occhi erano le stesse,ma stavolta ci ho intravisto dell'amore e dell'odio.
Il suo inutile pianto mi ricordava le mia giornate buie,e non potei fare a meno di serrare nei miei occhi le lacrime rimaste,asciugarmi le guance con le dita,sospirare e tranquillizzare anche lui...
La notte faceva da sfondo a quell'intenso scenario di pura concretezza.Ormai ne eravamo certi:le nostre anime si sarebbero intrecciate ancora.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora