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Una settimana dopo...

Aria
Non pensavo che la vita fosse così difficile.
E' difficile anche salire le scale.
Giornata fresca a LA.
Ci sono 7 gradi.
Mi alzo dal divano, guardo l'ora, sono le 7 del mattino.
Ed è il 7 luglio.
Sette. Sette.
Sette.
Sette.
Sette.
Sette.
Sette fottuti giorni. Amy mi aveva avvertita, mi aveva detto che lui era sotto shock e non si svegliava più dall'ultima volta che l'ho visto in quel maledetto Strip Club. Ma questa volta posso dire che la colpa non è mia.
O forse sì?
"Sette" dice la mia mente.
Lo amo, cazzo, senza di lui mi sento male, ma dovevo fargliela pagare dopo avermi praticamente stuprata mentre era drogato. Mi ha legata ad un palo! Come un salame!
Se lo meritava, doveva capire quanto mi ha ferita, quanto ho cercato di cambiarlo, di fargli capire che le sue cazzate sono cose da evitare. Ma ho fallito e questo è il risultato.
Abbiamo provato a far funzionare il nostro amore, ma è difficile. Noi due non siamo fatti l'una per l'altro e devo accettarlo.
<<Aria!!>> mi chiama mia sorella facendomi ritornare nel pianeta <<Tocca a te>>
Oh giusto. Stiamo giocando a carte.
<<Che gioco era? Poker o Scala 40?>> sono proprio stupida. Ho perso il cervello.
<<Scala 40>> risponde sparpagliando tutte le carte sul tavolo.
<<Noo! Hai rovinato la partita!>>
<<Senti, stiamo giocando per dimenticare, non per rimuginare>> si alza dalla sedia entrando in bagno. Non esco da giorni, le uniche persone con cui parlo sono i miei, mia sorella e Tania.
<<Ciao>> mi saluta Tania abbracciandomi. È in ritardo di mezz'ora, ma non mi va di sapere il motivo. A dire il vero non ho voglia di formulare la domanda.
<<Non mi saluti?>> si siede nella sedia dove c'era mia sorella. Ma io l'ho salutata...giusto?
<<Ti ho salutata>>
<<No, non l'hai fatto>> sto diventando pazza, sembro depressa.
<<Beh...ciao>> la guardo male. È qui per me, dovrei essere più dolce, ma in questi momenti la dolcezza è l'ultimo dei miei problemi.
<<Come stai?>>
<<Bene>> triste, amareggiata, delusa, fregata, a pezzi, disperata, angosciata, infelice, scoraggiata, sconsolata. Sto male, okay? Molto male. Malissimo.
<<Okay...ti va di venire ad una festa stasera?>> festa? Sono in vena di feste? Sono pigiama, con le lacrime agli occhi, a mangiare gelato, non faccio la doccia da giorni,... e dovrei andare ad una festa?
<<Subito>> rispondo ironica senza sorridere. Sorridere? Non mi ricordo più come si fa.
<<Non sto scherzando, vorrei solo che pensassi ad altro e non...>>
<<Tania, lo sai che è impossibile!>> riprendo a piangere. Cosa ho fatto di male per meritare questo? Perché mi sono innamorata così tanto di una persona che non mi merita?
<<Hai bisogno di divertirti>>
<<No, ho bisogno di stare sola>>
Non risponde. Si alza dalla sedia e mi fissa preoccupata <<Chiamami se succede qualcosa>> esce di casa lasciandomi sola come ho ordinato.
<<Esco anch'io>> dice mia sorella uscendo di casa <<Chiamami....>>
<<Se succede qualcosa!>> continuo la frase, che ormai tutti ripetono da giorni. Ne ho abbastanza! Sembro un carcerato o una persona con crisi depressive.
In effetti sono presa male.
Mi stendo sul divano e chiudo gli occhi. Non dormo più da non so quanto tempo, ho sonno e sono esausta, però non chiudo occhio. Ho incubi tremendi su gente che mi lega al palo e mi stupra. Gente che finge di amarmi.
<<Anche tu no!>> urla Justin svegliandomi. Non stavo dormendo, stavo solo...pensando.
<<Anch'io cosa?>> rispondo senza nessun segno di emozione nella voce. Perché non mi lasciano sola?
<<Oh, niente lascia stare>> si siede sul divano, notando il mio aspetto orribile.
<<Se sei stato mandato da Chris te ne puoi anche andare>> solo a nominare quel nome mi vengono i brividi, di paura, non più di piacere.
<<No...Chri non può neanche parlare>>
<<Qualcuno gli ha tagliato la lingua? Ah, sarebbe anche ora che la smettesse di parlare per il cazzo>> non esageriamo...
<<È grave>> dice alzando la voce <<È da una settimana che è sotto shock>> ancora? Io pensavo si fosse ripreso... mi sembra tantissimo tempo. <<Non dice nulla, non si muove, non mangia, non beve, siamo preoccupati>>
<<Non è una messa in scena, vero?>>
<<Ti pare che scherzi su queste cose??>> okay okay, è tutto vero. <<Potresti venire da lui? Potrebbe...>>
<<No! Mai e poi mai! Scordatelo>>
<<Potrebbe morire!>>
<<È quello che si merita>>  l'ho detto sul serio...cazzo.
Justin si alza dal divano esce di casa di corsa senza salutarmi. Grazie tante, eh! Lasciatemi tutti sola! Nessuno capirà mai come mi sento. Vaffanculo a tutti.
Tutti.
Soprattutto quello stronzo che si veste in nero.

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