*Capitolo 20*

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Al mio risveglio la sala è vuota.
Così mi stiracchio e girovago per la stanza.
Sento dei passi,e quando Marco entra in camera,con il suo solito ed impeccabile aspetto,sorriso solare,occhi accesi,come avesse fatto la miglior dormita di sempre mi si avvicina a passo veloce,inizio a sorridere.
'Buongiornooo!'
Mi fa contento.
Prosegue abbassando il tono della voce,ma non smette di sorridere ed a me piace sentirlo parlare così,con gli zigomi alti,le parole assumono una forma diversa ed il loro suono è carico di affetto.
'Ti porto a casa piccola!'
'Sisi,mi vesto subito!'
Rispondo di botto.
Così lo spingo fuori dalla camera e fra una risata e l'altra riesco a restare sola.
Infilo il mio jeans,una felpa pulita che la mamma deve avermi portato ieri,e per quanto riguarda il resto,lascio perdere: mi sistemerò a casa.
Quando casualmente ritrovo la mia figura riflessa in uno dei due specchi in bagno,mi accorgo di essere un disastro: non sono truccata,i miei capelli fanno letteralmente schifo.
Marco non avrebbe mai dovuto vedermi conciata così,ma a lui sembra non importare,e ciò mi rende più tranquilla,forse mi fa sentire più amata.
Apro cautamente la porta,così Marco,si precipita verso di me e mi porge la mano.
Chiedo subito dove siano finiti gli altri...
'Piccola,è una sorpresa!'
Risponde con gli occhi che gli brillano.
Mi limito a sorridere...
Mi chiedo cosa mi aspetti a casa,non sto nella pelle.
Lo seguo fino al parcheggio,dove mi fa salgo in macchina.
Siamo sulla strada che porta a casa,ma svolta improvvisamente destra:
'Dove andiamo?'
'Vedrai!'
Vedremo...

Il percorso che segue deve essere pieno di fosse e curve,mi viene la nausea,ma sono curiosa di sapere dove mi porta Marco.
Mentre tento di farmi passare la nausea mi giro verso il finestrino...
È un bosco?
Insomma,il verde ci circonda.
Lui 'parcheggia' la sua auto a destra di una stradina che va percorsa a piedi...
Scende,e dalla mia parte apre lo sportello:
'Prego'
Rido e per tutta risposta lui mi regala uno dei suoi sorrisi solari.
Mi da la mano ed iniziamo a correre.
La stradina va in salita,allora lui rallenta per paura che possa sentirmi male.
'Tranquillo'
Dico con il fiatone
'Non dovresti fare simili sforzi,scusa'
'Ma sto bene!'
Lui ride,ed io lo guardo imbronciata.
Mi prende in braccio,mi bacia.
È lui l'amore della mia vita.
È lui l'unica mia vera certezza.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Where stories live. Discover now