*Capitolo 36*

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Di follie ne faccio raramente,ma quando le faccio allora è tutto più acceso e vivo.
Ed ora capisco che è tutto ciò che manca:
Provare un'emozione.
A distrarmi da quella folla di pensieri che si fanno strada nella mia mente è la voce di Melania.

'Ho appena sparato una cazzata eh?'
Mi fa,riposando con calma gli occhi sul suo quadernino.
Mi mordo il labbro in cerca di risposte,credo sia la cosa meno sensata su cui potessi mai riflettere,ed è per questo che ci impiego qualche minuto nel programmare un piano d'azione.
'È questo il punto.'
Proseguo senza staccarle gli occhi di dosso.
'Di questi cinque anni al liceo,credi davvero che ricorderai quel voto,quel martedì,quella professoressa tanto severa...io voglio ricordare una follia.
Solo così avrò la certezza di non dimenticare mai te,Max,tutti voi.
Farete parte dei miei migliori momenti.
Quelli che si ricordano.'

Concludo con un profondo respiro,segue il silenzio.
'Non ti ho mai sentita parlare così...'
Aggiunge lei,con un sorrisetto(forzato)che è un misto di stupore e incomprensione.

Ma cosa pretendete?
Non date mai la possibilità di discutere su un qualsiasi argomento serio,e quando decidi di fidarti ed esprimere un giudizio a caso,sei fuori dal mondo.
Nella vita non ci si attiene ai piani Melania.
La mia può pur sembrare la parte della 'silenziosa',ma ricorda che della mia storia sono la protagonista.

Faccio spallucce.
Non conviene ribattere.
'Ci sto.'

Continua,lanciandomi uno sguardo pieno di speranza,e per la prima volta riconosco in lei un desiderio di rivincita.

Contro chi proprio non so,per quale ragione proprio non ne ho idea,forse contro se stessa,forse contro ciò che i 'copioni' le impongono di recitare...
Rispondo alzando un sopracciglio,mordendomi il labbro inferiore,immaginando questo nostro 'grande colpo' come qualcosa di davvero speciale.
Immagino di voler includere anche Stefano e Diana in questo nostro piano,sempre che Mel sia d'accordo.
Credo che lei trascinerà con se Matteo,o Max.
Mi sta bene.
Nel contesto scolastico non sono mai stata nessuno,come nessuno d'altronde.
Nel contesto scolastico siamo tutti una serie di burattini,in preda alle interrogazioni e gli argomenti da recuperare.
Ma noi siamo molto di più che una pila di noiose fotocopie ammassate una sopra l'altra.
Noi siamo gli adolescenti del momento,abbiamo la situazione in pugno,i sogni che bruciano di speranza,noi crediamo in qualcosa.
Ed è questo che ci differenzia dagli 'adulti':
Noi crediamo in qualcosa.

E smettiamola con la solita storia dei 'dipendenti dal cellulare',della 'generazione di buoni a nulla'.
Perché noi,possiamo essere chi ci pare.
Ed è difficile da accettare per chi non se l'è giocata la vita.
Se non vorremo fare la stessa fine di Dante,che morì senza aver mai assaggiato il sapore di un bacio da parte di Beatrice,o di Leopardi,che passò la vita a concentrarsi sul pessimismo cosmico,dovremo aprire gli occhi e renderci conto che è tempo di vivere.
È tempo di lanciarsi,di inviare quel fottuto messaggio che ci spaventa tanto,di intrecciare le nostre mani a quelle che abbiamo sempre sognato di accarezzare,di darlo quel bacio,al momento giusto,che non ce ne pentiremo.

Per quanto riguarda me,proverò a vivere come desidero,ed il primo passo sarà imbarcarmi a Firenze.
Con la mia banda di amici,senza una ragione senza una buona causa.
Andiamo a Firenze.
Suona così semplice e leggero...
'Firenze mhh,come ci arriviamo?'
Aggiunge sorridendo.
'Max e Stefano guidano la macchina giusto?'
'Ti seguo.'
'Beh,magari per loro è okay partecipare.'
Posa gli occhi sul pavimento,sembra riflettere.
'...sicura che non ci cacceremo nei guai,sai...ci ho riflettuto.'
'Ho un'amica a Firenze. Si chiama Elisa.
Diremo che ci ha invitate a stare da lei qualche giorno,beh è più che sicura come scusa.'

Il suo volto si illumina pian piano...
Poco fa,in quello sguardo ho ritrovato Melania...
Ed ora solo comprendo che,in tutta questa messa in scena,anche lei è una comparsa.
Ma da oggi lo spettacolo finisce.
Siamo noi gli artefici del nostro destino.

'Okay.'
Si infila il giubbotto,la guardo incuriosita.
'Non vieni?'
Dove cazzo si imbarca?
'Dove?'
'Da Max,tu chiama Stefano.'
Digito il suo numero sul cellulare e chiamo.
'Bea?'

