Capitolo cinquantasei

289 21 3
                                    

Capitolo Cinquantasei
Io sottoscritta Allison James

"Comunque a me piace di più la prima stesura dell'articolo!" Annuncio alle due ragazze davanti a me.
"Si però..." Storage il naso Brooke.
"Anche io sono d'accordo con Brook, per la prima volta nella mia vita..."
"Ella però boh io credo che nella prima stesura, con quel po di pepe... cioè parliamoci chiaro: il nostro unico scopo é quello di vendere; quindi quello di far piacere al lettore l'articolo; sono stata ragazza anche io e a me piaceva leggere qualcosa solo se conteneva un po' di pepe soprattutto negli articoli di una rivista che parlavano delle mie band preferite!" Metto in chiaro.

"Okay! Facciamo come vuoi tu!" Cedono alla fine le mie due compagne di lavoro.

Sorseggio il mio the osservando di continuo il telefono, sperando in una chiamata di Nick.

"Non ti chiamerà più velocemente se fissi con maggior intensità il telefono sai!" Mi risveglia Ella ridacchiando facendo muovere il caschetto biondo che da poco si é fatta.
"Come fai?!" Le domando.
"A fare cosa?!"

"Quando tuo marito é lontano per il tour come fai per non sentire la sua mancanza?"
Alza gli occhi al cielo e sbuffa.
"Ormai siamo sposati da dieci anni e lo conosco da dodici... i primi mesi é stato difficilissimo, io avevo Sophia con le coliche e lui era dall'altra parte del mondo, molte volte volevo andarmene, lasciare tutto e scappare di nuovo." Inizia "Poi sono rimasta incinta di nuovo ed é li che sono iniziati i problemi, fra i miei due figli ci sono solo dieci mesi di differenza e okay se siete in due potrebbe essere più semplice, ma quando sei sola tutto si complica. Lui era lontano e mi mancava da morire, ma non volevo fare la figura della moglie troppo apprensiva, quella che non lascia nemmeno un minimo di spazio. Così ho iniziato a litigare con me stessa, una parte di me voleva che lui rimanesse a casa, l'altra parte aveva paura che privarlo di ciò che più gli piaceva lo avrebbe allontanato da me, grazie a queste due parti ho incominciato a capire che alla fine lui sarebbe tornato sempre da me... lui torna sempre da me perché io sono la sua famiglia io e i bambini. Lui mi ha sposata...ci sarà un motivo no?!" Ridacchia ironica.

"Nick é lontano, ma non farti troppi film mentali come credo tu stia facendo... la vita é lunga e lui tornerà da te come già ha fatto una volta!"

Questo é vero, ma se io me ne andassi prima che lui abbia l'opportunità di tornare?
Se magari la smettessi con la tua negatività, stai contagiando pure me e se lo fai...lo sai che siamo rovinate.
Coscienza lo sai quanto di detesto? Ti intrometti sempre in questioni che non ti riguardano, facendo polemiche.
Guarda tesoro che io sono te e tu sei me, siamo UN unica persona quindi quello che riguarda te riguarda pure me e viceversa.

"Hey Angel!" La richiamo.
"Dimmi..." Entra in cucina con Abel sulla spalla.
"Posso prenderlo?!" Le chiedo sorridendo.

"Ah é tutto tuo...io devo fare la pipì!" Me lo porge delicatamente per poi trasformarsi nell'esatto opposto della delicatezza e scappare, correndo come un elefante imbranato, scusate elefanti, in bagno.

"Hey piccolino!" Gli sussurro grattandoli scherzosamente il pancino.
Ha gli occhi chiusi e i capelli neri che gli coprono la fronte.
"Devi promettermi che baderai alla mia principessa okay?" Gli domando speranzosa e lui sorride.
"Grazie!"

Lo cullo sorridendo, il cuore mi batte a mille e sento una sensazione strana crescere dentro di me vedendo questo bellissimo bambino fra le mie braccia, spero solo di riuscire a fare lo stesso almeno una volta con la mia bambina.

