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Il lunedì arriva in fretta. La sveglia mi fa spaventare e cado giù dal letto come una scema. Devo abbassare il volume se non voglio crepare da un momento all'altro. Aspetta un secondo! Oggi...devo andare nella mia nuova scuola! Oh nooo.
Sono agitatissima... "Mantieni la calma" cammino avanti e indietro nella mia camera "No non ci riesco".
Devo vestirmi. Prendo dei jeans neri attillati e una maglia a maniche corte. E se faccio altre figure di merda? No...non devo pensarci. Mi scosto i capelli arruffati dalla faccia e mi infilo i vestiti. Corro in bagno e mi spazzolo i capelli, poi mi trucco.
Sono terrorizzata, preoccupata, nervosa, agitata,...oddio! Mi esplode la testa!
Devo solo calmarmi. Faccio due respiri profondi e mi calmo al 40%.
Controllo se il cellulare ha dei messaggi. Oh Sì: cinque messaggi.
'Come stai? Ti stai adattando alla tua nuova vita?' questo è da Carmen e le rispondo subito 'sto bene...sono agitata per il primo giorno, e se non trovo amici? Non credo che mi adattero' facilmente' invio e prendo lo zaino con i libri e i quaderni.
Leggo gli altri messaggi. Due sono da Gemma: 'Spero ti stia divertendo lì a Los Angeles! Ti devo dire una cosa...' scorro per vedere l'altro suo messaggio 'Mi sono fidanzata con Michael!!!!!!!! ♡'
Oddio! Sono felicissima per lei. Michael le piaceva da una vita. 'Che bella notizia! Lo sapevo che provava qualcosa per te! Comunque io non mi sto divertendo un granché, oggi è il mio primo giorno e non so se trovero subito degli amici...aiuto' invio e leggo i messaggi rimasti.
Sono tutti da Honey: 'io non intendevo trattarti così...ma ho molto da fare...spero che lì a Los Angeles ti farai dei nuovi amici :3 T.v.b.' non so che pensare. '♡' l'ultimo messaggio era solo un cuore.
Non so se pensare che lei stia bene e che non sia successo niente o se pensare che sia successo qualcosa a mia insaputa e che lei stia male. Questa storia del "ho da fare" non mi convince sia per quanto riguarda Honey, sia per quanto riguarda Jack.
<<Colazione!>> urla mia madre. Mi fa tornare alla realtà.
Finita la colazione mi metto in cammino verso la scuola...non molto lontana da dove abito. Faccio un respiro profondo quando me la ritrovo davanti. È grande...e non so che aggiungere. Una marea di studenti camminano nel cortile e aspettano soltanto il suono della campanella.
Cammino tra la folla come un pesce fuor d'acqua. Non sono mai stata più agitata in vita mia. Mia sorella viene anche lei a scuola con me, ma in mezzo a tutte queste persone sarà faticoso rintracciarla.
<<Ciao!>> sento dire da una voce già sentita. Non so se sia rivolta a me o a qualcun' altro nei paraggi. Mi giro. Ah è Sara.
<<Sei nella mia scuola!>> esclama a voce alta, sennò non si sente niente in mezzo qui. Come se fossimo ad una festa.
<<Ehm Sì...almeno conosco qualcuno>>
<<Vedrai ti farai degli amici molto presto>> quanto vorrei che abbia ragione.
La campanella suona e tutti si dirigono verso l'entrata della scuola.
<<Quindi tu sei nuova?>> mi domanda Sara salendo gli scalini d'ingresso.
<<Esatto. Vengo da New York>>
<<Wow! Quanto vorrei vedere New York!>>
<<È uno spettacolo>> varco la soglia delle grandi porte del college e mi addentro seguendo Sara. Devo andare in presidenza per capire in che classe devo andare ora.
<<Sai dov'è l'ufficio del preside?>> chiedo.
<<Oh certo vai avanti e svolti a destra, vedrai un corridoio e l'ultima porta, quella più grande è il suo ufficio>> mi sorride
<<Grazie>> la ringrazio e inizio a percorrere il corridoio davanti a me. Ormai tutti gli studenti sono dentro alle loro aule. Giro a destra e vedo la porta gigante in legno scuro. Credo sia quello l'ufficio.
Busso <<Prego si faccia avanti>> apro la porta e chiedo permesso. Mia sorella è seduta davanti al preside.
