*Capitolo 37*

478 37 2
                                    

Stiamo programmando tutto: viaggio,valigie,biglietti quando Stefano bussa alla porta.
'Chi è?'
Fa Max disinvolto.
'Stefano idiota.'
Mi alzo io,e vado ad aprirgli.
'Che è successo?'
Chiede poi preoccupato,deve aver corso ed ha ancora il fiatone.
'Ti va di scappare con noi?'
La voce di Melania appare incerta ed insicura...
'Scappare?Non stiamo scappando.'
Puntualizza Max fulminandola con uno sguardo serio:'scappare',scappiamo.
È una parola grande per noi che siamo solo un gruppo di ragazzi insoddisfatti,ma a me basta sapere che con me ci saranno loro,ed allora so che andrà tutto bene.
'Stiamo scappando Max.'
Afferma ancora una volta Mel.

Non so davvero cosa sto facendo.
Per un attimo credo di star sbagliando di grosso,per un attimo temo di star mandando tutto all'aria,ma scaccio dalla mia mente qualsiasi tipo di problema,e ritrovo la calma che fin ora mi ha portata a programmare un viaggio del genere.
'Scappare da che?'
Chiede ancora più sconvolto Stefano.
'Vogliamo andare a Londra.'
Concludo io,con il tono più naturale che riesco ad assumere.
'State male.'
Continua lui,ma poi il volto gli si illumina e mi viene vicino.
Siamo vicinissimi,la sua mano afferra la mia e poi sussurra:
'Devo parlarti'
Sono confusa,riesco a sentire sul volto il suo respiro,e a dirla tutta,è una bella sensazione.
Per un momento mi ritorna in mente Marco,e credo di non essere mai stata,come adesso,sul punto di piangere davanti a tutti...
Gli occhi mi si riempiono di lacrime,ma devo trattenermi.
'Stai piangendo?'
Chiede Melania,come se ci fosse abituata.
'No,sto bene'
Affermo passandomi un dito sotto gli occhi ed allontanando Stefano dal mio corpo.
Lui mi guarda,e per un po'mi lascia andare.
Quando tento di risedermi accanto Max,mi afferra per un polso,e mi trascina con lui fuori dalla camera.
'Scusate'
Dice poi rivolto verso gli altri.
'Le devo parlare di una cosa importante.'
'Va bene'
Rispondono tutti in coro.
Così richiude la porta di legno e mi accompagna fuori.
'Cosa c'è?'
Chiedo,sforzandomi di non guardarlo negli occhi.

Sono tesa,la sua immagine ricorda quella di Marco,e non posso sopportare la sua vicinanza.
'Shh,lascia quelle lacrime al proprio posto,vuoi che ti si sciolga tutto il mascara?'
Sussurra sorridendo,poi tira fuori dalla tasca un pacchetto di fazzolettini,e come riesce,mi asciuga le lacrime che ormai ricoprono il mio volto.
'Non ho nulla,e tanto per puntualizzare,a ridurre in questo stato i miei occhi non è il mascara,bensì la mia stupida allergia alla polvere.'
In questo momento non sono proprio capace di trattenermi o di inventare scuse più credibili,e mi limito a rispondere a tono alle sue domande,lasciando che,ogni tanto,una lacrima mi sfiori gli zigomi.
'Calmati.'
Lo sguardo di Stefano dice tutto.
Non capisce,ha ragione.
'Come si chiama?'
Chiede poi fissandomi.
'Chi?'
Per un momento tempo di non riuscire a trattenere l'oceano di pensieri che scorrono nella mia mente...nel mio cuore.
'...la tua allergia,come si chiama?'
Si chiama ingiustizia,Marco,Stefano,distanza,odio,affetto...si chiama vita.
'Si chiama amore.'
Non avrei mai voluto confessarlo,ma non sono riuscita a trattenermi.
A questo punto,Stefano si avvicina ancora di più a me,tanto che i nostri nasi si sfiorano.
Lui continua a sussurrare:
'L'amore,o la sua mancanza?'
Sono mesi che mi pongo domande,eppure non ci avevo mai pensato...
Le sue parole mi sprofondano nel cuore,ed il tempo sembra rallentare.
'Sai...'
Con due dita mi alza il mento,ed ora riesco a guardarlo negli occhi.
'Quando l'amore c'è,c'è.Quando non c'è...lo si crea.'
Le nostre labbra stanno per sfiorarsi,il suo respiro sposta appena una ciocca di capelli dal mio viso,è proprio quando tutto mi sembra una favola,riesco a voltarmi,e mi allontano da lui.

Okay.
Ora non reggo più.

Le lacrime scendono da sole,e non mi resta che salutare tutti ed andare via.
'Scusami'
Mi limito a dire.
'Bea...'
Mi giro di colpo,in fondo spero che mi chieda di restare con lui...
Ma proprio quando mi sto decidendo a corrergli incontro,la porta della camera di Max si apre.
'Dimmi.'
Il mio tono di voce è esageratamente alto,ma sembra non importarmene.

'Nulla,al tuo biglietto ci penso io.'
Afferma,cercando di far credere a Melania,che è appena uscita,di aver appena terminato una semplice conversazione sul nostro viaggio.
Mi asciugo le lacrime di nascosto,stampo uno dei miei assurdi sorrisi di plastica in faccia e la saluto con un bacio sulla guancia.
'E questi occhi rossi?'
Chiede poi guardando Stefano.
'Allergia.'
Stefano mi lancia uno sguardo carico di compassione,ma io mi giro e tento di ignorarlo.
Quando Mel va via,decido che anche per me è ora di andare.
Solo dopo poco,mi rendo conto di essere rimasta a piedi:
Io sono venuta qui con Melania.
Mi tocca farmela a piedi.
'Anche io devo andare.'
E così,mi ritrovo a passeggiare con Stefano...
Perfetto.

Fortunatamente,nessuno dei due ha voglia di parlare,cosi continuiamo a camminare in silenzio.

'Cosa ne pensi di Londra...?'
Stenta a chiedere,e stranamente,mi accorgo di non desiderare di restare zitta.
'Mi piace.Credo che ci divertiremo...'
'Io credo sia una follia.'
Afferma lui deciso.
'...beh,e per questo che ci andiamo'

Segue il silenzio.

Dopo una lunga pausa,Stefano si ferma.Mi prende per un braccio e tira un sospiro:
'Riguardo a prima.'

Lo sapevo.

'Facciamo come se non fosse successo nulla...insomma,sei la mia migliore amica e...'
'Capito.'
Taglio corto.
'Capito?'
Chiede perplesso.
'Credo sia la cosa migliore.'
Lui sorride,ed io lo abbraccio.
Va meglio.
Una sola lacrima mi riga il volto mentre lo sento star bene,poi però iniziò a ridere:
Con me non si può parlare di amore.
Con me,è tutto difficile.

Mentre non c'eri. #Wattys2016Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon