*Capitolo 40*

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'Buongiorno!'
Esclama Catherine spalancando la finestra di camera.
'B-buongiorno...'
Auguro assonnata.
Ieri devo aver fatto proprio tardi,ed ora mi tocca sbrigarmi ed andare a scuola.
Tutto ció che mi rallegra è la presenza di Catherine.
Quando entro in bagno,la trovo a truccarsi:è già pronta,ma come potevo non lasciar correre quel paio di minuti che sono solita buttar via a rigirarmi fra le lenzuola?
'Muoviti,farai tardi!Faremo tardi*!!!'
'Dammi il tempo.'
Sciacquo il viso,e Cat mi aiuta a scegliere l'outfit,che come al solito,le 'limita la sua fantasia'.
'A dopo mamma!'
'A dopo signora!!'
Quando stiamo per chiuderci la porta alle spalle,Giorgio si fionda su di noi:
'Niente colazione?!'
'Siamo in ritardo Giorgio'
Sbuffo io.
Lui,incurante riguardo ció che ho affermato,*e che sa benissimo*,ci porge due sacchetti marroni:
'Mi raccomando!'
Spesso è come se Giorgio si dimostrasse davvero l'adulto che è diventato:
L'ho sempre visto come mio fratello,ma ripensando a quel poco che ieri sera sono riuscita a sbirciare dal suo pc,mi rendo conto che...anche lui ha una vita al di fuori di me e la mamma.
L'ho sempre visto come *il modello da imitare*,anche quando era più piccolo,e non dimostrava tutta la premura che ora lo rappresenta.
Crescendo lui è cambiato,ed io non ho mai smesso di desiderare di assomigliargli,ma lui è cresciuto ed io sono ancora qui,a lasciarlo porgermi il sacchetto della colazione la mattina,a lasciarlo prendersi cura di me e a darmi la buonanotte con un bacio sulla fronte,che cancella dalla mia mente,qualsiasi pensiero insistente,spiacevole o non desiderato.
Magari dovrei smetterla di lasciarglielo fare.
Forse dovrei pretendere che lui si alzi al mattino e che si dia da fare per la sua felicità,e non per quella di tutti noi.

'Buongiorno.'
Esclamiamo io e Cat all'unisono,poi mi faccio coraggio e la presento alla prof:
'Lei è Catherine,starà da me per un po',spero non sia un problema se...'
'Affatto,prego si accomodi.'
Le riservo un posto accanto al mio,mentre fra le ultime file si alza un ronzio di voci,ma a Cat sembra non importare.
Si siede a testa alta,sistema i capelli i una coda spettinata ed aspetta,a braccia conserte,che la prof si decida ad aprir bocca.

Quando finalmente le lezioni finiscono,Cat mi accompagna all'armadietto,è proprio quando sto per chiuderlo una volta per tutte,intravedo Marco fra la folla.
Gli occhi mi si gonfiano di lacrime,ma distolgo lo sguardo dalla sua vista,tirò su il cappuccio nella speranza che non mi noti,ed a passo deciso mi dirigo verso l'uscita seguita da Catherine.
'Che ti prende?'
Chiede poi
'Nulla perché?'
...
'Beh hai iniziato a correre.'
'Correre?Sto camminando.'
Si guarda ancora una volta attorno,fin quando punta i piedi per terra e mi costringe a fermarmi:
'Dov'è?'
Chiede con aria soddisfatta.
Mi giro,e sotto sotto spero che si accorga delle condizioni in cui versa il mio mascara,ma poi scuoto la testa e la prendo per un braccio:
'Coraggio,andiamo.'
Lungo il tragitto mi bombarda di domande a cui non vorrei affatto rispondere,è come se me ne vergognassi.
Come se fosse sbagliato vivere nel passato.
Con il tempo ho capito che non esistono cose giuste o sbagliate,e lo ribadisco ogni volta che ne ho l'occasione:una cosa è giusta finché ti rende felice.

Continuiamo a camminare,ed io cerco in ogni modo di ignorare Catherine,evitare di piangere davanti a lei.

Proseguiamo dritte,è proprio quando sembra essersi stancata di darmi il tormento,ecco Diana che ci viene incontro.
'Ehi Bea,lei è la tua amica Catherine giusto?'
Chiede un po'impacciata.
'Esatto,Cat lei è Diana,sono sicura che diventerete ottime amiche.'
'Piacere'
Le porge la mano senza indugiare,e mi ritrovo nel suo modo di abbassare il tono di voce insicuro.
'Ho saputo di Firenze...'
Aggiunge Diana rivolta a me.
'Firenze?'
Chiede Catherine rendendosi partecipe.
'Era Londra comunque.'
La correggo.
'Londra?!'
Chiede sbigottita.
'È troppo lontana!'
Aggiunge poi.
'Firenze ti sembra...non so,ti rassicura saperti a Firenze?'
Chiedo fra mille pause.
'Forse si.'
E che Firenze sia.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Where stories live. Discover now