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<<Arrivati!>> esclama mia sorella quando entra dentro casa. Sono molto stanca, in aereo non ho chiuso occhio, e tra un po' devo andare da Christian.
<<Andate a dormire che è tardi>> dice mio padre. Sono le 11 e mezza...beh non molto tardi.
<<Okay>> dico, anche se lui non sa che me ne andrò dalla finestra senza che mi veda. Raggiungo la camera, chiudo la porta a chiave, e apro la finestra. Sono al primo piano, però l'albero vicino alla finestra dovrebbe aiutarmi a scendere in cortile: faccio per aggrapparmi al ramo, ma non ci riesco. Sbuffo e riprovo, poi metto una gamba su un altro ramo e finalmente mi trovo sull'albero. E ora? Vorrei togliere le mani e cadere sull'erba ma ho paura di farmi male...tanto vale provarci.
Cado nell'erba facendo un urlo che spero che i miei non abbiano notato. Non mi sono fatta male, però sono distesa per terra nel bel mezzo della notte.
Mi alzo. Nessuno ha visto la figura di merda che ho fatto, così mi aspetta un altro brutto ostacolo. La siepe.
La siepe maledetta.
Faccio per saltare, ma è troppo difficile...non ci riesco. Che faccio? Non riuscirei nemmeno a scavalcare il cancello senza farmi vedere dai miei. Cavolo.
<<Bisogno di aiuto?>> chiede Christian da non so dove. Mi giro verso destra e lo vedo la' in piedi appoggiato al muretto con le mani dentro le tasche. Ha il cappuccio sulla testa e beh... ha la giacca nera aperta e sotto non ha vestiti. Si vede il fisico. Merda è fighissimo.
<<Ehm si>> ammetto arrossendo. Tanto con il buio non si vede il rossore delle mia guance.
<<Immaginavo>> si avvicina con una camminata lenta. Mi guarda e apre le braccia. Intuisco sia il segno che debba saltare.
Mi prendo una rincorsa e salto la siepe, questa volta faccio un salto più lungo e più alto. Arrivo addosso a Christian, metto le braccia attorno alla sua testa, le gambe attorno alla sua vita e lui invece mi prende per i fianchi. Il suo fisico contro il mio...che sensazione strana.
Non riesce molto a bilanciarsi così cade ancora a terra. Ma questa volta cade seduto, e io sono sopra di lui a gambe aperte. Che imbarazzo.
<<Dovremo fare pratica>> questo è un segno che vuole che lo venga a trovare più spesso. Vorrei ascoltare ciò che mi ha detto Tania: stare attenta, però non credo che Christian abbia brutte intenzioni. Finora.
<<già...ma vorrei riuscirci da sola senza rompermi una gamba>>
<<meglio non rischiare>> vuole aiutarmi sempre lui a saltare la siepe? Piuttosto che venga lui nel mio cortile, così non mi tocca saltare. Lui Fa un sorrisetto strafottente e io mi alzo contraccambiando.
<<Che avevi da dire?>> chiedo urlando un po' troppo
<<Vieni dentro>> il suo tono di voce cambia ed entra in casa da una porta che non è quella di ingresso.
È una specie di sala giochi: biliardo, calcetto, alcuni attrezzi da palestra e un pianoforte. Wow.
<<Allora?>> lo incalzo curiosa di ciò che ha da dirmi. Mi guarda, sta cercando di pensare a come rispondere. La sua giacca si apre più del dovuto facendomi deglutire. Spero non stia notando la mia agitazione.
<<Vedi...>> inizia, ma non ce la faccio
<<Chiudi quella giacca>> sbotto. Ha un fisico bellissimo, ha gli addominali scolpiti, e li fa vedere come se fosse davanti a una prostituta.
<<Perché?>> chiede corrugando la fronte.
<<Beh...non devi farti vedere>> più scema di così non posso essere. Mi correggo: <<nel senso che è freddo e devi chiuderla>> sono ancora più scema. Lascio perdere.