Dopo un'altra angosciante settimana di chemioterapia una seduta dall'avvocato é l'ultima cosa che desidero.
Le gambe mi tremano e il freddo di febbraio mi penetra fin dentro le ossa.
Oggi é stata una giornata pensate: la nausea é stata peggio degli altri giorni, ma il pensiero che mi manchi solo un'altra settimana mi rallegra.

"Signorina James?!" Mi domanda dall'altra parte del telefono un uomo quale voce non riesco a identificare.
"Si!"
"Sono l'avvocato Korse, sono sotto casa sua con i documenti da firmare, ma lei é in casa?!" Mi domanda leggermente innervosito.
"No, mi scusi sto arrivando mi hanno trattenuto in ospedale sto arrivando." La pancia mi duole e cerco di stringere i denti massaggiandomela delicatamente.

Chiudo gli occhi immaginandomi la mia bambina: un angelo dai capelli rossi e gli occhi azzurri.
Spalanco gli occhi.

Sto impazzendo?!
Quei capelli rossi e quegli occhi azzurri gli ho già visti, li ho già visti il viso più maturo, ma la somiglianza é identica.

"Allison!" Mi richiama Marck, un uomo sulla sessantina, che mi sopporta da una settimana accompagnandomi e riprendendomi dall'ospedale.
"Si?!"
"Siamo arrivati!" Mi annuncia.
"Ah okay, bene ci vediamo settimana prossima okay?!" Lo saluto scendendo dalla macchina.
"Certo fai la brava!"
"Contaci!" Ridacchio direzionandomi verso l'uomo in giacca e cravatta davanti al portone.

"Salve signor. Korse, scusi il ritardo entriamo?!" Profondo aprendo il portone.
"Mi sembra un ottima idea!" Mi segue a ruota.

"Mi aspetti in cucina, ripongo i documenti in camera e sono da lei!" Lo avviso facendolo entrare in casa dirigendomi stanca morta in camera.

Il letto mi chiama, pronuncia il mio nome in modo molto chiaro, ma ora ho una cosa molto importante da fare e non posso rimandare, quindi a passo svelto mi dirigo in camera.

"Eccomi qui, allora dove devo firmare?!" Domando impaziente di terminare questa seduta.

"Allora questo é il documento finale...guardi un po', lo rilegga attentamente poi firmi in fondo dove c'è la X sotto al suo nome!"

Io sottoscritta Allison Aurora James nata il 29 settembre del 1994 con questo testamento nomino come mia unica erede la mia unica figlia e come suoi tutori legali, SOLO SE suo padre Nicholas Mason, non se ne vorrà prendere la responsabilità, i miei genitori Jennifer e Andrew James e come mio ultimo desiderio voglio che se Nicholas Mason voglia riavere la custodia legale di sua figlia possa averla immediatamente soltanto dopo che la signorina Angelique Rosaï e Brigitte Soy si saranno assicurate che Nicholas Mason abbia uno stipendio stabile, non sia alcolizzato ne mentalmente instabile e se si é risposato o frequenta qualcuna, nessuno gli vieta di farlo, voglio che determinino anche le condizioni della compagna non voglio che mia figlia stia a contatto con una donna che non si vuole prendere cura di lei.

Miami, CA 6 febbraio 2016
Allison James

Leggo attentamente il testamento, tutte le parole che volevo fossero impresse su questo documento ci sono, ma vederle scritte mi fa piangere.
Ho paura di morire, la morte mi spaventa e non voglio andarle incontro, ho solo ventidue anni e tutta la vita davanti, non voglio, ma devo perché la mia unica scelta sarebbe rinunciare alla vita di mio figlio e questo non lo voglio fare.

Voglio che lei si ricordi che sua madre le voleva bene e che
l'ha protetta almeno una volta nella vita.







Eccomi qui.... commentate, lasciate un like e al prossimo capitolo .

Friends, For Now ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora