*Capitolo 35*

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Melania non abita nei dintorni,così la mamma è costretta ad accompagnarmi da lei.
Una volta arrivata,saluto la mamma con un bacio sulla guancia e mi incammino verso il suo cancello.
'Ciao mamma'
'Ciao.'
Busso al campanello ed a rispondere è suo fratello Matteo.
Apre con calma la porta e mi ritrovo dinanzi un ragazzo piazzato,capelli castani come gli occhi,ha un piercing sul labbro inferiore ed il ciuffo riccio rende la sua immagine notevolmente migliore e più credibile.
Ho sempre detestato i ragazzi con i ciuffi voluminosi e curati al massimo,quelli con le adidas del momento ai piedi e la classica immancabile maglietta del l'hard rock.
Ma a Matteo quello 'stile' stava particolarmente bene.
'Sono Beatrice,sono qui per Melania.'
'Si è cacciata ancora nei guai?'
Non so cosa voglia intendere,e non me ne faccio un problema.
'No,è per un lavoro a casa.'
'Ah,il solito stupidissimo corso di scrittura'
Vorrei rispondere,ma poi capisco che non ne vale la pena.
'Esattamente.'
Mi guarda alzando un sopracciglio,poi urla a squarciagola:
'MELANIA,C'È UNA,SI CHIAMA BEATRICE.'
Lei corre subito alla porta
'Hey Bea,spero che Matteo non ti abbia infastidita troppo.'
Mentre pronuncia quelle parole si gira e da un pizzico al fratello,che risponde con un'occhiata di sufficienza.
'Perdonalo.'
'Nessun problema.'
'Accomodati'
Mi accompagna in camera sua dove il disordine la fa da padrone,ed io ci metto poco ad ambientarmi in quel caos e trovarmi a mio agio.
Adoro il disordine perché nessuno lo fa.
È una strana teoria su cui basare scelte del genere,come decidere se ti piace o meno un gusto di gelato.
Insomma,odio le impressioni comuni.
E quindi si,adoro il disordine,semplicemente perché tutti lo odiano.
Adoro le margherite semplicemente perché tutti si concentrano sulle rose.
Devono sentirsi spesso sole e non apprezzate le margherite,senza contare che in un monotono prato di primavera sono loro a dare anima al paesaggio.

'Iniziamo.'
Apriamo i nostri quaderni ed iniziamo a confrontare le varie idee.
Il tema è 'il destino.'
Può sembrare banale,ma scrivendone su credo di aver trovato l'argomento particolarmente interessante.
Credere che le nostre azioni dipendano dal fato è una grande sconfitta.

Insomma,puoi scegliere chi essere.
Giorgio lo dice sempre.
Perché affidarsi al caso se puoi contare su certezze?
Certo,non è facile trovarne fra questo trambusto,questo via vai di emozioni e sentimenti.
Ma quando ne trovi un paio sei salvo.
E non hai più bisogno di strappare i petali alle margherite con 'm'ama,non m'ama.'
Perché quella certezza è l'amore.
Io l'ho perduta,ed ora è il destino a spingermi avanti in questa vita,ma non smetto di cercare la mi grande certezza,perché è quella la ragione per cui viviamo.
Melania scrive davvero bene,ed è di certo più brava di me a mettere pensieri su carta.
Ma la verità è che io penso troppo e non concludo mai nulla.
Mentre scrivo,lei si blocca a fissarmi.
'Cosa c'è?'
Chiedo alzando lo sguardo.
'Stavo pensando,ti va di fare una pazzia?'
Ecco cosa mancava.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Where stories live. Discover now