<<Grazie mille>> si alza e immagino stia raggiungendo la sua aula.
<<Signorina Johnson si accomodi pure>> mi siedo sulla sedia in pelle bianca. Il preside mi fissa con i suoi occhi celesti e si passa una mano fra i capelli mettendoli in ordine.
<<Allora credo che tu sia la sorella di Amy Johnson>> prende dei fogli e sfoglia un quadernone ad anelli
<<Esattamente>> si mette gli occhiali
<<Io sono il preside Scott>> dice porgendomi la mano mentre io gli porgo la mia con timidezza. <<Il tuo primo corso è quello di matematica, fuori dalle varie aule c'è indicato a quale materia appartengono quindi non dovrebbe essere così difficile orientarsi...comunque ecco a lei i suoi corsi>> mi consegna un foglio.
<<Quando esce di qui gira a sinistra e vai avanti finché non vedi la scritta del corso>>
<<La ringrazio>> mi alzo
<<È stato un piacere, ti do il benvenuto>> mi dice cordialmente. Io ringrazio per la millesima volta e mi incammino verso l'aula. Sono ansiosa di vedere i miei compagni. Ho le gambe che tremano, tra un po' cado a terra.
"Matematica" credo che l'aula sia questa. Busso. Sento il professore parlare: <<Ah ragazzi...Oggi arriverà una nuova compagna, arriva da new York. Avanti signorina Ariana Johnson>> apro la porta e una classe gigantesca si affaccia davanti a me. È più grande di quella a New York. Tutti gli sguardi sono puntati su di me. Mi squandrano da capo a piedi e mi sento un po' troppo sotto osservazione. Preferirei fare una magia e catapultarmi a casa. <<Eccola qui. Spero che si troverà bene qui. Può prendere posto vicino alla signorina White>> mi guardo in giro, non avendo idea di chi sia questa "signorina White" dato che mi sono appena trasferita e non conosco nessuno. Le aule sono molto più spaziose di quelle della mia scuola a New York. <<Il banco affianco a quella ragazza bionda>> dice il professore una volta che ha capito la mia situazione imbarazzante. Quella "ragazza bionda" è quella antipatica che mi ha fatto fare una figuarda di merda al parco. Che sorprendente coincidenza. Mi avvicino camminando fra tutti questi ragazzi che ridono e balbettano qualcosa all'orecchio del compagno. Mi sento di troppo.
Mi siedo e tolgo lo zaino dalle spalle.
<<Prof! Questa "ragazza bionda" avrebbe un nome>> protesta la signorina White. Credo che non abbia capito che il prof lo stava dicendo solo per capire dove dovevo sedermi dato che non so come si chiama. O forse è una di quelle presuntuose a cui piace essere al centro dell'attenzione. Questa signorina White sembra una di quelle classiche ragazze del liceo con tanti ragazzi che le vanno dietro e tante amiche popolari.
<<Prenda appunti signorina White e non aggiunga altro>> il prof si gira e scrive qualcosa alla lavagna. È meglio che prenda anch'io degli appunti. Non solo la "Signorina White".
<<Quindi tu sei la sfigata del parco>> sussurra la Antipatica-Signorina-White con la minigonna.
<<Ehmm Sì>> non so che dire, detesto avere a che fare con le ragazze di questo tipo di carattere.
<<Ahhahaha spero che troverai degli amici>> ride e la ragazza dietro di lei fa lo stesso. Mi stanno subito entrambe antipatiche. In fondo all'aula vedo Sara che mi saluta con la mano. Ricambio il gesto e sorrido, mi conforta vedere un volto più o meno familiare in mezzo a tutti questi sconosciuti.
Di fianco a me c'è un ragazzo che sta usando il cellulare. E' su snapchat e sta mettendo uno snap con scritto in grande "che palleee il lunedì" e poi si accorge che lo sto guardando e mette subito via il cellulare. Mi guarda male, come se stessi invadendo di mia spontanea volontà la sua privacy.
<<Fatti i cazzi tuoi>> sbotta e fa finta di scrivere sul quaderno, fissandolo come se non sapesse neanche che materia stiamo facendo.
<<stavo solo guardando in giro>> gli dico a bassa voce in modo che il prof non senta
<<Proprio per questo te l'ho detto. Non dovevi farlo>> sbotta con cattiveria girando pagina del quaderno; che odioso. Finora l'unica di simpatica è Sara.