<<Va beh fa come vuoi, dicevi?>> cerco di ritornare all'argomento precendente.
<<Freddo, eh? Io non ho mai freddo. Non ti preoccupare...so che stai sbavando>> ma..? Beh non ha tutti i torti, ma non voglio che noti che sto fissando più del dovuto il suo fisico.
<<io? Sbavando? Direi proprio di no>>
<<Quante balle>> sospira
<<Dicevi...?>> cerco di collegarmi al argomento di prima.
<<Ehm...oggi ci sono state le elezioni>> mi guarda per vedere la mia espressione poi continua << ho vinto io>>
<<lo so me lo hanno detto>>
<<ma la reginetta non è stata eletta>> scandisce le parole
<<so anche questo>> ammetto incrociando le braccia e appoggiandomi al pianoforte.
<<Ma tu non sai chi è la reginetta vero?>> viene verso di me <<non lo hanno detto perché Molly ha strappato il foglietto con la vincitrice. Ovviamente non era lei>> ride e si avvicina ancora.
<<Si rifaranno le elezioni?>> chiedo sperando dica di no
<<No, perché io ho visto chi era>>
Per un momento mi manca il respiro. Come lo sa?? <<perché lo sai?>>
<<ho visto prima che lo strappasse>> si mette un po' a posto i capelli.
<<e...?>> voglio sapere chi è.
<<e niente>>
<<dimmi chi è!>> gli esclamo alzando la voce. Mi sta provocando e non mi piace.
<<calmati >>
<<dai dimmelo>> mi calmo
<<sennò cosa mi fai?>> sembra si stia inventando tutto.
<<Ehm...ti...>> penso a cosa potrei fargli. Ma non mi viene in mente nulla. Uffa perché non mi rendo conto che mi prende per il culo?
<<Ti...? >> mi incalza. Odio quando fa così.
<<Niente. Se me lo vuoi dire dimmelo sennò sto bene lo stesso>> in realtà vorrei saperlo!!
<<Non sai mentire per nessuna cosa al mondo, Aria Johnson>> mi piace quando mi chiama per cognome.
<<E tu non sai prendermi per il culo, Christian Scott>> siamo alla pari. 1 a 1.
<<Vuoi che te lo dimostri?>> si avvicina ancora
<<eh?>> si avvicina, mi prende per la vita e mi appoggia a se'. Ma che cazz..? Poi con le mani mi palpa il culo. Ma è cretino??
<<che cazzo fai???>>
<<dicevi che non riuscivo a prenderti per il culo!>> no dimmi che sta scherzando. Ha preso veramente alla lettera ciò che ho detto?
<<io intendevo....>> mi spiego meglio
<<lo so.>> sorride e si divincola da me.
<<non farlo più>> lo avviso
<<okay>> si avvicina ancora e mi fa il solletico su un fianco. Che rompi balle.
Mi scappa una risata. Soffro troppo il solletico sui fianchi!! Meglio che mi allontano prima di sembrare una stupida.
<<Te ne vai?>> chiede deluso
<<si', mi rompi>> ammetto
<<allora inizia a scappare>> eh? Viene verso di me. Forse è meglio levarsi a gambe.
Corro fuori dalla stanza "dei giochi" e corro in un corridoio immenso. Scelgo una porta a caso. La apro. È una cucina.
Merda sono in trappola.
Entra e io sono qui impalata...che faccio? <<Sei in trappola>> grazie lo sapevo già. Viene verso di me...ma in mezzo a noi c'è la tavola.
Lui avanza da una parte e io dall'altra in modo che non mi prenda.
Non ho la più pallida idea di dove andare. Idea! Vado verso destra e lui mi segue dall'altra parte della tavola. Al mio tre esco dalla porta: 1 2 ....3!!!
