*Capitolo 17*

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'Bea...'

'Beatrice'

Sento delle voci,ne riconosco alcune:c'è Diana,la mamma,Giorgio...

Sento dei passi avvicinarsi,quel che a me sembra solo una sagoma scura è ormai vicinissima.

Riesco a sentire il suo respiro,l'ingombro della sua preoccupazione si fa spazio fra i miei pensieri...

Quando apre bocca le parole fanno fatica ad uscire,ma riconosco la sua voce:è Marco.

Stranamente non provo rabbia,ne odio o indifferenza,desidero solo che lui mi stia accanto.

Non ho fretta,non sono impaziente,il tempo sembra fermarsi e la sagoma inizia a singhiozzare.

Ma cosa succede?

Faccio fatica a sgranare gli occhi,quando nota che sono sveglia,la sagoma si blocca e mi fissa.
Si asciuga le lacrime e sorride.

'M-marco?'

Stento a dire.

La mamma si precipita accanto a lui:

'Bea!'

Stridula felice.

Richiudo gli occhi,e non perché mi senta male,ma voglio riflettere.

Non ricordo nulla di ciò che dev'essere accaduto ieri sera,solo il bosco,la ferita...il buio.

'Da quanto sono qui?'

Chiedo sentendomi in uno di quei film drammatici,in cui finalmente il protagonista si risveglia da un lungo coma.

'Ieri sera Stefano ti ha trovata nei pressi della stradina di casa,eri svenuta e sanguinavi,devi essere rimasta lì a terra per un'po...'

Risponde Giorgio avvicinandosi al mio lettino.

'Ma fortunatamente,nulla di grave,devi aver sbattuto la testa o roba del genere.'

Aggiunge Diana ironizzando.

Sorrido al pensiero che siano tutti qui per me.

Voglio bene alla mia famiglia,che ormai comprende anche Diana...e

Lascio perdere.

Tiro la manica della camicia che indossa Marco,lo attiro a me...

'Eri tu?'

Lui annuisce come se avesse già capito tutto...ma il suo modo di passarsi la mano fra i capelli è irresistibile.

'Avevamo in programma di organizzare una festa...poi sei arrivata tu ed ho temuto che avessi frainteso.'

'Festa di che?'

'...Bea,il tuo compleanno è la settimana prossima.'

Aggiunge ridacchiando.

'E la...la ragazza con..'

Prende per il braccio una ragazza alta,capelli rossi,tinti...tatuaggio.La riconosco.

Quella in seconda fila,il terzo giorno. Mi aveva colpito allora.

'Bea lei è mia sorella...Cassandra.'

La ragazza si rivolge a me in modo amichevole

'Piacere.'

'C-ciao...'

sono confusa...

Stupida.

Sono una stupida.

Solo una stupida.

Ed è tutto ciò a cui riesco a pensare.

Giorgio mi tende la mano...

'Hai freddo?' chiede poi in tono gentile.

'No,tranquillo.'

Rispondo senza distogliere lo sguardo da lei.

Attiro di più Marco a me.

Voglio un suo bacio.

Ce l'ho con me stessa per aver creduto...
Basta, ora è tutto okay.

Quando provo ad alzare la schiena,facendo forza sulle braccia,il mal di testa aumenta e sono costretta a tornare stesa.
Così è lui ad avvicinarsi
'Bea,tranquilla.'
Mi dice sistemando il lenzuolo bianco.

Si prende cura di me, come io mi prendo cura dei miei libri, delle mie storie e delle mie frasi, e capisco che ne ho proprio bisogno.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Where stories live. Discover now