<<Passeresti questo biglietto a Christian?>> mi chiede la "signorina White", sono sicura sia una trappola quindi non lo faccio. <<Eddai è urgente!!>> insiste ridacchiando sottovoce, non so chi sia questo Christian quindi puoi tenerti quel biglietto quanto vuoi.
<<Oh già non sai chi è! È quel ragazzo figo affianco a te>> mi giro e lo guardo. Perfetto oggi avrò a che fare solo con persone presuntuose. Nonostante la sua completa disattenzione alla lezione, noto che i suoi capelli marroni sono sparpagliati e disordinati sotto un cappello blu con la visiera al contrario, in abbinamento con i suoi occhi azzurri come il cielo, un azzurro non intenso, quasi limpido e tendente al grigio. Ha una maglia attillata...devo ammettere che è sexy quanto presuntuoso.
<<È carino ma non pensare che sia come credi>> dice la White rompendo il bigliettino e buttandolo per terra. Per fortuna non mi rompe più le scatole.
Continuo a prendere appunti, anche se sento lo sguardo di quel ragazzo presuntuoso di fianco a me. Che ha da fissarmi...ehm...Christian mi pare si chiamasse. Che vuole da me?
<<Non fissarmi>> dico sperando che non lo faccia più.
<<Sei una delle solite perdenti...una in più! che schifo>> eh? Perdenti? Ma chi si crede di essere? Non mi conosce nemmeno.
<<Era meglio un ragazzo da football così saremmo stati ancora più forti di quello che siamo già>> ma che dice? Forse è un maschilista, o forse è così annoiato dalla lezione che non sa con chi prendersela, e poi io sono nuova quindi sono un bersaglio facile.
<<Perdente>> si mette le mani dietro la testa.
<<Chi lo dice sa di esserlo>> rispondo, forse in modo un po' ingenuo. Io non sono una perdente!! Piuttosto lo sarà lui che parla delle persone a caso senza nemmeno conoscerle.
Si volta e mi guarda male. Sembra arrabbiato della controrisposta che ho detto, al contrario di me che mi sento un po' stupida ad avere a che fare con certe persone senza coscienza. <<Ma come ti permetti?>> alza la voce e il prof ci sente.
<<Signorina Johnson e Signor Scott se avete qualcosa da dire condividetelo con la classe>> tutti si girano verso di noi. Che momento imbarazzante.
<<Niente da dire? Allora smettetela di parlare e continuate a seguire la lezione, soprattutto lei signor Scott>> il prof si avvicina alla lavagna e continua.
<<Complimenti "signorina Johnson">> dice Christian con tono da presa in giro. Finora ho conosciuto solo persone antipatiche.
<<Sei stato tu a cominciare>> gli faccio notare, cercando di prendere appunti.
<<Lo so... e ne sono orgoglioso>> si dà tante arie per niente. <<Sei una di quelle novelline che se la spassano ad ascoltare canzoni tutto il pomeriggio e a parlare di ragazzi sfigati con le amichette?>> sighignazza. Ma chi crede di essere? "Signor inventa la vita degli altri"? In effetti è quello che faccio, o meglio facevo a New York, oltre che a studiare. Però Jack non era un ragazzo sfigato, mettiamolo in chiaro.
<<No. Non sono una di quelle>> mento << Tu percaso sei uno di quelli che se la spassano ad andare a letto con tutte solo per essere al centro dell'attenzione?>> domando e faccio un sorrisetto di sfida. Lo dico con convinzione perché ha l'aria di uno che non gli piacciono le cose serie e pensa solo a divertirsi.
<<Nah.>> la sua risposta dice il contrario
<<se se come no>> rido sottovoce.
<<Mi stai per caso provocando?>> dice con uno sguardo da uno che non deve essere preso in giro. Forse crede di farmi paura, ma sinceramente mi sta solo facendo ridere.
<<ti ripeto che hai iniziato tu. "Signor so tutto io">> devo fargliela pagare per la sua maleducazione.
<<Sei solo una novellina e credi di poter...>> il prof viene verso di noi. Sembra arrabbiatissimo.
<<Ancora a parlare? Mi pare di essere stato abbastanza chiaro prima.>> ci fissa tutti e due, ma nessuno dice niente.
<<Signorina Johnson. Il signor Scott la sta importunando?>> domanda il professore che a quanto pare ha capito tutto.
<<Lei mi provoca>> si giustifica Christian
<<Lui mi tormenta>> mi giustifico.
