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<<Ari!>> urla Sara. Ma che succede?
<<Oh mio dio si è svegliata!>> Tan corre verso di me e si siede. Dove siamo?
<<ho temuto che potessi morire>> dice Sara prendendomi una mano.
Siamo nella panchina del giardino di casa mia.
<<Per fortuna Christian ci ha chiamate>> Christian? E lui che cosa centra?
<<Justin, Christian, Venite!>> i due vengono verso di me, Christian viene camminando con indifferenza.
<<Sei sveglia!>> urla Justin
<< è da un ora che sei in questo stato>> mi fa notare Tan, io mi metto a sedere e subito mi gira la testa. Ora ricordo...più o meno.
<<Che ti è successo?>> domanda Justin
<<Io...>> dico con tono triste.
<<Lasciala stare, qualunque cosa fosse di certo non era da poco.>> Tan mi aiuta ad alzarmi e la ringrazio sorridendole.
Non sono andati a scuola?
<<Ehm...abbiamo sentito il tuo cellulare suonare e ci sono un mucchio di chiamate. Continuava a suonare e allora lo abbiamo portato qui>> Sara parla come se fosse colpevole di qualcosa.
<<Avete fatto bene>> dico.
<<Ecco>> Tan mi da il cellulare.
12 chiamate! Tutte da Gemma. E se volesse dirmi la verità? La devo chiamare. Assolutamente.
<<devo richiamare...>> mi allontano dagli altri e nel frattempo loro parlano di qualcosa. Premo con forza sullo schermo per richiamarla.
<<Gem?>>
<<Aria!>> sospira <<santo cielo pensavo ti fosse successo qualcosa>>
<<Ehm...in realtà >>
<<Cosa ti è successo?>>
<<Gem spiegami cosa vuol dire tutto questo. Chi era il tizio con cui stavi insieme?>> urlo ignorando la sua domanda.
Silenzio.
<<Io...beh...Ari...>> Gem balbetta <<Uno che ho conosciuto, non è Michael, ma è carino e si chiama...>>
<<Gem non mi importa questo, cosa cazzo vi succede?>> mi sto innervosendo
<<Ari non posso dirtelo per il tuo bene>>
<<Ma quale bene?!?>> urlo e gli altri mi sentono, non me ne frega niente se sentono tutto.
<<Ari calmati>>
<<La festa. Il vostro comportamento. Jack. Honey. Questa storia che non mi vuoi dire e poi chissà quante altre cose.
<<Gem, o mi dici tutto o con me hai chiuso. Questo è troppo.>>
<<Ari>> sta piangendo.
<<non mi piace essere presa per il culo lo sapete e voi che fate? Ne approfittate della mia ingenuità! Honey e Jack stanno insieme, vero? Perché non me lo hai detto? Cosa ti costa? Non vi riconosco più. Basta. Se non vi fidate di me io non mi fido di voi.>>
<<Aria ti posso...>> si blocca.
<<Addio>> sbotto e riattacco.
Tutti mi stanno osservando a bocca aperta. Non mi avete mai vista incazzata? Beh adesso sapete come sono.
<<Wow>> dice Justin applaudendo.
<<Aria...non ti volevamo disturbare>> si scusa Tan. Christian non dice nulla e si mette a guardare il cellulare.
<<Non scusarti, io rientro, voi avete lezione. Non vi voglio trattenere>> li saluto e li ringrazio e vado dentro casa.
Non ci credo. Posso essere davvero così perfida? Mi sento libera. Non so perché.
Un lato di me dice ho ho fatto la cosa giusta e l' altro dice che ho esagerato.
La mia vita ora è qui, tutto quello che succede a New York non è affar mio. Non posso continuare a soffrire. Anche se qui c'è in ballo il mio fidanzato e le mie amiche, anche se dopo tutto questo casino credo che dovrò lasciarli perdere...
Esco di casa per prendere una boccata d'aria, ma quello che sento è solo puzza di sigaretta.
<<Potresti fumare altrove>> lo rimprovero.
<<e tu potresti farti gli affari tuoi>> Christian si appoggia al muretto della sua casa e continua a fumare.
Lo ignoro e guardo il cellulare. È rotto quasi completamente. Prima gli ho dato una bella botta contro l'armadio.
Esco da casa mia e mi faccio strada nel marciapiede <<Te ne vai?>> chiede Christian con una voce da "so tutto io"
<<Sì, qui c'è un tizio che fa una puzza tremenda con il fumo>> ironizzo e mi metto in cammino.
Passo davanti alla scuola e mi chiedo quanto manchi alla fine delle lezioni. Vorrei vedere Tan e Sara per alcune cose, ma per il momento forse è meglio che me ne stia per conto mio. Continuo a camminare senza meta anche se iniziano a farmi male le gambe e il cervello mi espolde dai troppi pensieri.
E se Jack mi ha dimenticata? Ora non mi vuole più? Che faccio?
Non posso lasciarlo. Io lo amo e credo che anche lui provi lo stesso, però non è sincero. E se avesse veramente una cotta per Honey? No, quei due si detestano. Non è possibile.
<<Aria!>> Justin mi chiama dalle mie spalle, lo riconosco subito.
<<Oh, Justin...pensavo fossi a scuola>> mi guarda come se fosse spuntato un fantasma
<<Ehm Aria sono le sei di sera...>> cosa? Non ci posso credere...ma...
