*Capitolo 35*

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Fatto sta che dopo questo infinito periodo al buio,sono di nuovo in piedi.
A parte qualche raro pianto per conto mio,la vita mi scivola addosso come ha sempre usato fare nei  periodi insipidi e senza tratti particolari,insomma la vita è il solito via vai di piccole e grandi cose,a cui non presti attenzione per paura di ricascare in un paio di occhi qualunque.

Evito di inciampare in un nuovo pericoloso sguardo,temo che riesca a spazzar via persino ciò che resta dell'amore che fin ora riesco a sfruttare per me stessa e basta:l'essenziale.
Non ho intenzione di buttar via anche questo,terrò stretta a me ciò che sono ancora capace di regalare,e sceglierò non più attenzione chi merita un mio sorriso,un mio discorso,un po'di me.
A mano a mano che giorno e notte si alternano l'immagine di Marco nella mia mente sfoca maggiormente,eppure di notte,mi capita di ritrovarlo in qualche mio sogno,spesso lo ignoro e mi rimetto a dormire,ma smetto di sognare.
È frustrante il modo in cui appare e scompare fra i miei pensieri,ma ormai è solo un problema irrisolto,e lascerò resti tale fino a che non smetterò di cercare la soluzione.

Per quanto riguarda Stefano,ci penso.
Ci penso spesso e controvoglia,perché fantasticare sul suo modo di trasmetterti un emozione semplice come l'affetto va a finire che prende il posto di Marco,e in questa vita non c'è posto per un amore tragico come quel che già immagino.
Non sono innamorata e non ho intenzione di innamorarmi.
La mamma è la solita chiacchierona e mi chiede che fine abbia fatto quel bel ragazzo che qualche volta capitava in cucina ed accettava qualche goccio di caffè,chiede di lui spesso,ed io rispondo che non c'è più,che è andato via e che di lui resta solo un'ombra scura,lei non capisce e scuote la testa stranita,sottovoce è solita bisbigliare qualche pensiero scoperto,che lascia correre con le altre parole.
Diana è la mia migliore amica.
Dopo Catherine,ovvio.
Lei mi tiene compagnia e mi racconta delle serate con il gruppo,mi ricorda che sono ancora una ragazzina e che Marco passerà insieme alla mia voglia irrefrenabile di cioccolata o di libertà.
Io non le credo,ma la lascio parlare per far sì che le mie speranze non volino via fra una dormita e l'altra.
In questi giorni tengo per me il buonumore,ed ammetto di star bene e non Bene rispondendo alla domanda 'come stai' con un semplice 'tutto okay',che è la verità si,con il tempo ho imparato che chi sta Bene si accontenta e basta,ho provato ad accontentarmi ed ho scoperto che non fa per me,la coerenza non mi porta da nessuna parte,deduco spesso che la cosiddetta 'coerenza',non ha nulla a che fare con la vita.
La logica non ha nulla a che vedere con i sentimenti o con le esperienze che si ricordano per più di ventiquattro ore.
Concludo rendendomi conto che la matematica è solo una stupida convinzione,il resto sono un mucchio di parole legate fra loro da ciò che tu decidi di vivere addosso,concludo affermando che la follia è il miglior modo per sentirsi se stessi.
Lavorando su me stessa ho scoperto tanto della nuova Beatrice e mi sono accorta che è semplicemente cresciuta.
Oggi devo andare da Melania per lavorare ad un nuovo progetto per il corso di scrittura,e con una penna ed un pezzo di carta posso decidere chi essere e quanto valere.
Ma la vita non è un racconto di fantasia,e per il resto,sono la solita Beatrice,con i suoi dubbi nel cassetto,le insicurezze problematiche.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora