•Capitolo XX

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Capitolo un po'... mhm, strano. Buona lettura^^

— L'ora migliore della mia vita!

Alya non riesce a trattenersi nel ripeterlo ancora una volta, con un sorriso compiaciuto e maligno che le arriccia ancora le labbra. Arpiona un'altra patatina dal sacchetto che ha posato sul suo banco e la sgranocchia come se non avesse niente di meglio da fare. Quando Thomas ha provato a ribattere con un semplice: — Non credo si possa mangiare in classe —, lei ha gorgogliato una risata, con la bocca stracolma di cibo.

— Sveglia! Credi davvero che dopo la rissa epocale di Isabelle e Derek mi diranno qualcosa?

Riporto l'attenzione su i miei due migliori amici prendendo un'altra patatina dal sacchetto che si sta svuotando a ritmo allarmante. — Credete che Derek l'abbia presa troppo male?

Thomas quasi si strozza. — Ma no, stai tranquilla!

Alzo gli occhi al cielo per il tentativo di sarcasmo. Sono stufa di tutto questa ironia. — Dolcezza, quanto sei noioso. Tra parenti ci si vuole tanto bene — Il sorriso di Alya diventa ancora più divertito. Già, dimenticavo... adesso siamo cognati. Di nuovo.

— Fottiti — mugugna. — Piuttosto... che facciamo con Cathrin? Dopo la scenata di Alya non...

Scenata? — ribatte lei. — Mi ritrai come una primadonna!

Thomas sbuffa e si passa una mano tra i capelli biondo cenere. — Perché, vuoi forse dire il contrario?

Alya esita qualche istante prima di rispondere: — No, hai ragione, continua pure — Alza le spalle e s'infila in bocca un'altra patatina.

— Come stavo dicendo... dopo il disastro che ha combinato Alya io non so sinceramente cosa fare. Regina, a te.

Resto imperterrita e non so cosa dire, né cosa fare. Sapevamo, sapevamo sia Alya che io il prezzo da pagare per tale azione. — Io... non lo so — sospiro infine, sconfitta.

Alya appoggia con naturalezza i piedi sul banco di fronte a lei e ci osserva come una coppia di bambini ingenui, come se lei avesse tutte le risposte e noi le ignorassimo. — Miei cari, ingenui, figliuoli — inizia, con voce gonfia di soddisfazione. — Vedete, certe cose si imparano, con il tempo e con l'esperienza. È semplice — Ci squadra come se si aspettasse che rispondessimo noi al suo posto, cosa, che però, non accade. — Le ho cancellato la memoria! — sbotta infine, delusa, ed entrambi ci apriamo in un "Ah" di coro. — E, già che c'ero, le ho persino cancellato il ricordo della sua relazione con Derek. Povera, le toglieremo il ricordo del suo rapporto più duraturo con un ragazzo. Addirittura un paio d'ore — conclude, e io non provo nemmeno a contenere la risata che sgorga spontanea dalle mie labbra.

Ad un tratto divento improvvisamente seria, puntando il mio sguardo in quello di Alya. — Che vuol dire 'con l'esperienza?' — sbotto.

— Ti ricordi quello che accadde cinque anni fa?

— No... — inizio. — Che cosa accadde cinque anni fa?

— Appunto — mormora.

Non ho il tempo sufficiente per inquietarmi, né il coraggio per rivolgerle un'altra domanda. La campanella scandisce la fine della giornata e ci alziamo per dirigerci a casa. — Andate pure — inizia Thomas, imbracciando lo zaino e provando a sistemare la sua camicia sgualcita. — Io ho un appuntamento con Isabelle.

— Sempre che suo padre la lasci uscire di casa — Alya sorride soddisfatta.

— Ah-ah, divertente — mugugna Thomas. — Ci vediamo dopo.

AshedWhere stories live. Discover now