<<Come?>> prendo il cellulare mezzo scassato dalla giacca. Oddio sono una stupida, cammino e non me ne rendo conto
<<Il tempo passa in fretta>> si raddrizza il cappello che porta in testa e continua a guardarmi
<<purtroppo si', devo tornare a casa>> dico ancora imbarazzata per la figura di prima
<<Sei molto lontana>> guarda il cellulare <<ti serve un passaggio?>> è così gentile.
Accetto? Non mi farebbe male un passaggio dato che le mie gambe stanno per cedere da un momento all'altro.
<<Grazie>> lo seguo verso la sua auto.
È un pick-up niente male profuma di menta. I suoi capelli castano chiaro che spuntano da sotto il cappello sono illuminati dal lampione del marciapiede, devo ammettere che è un ragazzo carino e simpatico, mi chiedo come faccia a sopportare Christian
<<è bella New York?>> domanda mentre mette in moto
<<Sì>> rispondo semplicemente.
<<A me è sempre piaciuto esplorare il mondo. Era un sogno che avevo da piccolo. Avevo pensato che il primo posto che avrei dovuto visitare sarebbe stato New York, ma sai cosa è successo alla fine? Non mi sono mai mosso da Los Angeles.>>
<<Mi dispiace>>
<<Nah. Fa parte del passato, un sogno stupido e senza senso>> mi immagino Justin da piccolo che cerca di espolare il mondo, il pensiero mi fa quasi ridere.
Avrei una voglia di chiedergli come fa a sopportare Christian ma non voglio che pensi male di me e in qualunque caso sarebbe fuori argomento.
<<Non sopporti proprio Christian, eh?>> mi ha letto nel pensiero!
<<Per niente. Non è il genere di ragazzo che mi sta più simpatico, di certo>> dico forzando un sorriso
<<non ha una vita facile...>> come sarebbe?
<<vedi, lui vive con sua zia>>
<<oh>> è una storia triste dal tono in qui ne parla Justin
<<i suoi genitori sono separati. Quando era piccolo suo padre lo maltrattava, perché lui non amava sua madre, amava un'altra donna e pensava che quel figlio era solo un intrigo. I suoi si erano innamorati e starono insieme per dieci anni, nel primo anno la madre di Christian rimase incinta di lui e tutti erano felici. Poi però, quando Christian ebbe circa sei/sette anni, il padre iniziò a maltrattarlo e a digli parolaccie, insomma tutte cose di cui un bambino di sette anni non può ancora immaginare che esistano. Non ha avuto un'infanzia facile. Poi quando compì dieci anni i due si lasciarono, ma la madre non sopportava più il figlio, gli ricordava il padre. Odiava tenerlo con lei e così si sbarazzo' di lui facendo...>> il cellulare di Justin inizia a squillare, accosta l'auto e risponde.
<<Christian che vuoi ora?>> sento parlare ma non capisco che dice dall'altra parte del telefono
<<Ah...oh già...arrivo>> Justin mi lancia un'occhiata e continua a guidare.
<<Io vado ad una festa. Ti porto a casa o vieni?>> domanda fiero di sé
<<meglio che resti a casa>> credo sia la cosa migliore.
Annuisce e continua a guidare. Cosa fece la madre di Christian per sbarazzarsi del figlio? Se l'infanzia di Christian era davvero così infernale, un po'mi sento in colpa di averlo trattato sempre male...ma se lo merita.
Per il resto del tragitto non ci rivolgiamo più parola.
Arriviamo a casa mia e mi sollevo un po' il morale.
<<Arrivati>> scendiamo dall'auto.
<<ti piace avere Christian come vicino?>> che domanda da poco conto
<<certo che no, ce ne sono di migliori in giro>> ironizzo e ci mettiamo a ridere
<<ridete ridete vi fa bene a voi due scansafatiche>> Christian è appoggitato al solito muretto, ma stavolta non fuma, ha le mani in tasca.
<<Chri! Ti aspettavo alla festa>> Justin lo raggiunge
<<volevo solo prendere una boccata d'aria>> Justin si appoggia al muretto con lui <<cosa ci facevi con la perdente?>> che rompi, sta già iniziando a infastidirmi.
<<eddai è simpatica sii positivo a volte>> mi sa' che sarà difficile che pensi positivo un tipo come lui.
<<lui non pensa mai positivo>> ammetto in tono da presa in giro
<<perché tu pensi positivo?>> Christian si mette a braccia conserte.
<<certo>>rispondo a quello sciocco
<<non credo dato che fai sempre uscire il lato negativo delle persone>>come si permette? Mi fa schifo lui e la sua risposta.
<<ah senti chi parla. Colui che fa cazzate dalla mattina alla sera e si fuma sigarette come se lo pagassero per farlo. Cosa pensi di sapere delle persone? Nulla>> incrocio le braccia. Credo stia iniziando una sfida
<<Stronza>>
<<Coglione>>
<<Sei solo una putanella che si crede chissà chi>> ride e io mi avvicino
<<E tu sai chi sei?>> urlo e  faccio per rispondere ma lui mi ferma
<<Sono di certo migliore di te>>urla a sua volta
<<Ora basta!!!>> grida Justin. Oddio mi ero dimenticata di lui, poveretto ha assistito ad una scena orrenda.
<<voi due siete cane e gatto o peggio diavolo e angelo>> si porta la mano alla testa.
<<di certo lei non è l'angelo>>
<<ma smettila Chri...>>dico interrotta
<<vedete! Litigate sempre. Ora andiamo alla festa e punto>> raggiunge l'auto e si siede a guidare.
<<Cattivanotte>> ironizza Christian salendo nella sua audi ovviamente nera.
<<ahaha simpatico!>> rientro in casa.
Oggi ne sono successe di tutti i colori, soprattutto di color nero...!

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