Scatto all'improvviso fuori dalla cucinetta, lui rimane di stucco e si affretta a rincorrermi. Io intanto percorro ancora il corridoio apro una porta a caso. Merda il bagno!
Chiudo la porta dietro di me con la schiena, lui tira dei pugni, cerca di aprirla ma non ci riesce. Non si arrende, ma è troppo forte e allora entra. Uffa!
<<Ahah ora sei davvero in trappola>> non so cosa ribattere così mi limito ad indietreggiare e a sbattere contro il muro. Stiamo veramente giocando a prendi prendi?? Come i bambini delle elementari.
Si avvicina a me...sempre di più.
<<Perché scappi?>>
<<Me lo hai detto tu>>
<<Stavo scherzando>> sorride avvicinandosi di un centimetro
<<Tu scherzi troppo>>
<<E tu credi troppo a ciò che dico>> si avvicina di altri centimetri. Siamo vicinissimi.
La sua bocca si avvicina alla mia, non sa se può baciarmi...infatti sta andando lento. Troppo lento. Ma lui non sa che vorrei tanto baciarlo. Così decido di farmi avanti.
Mi getto direttamente sulle sue labbra e per un momento rimane sorpreso, poi continua a baciarmi. Mi prende in braccio, io continuo a baciarlo, assoporo le sue labbra. Mi erano mancate.
Gli avvolgo le gambe intorno ai fianchi, come poco fa quando gli sono saltata addosso per superare la siepe.
Mi appoggia sopra ad un mobile del bagno, continuando a baciarmi, mi sfiora le cosce con le mani.
Io, non sapendo che fare, inizio a toccare i suoi addominali. Geme. Non l'ho mai sentito reagire nelle scorse volte in cui ci siamo baciati, ma ora...cazzo quel piccolo gesto mi ha dato una scossa lungo la schiena. Ancora.
Gli tolgo la giacca, la butto a terra. Lui mi toglie la maglietta, senza esitare. Mi lecca il collo, anche a me scappa una specie di gemito, infatti se ne accorge e continua sempre di più.
Inizia a sbottonarmi i jeans, lo lascio fare, però sbottono anche i suoi contemporaneamente. Mi bacia sulla pancia e va un po' più giù...mugolo. Mi prende in braccio, apre la porta del bagno e mi porta nella stanza accanto dove c'è un letto singolo. Mi fa sdraiare sul letto, io sotto di lui. Continua a leccare...mi toglie i jeans, così rimango in reggiseno e mutandine, mentre lui rimane in boxer.
Non so cosa mi stia facendo...ma soprattutto perché lo sto lasciando fare? Perchè voglio che lo faccia!? Avevo detto che non sarei cascata come le altre ragazze nella trappola. Le parole di Tania mi frullano nella testa...anche lei è cascata...ma io mi ero promessa di non essere come le altre!! Non può approfittare della mia ingenuità.
<<Christian>> lo chiamo <<fermati subito>> gli ordino tirandomelo via di dosso.
<<Ma...>> inizia a dire
<<No!!! Tu vuoi solo togliermi la verginità! Conosco quelli come te! Lo hai fatto con tutte ma io non voglio fare la fine delle altre>> mi alzo dal letto e esco dalla stanza
<<Aria!>> mi chiama. Lo ignoro e vado a prendermi la maglietta nel bagno.
<<Aria, io non volevo...>>
<<Ah si? Certo che volevi. Volevi fare sesso con me per poi far vedere tutto ai tuoi stupidi amici>> urlo arrabbiata
Raccolgo la maglietta e mi infilo i jeans
<<no, io non volevo scoparti! Non so perché ti ho baciato, io...non so>> lo vedo confuso, ma infondo sento che dice la verità.
Ma di lui non c'è da fidarsi.
<<Dovevi solo dirmi chi era la reginetta! Non portarmi a letto e fare cose strane...>>non so perché ma sto per piangere.