'Stefano,ti aspettiamo a casa di Max io e Melania,ora chiamo Diana.'
Dal modo in cui parla capisco che deve essersi appena svegliato.
'Ma perché...?'
'Andiamo a Firenze.'
Affermo decisa e poi chiudo.

Così prendo il mio zainetto ed infilo la camicia da sopra.
'Casa di Max non è vicinissima,andiamo a piedi?'
Afferra un paio di chiavi sulla scrivania e soddisfatta accenna un sorriso:
'Andiamo in bici!'
Che follia,Firenze.
'Ne hai due?'
Chiedo incerta.
'Macchè,tu vieni con me.'
A dirla tutta non ho molta esperienza con la bici,ma sarà lei a dirigerla e quindi è okay.
'MATTEO ESCO'
Urla poi,ed usciamo a passo veloce.
'Suu'
Mi fa dopo essere montata in bici.
'Okay okay.'
Melania corre in bici,da un lato mi fa uno strano effetto,potremo cadere da un momento all'altro,potrei rompermi un braccio,o una gamba...
Arrivate ad una discesa però,non posso far altro che urlare.
Melania ride ad alta voce,io vorrei chiudere gli occhi e far di nulla,aspettare che rallenti,ma intorno a me è tutto così semplice e bello,che non ne vale la pena.
Percorriamo la vecchia stradina,e ci ritroviamo in mezzo al verde.

'MA DOVE VAI?!'
Urlo mentre prende velocità in curva.
'SCORCIATOIAA'
Risponde lei tutta felice.

I suoi capelli mi vanno direttamente in bocca,e più di una volta mi tocca spostare la sua fastidiosa coda di cavallo verso destra.
Dopo poco ci ritroviamo a trainare la bici su per una salitina asfaltata,ed in un attimo ci ritroviamo davanti casa di Max.
'Certo che abita ai confini del mondo.'
Osservo mentre mi aggiusto la treccia ai capelli.
'Eh già'
A bussare è Melania,probabilmente i genitori di Max la conoscono.
'Buongiorno,c'è vostro figlio?'

Una donna alta sulla cinquantina,occhi verdi come quelli di Max ed un sorriso che tradisce la noiosità del suo sguardo.
'Certo,è di là,accomodatevi!'

Ci fa segno di entrare ed io mi limito ad arrossire e accennare sorrisi ogni volta che incontro gli occhi della signora.
Mel bussa alla camera di Max,e lui ci apre,facendoci sedere su un enorme tappeto grigio sul pavimento.
'Allora,ditemi.'
Chiede poi,dopo essersi sistemato su un cuscino accanto a noi.
'Andiamo a Firenze.'
Fa Mel,con la massima serietà.
Lui scoppia in una fragorosa risata,ma quando si accorge dell'importanza che io e lei le attribuiamo,si raddrizza e sposta il suo ciuffetto bruno dagli occhi.
'Perché?'
'C'è una sua amica,Elisa,'
'Per questo?'
Chiede insinuando non so cosa.
'Ci allontaniamo per un po'da questa noia di vita.'
Proseguo io.
'Vi sembra una buona idea?'
'Affatto.'
Rispondiamo insieme io e Mel.
'Capisco...'
Continua Max socchiudendo gli occhi.
'Ma Firenze è così banale.'
Aggiunge alzando gli occhi al cielo.
'Firenze è stupenda.Se non vorrai venire,io ci andrò ugualmente.'
Contesto io...
'Bea,se non ci accompagna Max,io non ci sto.'
Che idiota.
È il tuo ragazzo,non il tuo limite.
'Intendevo...se davvero vi va di fare una stupidaggine,bene,allora fatene una sensata.'

Non ti seguo Max.
Non ti seguo.
'Ehm...'
'Bene,io vorrei troppo andare a trovare...mhh...beh,una..un mio amico.'
Afferrato.
Mhhh,spero che Melania sia abbastanza stupida da non capire.
Lei lo guarda per un attimo con disappunto,ma poi Max continua ed ogni incertezza sul suo volto svanisce.
'Si chiama...Carter.'

Carter,allora è questo il nome in codice.
Ma perché non parlar chiaro?

'Perfetto.'
Aggiungo,per cambiar discorso.
'Dove si trova questo Carter?'
Chiede Mel sicura.
'Beh...'

Okay,si parte per Londra!!!

HEYYYY
Che ne dite??
Potete esprimere opinioni,idee,pensieri nei commenti!🙈
Lo so che non vi aspettavate Londra o roba del genere,ma raccontare di un viaggio potrà rivelarsi divertente😏✈️💕

Mentre non c'eri. #Wattys2016Where stories live. Discover now