<<Continui a irritarmi>> dice Christian. Stronzo. Vuole farsi vedere innocente. Odio quelli come lui.
<<Sei tu che hai iniziato a prendermi in giro>> mi giustifico in modo un po' infantile per assicurarmi la protezione del prof.
<<E tu mi hai preso in giro a mia volta>>
<<Se mi prendi in giro tu non significa che io non posso "Signor so tutto io">> ribatto e tutti ridono e persino il prof sembra divertito. Ma ritorna serio immadiatamente.
<<Ora basta, se chiacchierate ancora siete nei guai>> riprende la spiegazione.
<<Bella mossa!>> mi dice una ragazza davanti a me. Christian sente tutto e la guarda male e poi guarda male anche me.
<<Non la passi liscia "Signorina..." come cazzo ti chiami?...boh "Signorina rompi balle">> sbotta e si mette a braccia conserte. Lo ignoro e continuo a prendere appunti.
Le ore passano e provo le materie assegnate di oggi. I professori sono eccellenti. Apparte alcuni compagni rompi scatole.
<<Allora come è stato?>> mi domanda Sara venendomi in contro una volta che sono in cortile per andare a casa.
<<Niente male. Mi aspettavo peggio>> in effetti avevo paura per niente. Mi sono trovata subito a mio agio, nella mia vecchia scuola a New York si conoscevano tutti a scuola, quindi c'erano più battibecchi che ore di lezione, mentre qui sembrano tutti un po' per i cazzi loro, e questa cosa mi va bene dato che sono nuova e non voglio problemi.
<<cavolo come hai risposto a Scott! Nessuno lo aveva fatto prima d'ora>> Penso si riferisca a quel Christian della prima ora.
<<Deve solo essere meno maleducato>>
<<Non imparerà mai...>> abbassa lo sguardo e mi saluta con aria triste. Chissà perché...forse lo conosce e non ha bei trascorsi con lui.
Vado verso casa mia. Per strada incrocio Christian e altri due ragazzi molto carini.
Devo passare proprio da lì quindi farò finta di niente, cioè che quel Christian della prima ora non mi conosca. Cammino velocemente e ci passo in mezzo. Christian mi guarda con uno sguardo assassino e io ricambio il gesto con molto piacere, addio il piano di non farmi notare.
<<E tu saresti la novellina!>> dice uno dei ragazzi rivolgendosi a me. Mi prende il polso. Qui in mezzo c'è una strana puzza di alcol che non promette bene.
<<Ehmm Sì>> rispondo e cerco di togliermi dalla presa. Ma mi ha preso troppo forte.
<<Sei proprio carina...>> si avvicina a me. Oddio.
<<Calmati Justin>> dice Christian. Grazie al cielo. (Lo detesto comunque)
<<E' una stupida ragazza che si dà tanta importanza...non perderci tempo>> dice Christian sghignazzando con l'altro suo amico, ma chi si crede di essere?
<<E tu sei un ragazzo che rompe sempre le palle nel momento sbagliato>> sbotto mentre i due si mettono a ridere.
<<Vuoi farmi fare un'altra figura di merda!>> Christian si avvicina a me. Ho paura e se... e se...vuole prendermi a botte?
<<Eh? Rispondi?>> si avvicina di più. Non so che fare. Forse sto esagerando, devo essere più neutra con certe persone, effettivamente non conosco sti tipi e potrebbero essere pericolosi.
<<Oddio Scott! Tu che tratti male le ragazze! Questa mi è nuova!>> dice il ragazzo che non ha mai parlato.
<<Chiudi la bocca>> sbotta ai suoi amici e si avvicina di più a me spingendomi all'indietro. <<Vattene Mocciosa>> mi minaccia Christian. Ho quasi le lacrime agli occhi.
<<Ma che cazzo fai Scott?? Questo è troppo>> Justin viene verso di me <<Non prenderlo sul serio...>> mi rassicura, anche se questi tre tipi non mi piacciono. Meglio che me ne vado.
<<Vattene puttana!>> urla Christian e io scappo il prima possibile.
Quando arrivo a casa mi butto sul letto e piango. Odio Christian. Lo sapevo che era uno di quelli che fanno i cattivi solo per essere fighi e basta.
Mi sdraio sul letto e cerco di pensare a tutto tranne che a Christian.

ChillsWhere stories live. Discover now