<<Ti ricordo che tu hai iniziato a baciarmi>> si tocca a i capelli. È tutto rosso, molto probabilmente non si aspettava una reazione del genere. Ma non ha tutti i torti. Io l'ho baciato. Io sono andata avanti e lui...perché non mi ha fermata?
<<se non volevi baciarmi potevi fermarti>> non ha senso quello che ho detto. L'ho appena accusato di volermi scopare, quando in realtà io volevo baciare lui.
<<Ma io non volevo>> credo di aver sentito male, così mi incammino nel corridoio per andarmene. Forse sono stata troppo brusca.
<<Aria...>> mi ferma prendendomi per il polso. <<La reginetta sei tu>> per poco mi viene da svenire. Capisco al volo che sta scherzando e rido.
<<Sono serio>> dice infine. Io?? Cosa?? No! Chi è che mi ha votato??
<<no...io non...>> la reginetta??? Non voglio fare nessuna reginetta io. Non siamo nel regno delle fatine e delle principesse.
<<darò il mio posto a qualcun altro>> mi fissa e abbassa lo sguardo.
<<Se cedi il tuo posto ci andra' Molly. E io non voglio che Molly sia mia nemica>> ah!! Quindi dovrei essere io sua nemica?! E dire che le cose stavano andando per il verso giusto fra me e Christian...
<<Quindi noi due dovremmo essere nemici, eh?>>
<<Non ho detto questo. Però preferisco te piuttosto che Molly. E poi noi due siamo già nemici....>>
<<...Che si baciano quasi tutti i giorni>> le parole mi scappano di bocca.
<<Senti fa quello che vuoi.>>
<<Certo. Ed è per questo che mi tengo il mio posto da reginetta>> sono sicura? Voglio veramente far parte di una cavolata del genere?
<<Davvero?!>>
<<si>> voglio far capire che posso essere anch' io un qualcosa sopra a tutti.
<<Beh allora...prima di tutto non devi essere qui, niente più baci fra di noi. Dobbiamo solo litigare e cambiare alcune cose a scuola. Poi ovviamente dobbiamo essere superiori agli altri>> che cazzata!! Devo davvero partecipare a sta roba?
<<Okay>> mi sento confusa.
Esco da casa sua a testa bassa.
<<Addio nemica>> mi saluta
<<Chi mi aiuta con la siepe?>> chiedo ignorando il suo saluto
<<Ehm arrangiati...>> inizio già a detestare questa cosa della reginetta.
<<Dai! Non dirmi che non puoi nemmeno toccarmi, e poi è mezzanotte chi vuoi che ci sia?>>
<<Okay>> esce anche lui di casa.
Scavalca la siepe con facilità, come ci riesce??
<<Salta>> mi ordina.
Do la mia solita spinta e salto la siepe cadendo fra le sue braccia. Questa volta non cade a terra. <<Vedo miglioramenti>>
<<Già >> sono ancora delusa.
<<Che hai?>> si accorge della mia tristezza
<<Non so...non mi piace già ora essere reginetta>> ammetto sciogliendo l'abbraccio fra di noi.
<<È il compito che non vuoi eseguire oppure ti costa stare lontana da me?>> sorride. A dire il vero non lo so nemmeno io.
<<Boh>>
<<A domani>> ride e salta la siepe
<<A domani>> entro in casa senza fare rumori e raggiungo camera mia.
A dire la verità non riesco a stare lontana da lui. Non è il compito da leader che mi spaventa. Ma la sua compagnia mi piace alcune volte, e poi ci siamo baciati così tante volte che sto per farci l'abitudine. Mi piace essere baciata da lui, mi piace toccarlo e sentirlo gemere. Mi piace, cazzo.
I suoi baci mi piacciono.
La sua lingua su di me mi piace.
Il suo fisico mi piace.
Lui mi piace.
Merda, mi costa ammettere che mi sto "innamorando" di lui.

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