*Capitolo 7*

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Mi sveglio di botto.
È notte.
Ieri mi sono addormentata scrivendo di lui,sporcandomi le mani di emozioni uniche,che le parole non rendono.
Eccomi:
sveglia,nel bel mezzo della notte,con la città che dorme,ed io sono sveglia,e sto pensando a lui.

Passerò così il Venerdì:
a distrarmi scrivendo di lui,di lui e di me,svegliandomi nel bel mezzo della notte,cercando qualcosa che gli appartenga,e che in me stessa,ancora non trovo.

Torno a dormire...
Sogno di poter volare,come Peter Pan,affacciandomi di casa in casa,guardo Diana,anche lei sveglia:a messaggiare con il suo 'Dopo to spiego'...perchè immagino ci sia un 'lui' fra tutta la sua frettolosa abitudine di ritardare.
Poi arrivo da Catherine...
la vedo piangere,per Carlo,perchè immagino che sotto tutti i suoi sorrisi forzati,manchi ancora Carlo...
Passo anche da lui,e lo vedo dormire.
Ed io impazzisco perché quando Catherine,con il suo solito modo di trattare troppo bene le persone che la feriscono,si avvicinerà per tentare di farlo tornare,lui potrà rispondere di si,che tornerà,che non riesce a stare senza di lei,le dedicherà mille frasi fatte da canzoni che parlano di amori eterni,probabilmente già passati...
Ma lui quel venerdì dormiva.
E lei quel venerdì piangeva.

Non riesco a prendere sonno.
Cuffie il mio IPod e gli Arctic Monkeys.
Parte quindi
Are u mine?
'And I go crazy cause here isn't where I wanna be.'*
Ed è proprio vero,non è qui che vorrei essere:
vorrei essere dov'è Catherine,dov'è Marco e dov'è Giorgio...
Ed è questo il problema.
Non si vive di 'vorrei'.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Where stories live. Discover now