☾01.

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[01:00-Intro: Begin.]

9:35 pm; Pechino.

Lo schermo nero del computer si sarebbe illuminato da lì a poco. Il ragazzo attendeva con curiosità di rivedere quello che da un anno a quella parte era diventato il suo unico amico. Batteva i polpastrelli sulla scrivania, dondolandosi sulla sedia. Intanto si osservava intorno, lasciandosi prendere da alcuni particolari della stanza: i libri riposti in disordine sullo scaffale, la sedia-armadio che ormai ospitava gran parte sei suoi vestiti, la scrivania piena dei libri delle materie che ancora non aveva iniziato a studiare -ma che si era ripromesso di fare dopo la videochiamata- e poi ancora i poster appesi alla parete, che coprivano vecchi segni del tempo,e via discorrendo. Avrebbe dovuto rimettere in ordine, ma era un' altra cosa che avrebbe fatto dopo. Che poi quel dopo era sinonimo di mai, ma questo è solo un dettaglio. Era uno che dimenticava in fretta cosa doveva fare, motivo per cui poteva sembrare disordinato. Forse in parte lo era anche, a dire il vero.

La camera era riempita dalla melodia riprodotta dalle casse del suo PC, che in quel momento stavano passando Dynamite . Aveva preso ad andare a ritmo con la musica, imitando i pochi passi che ricordava della canzone. Si chiedeva perché il ragazzo ci stesse mettendo tanto a far partire la chiamata. Che fosse successo qualcosa? Forse la sua era una preoccupazione inutile, sicuramente da un momento all'altro l'avrebbe visto comparire. Ed infatti, quasi come se l'avesse chiamato col pensiero, vide lo schermo del PC illuminarsi, e quella che sembrava essere la stanza del ragazzo apparve nella telecamera. Stranamente, però, non lo vedeva da nessuna parte. Si ricompose, tornando a sedersi come una persona normale -e non come era abituato a fare lui, con le gambe poggiate sulla scrivania, a ciondolare sulla sedia avanti ed indietro- abbassando il volume della musica e cercando di capire dove fosse finito.

"Minseok?" parlò, sperando di ricevere risposta "Minseok-hyung? Dove sei?" chiese ancora.

Niente. Neanche una singola parola. Nulla. Pareva fosse stata attivata da un fantasma quella cosa.

"Minseok sei lì? Seokkie? Xiumin? Xiuminnie? Insomma, ti decidi a rispondermi?!" lo chiamò molteplici volte, usando addirittura i nomignoli che lui odiava, sperando di farlo comparire, spazientita.

"scusa Sehun" sentì una voce, ma non vide nessuno.

"Ma dove sei?!" aggrottò le sopracciglia.

"sono qui, è che volevo farti vedere una cosa"

"cosa?" si avvicinò allo schermo, poggiando il mento su una mano.

"ricordi quando mi dicesti che sarei stato bene con un colore più tenuo?"

"intendi quando ti dissi che dovevi assolutamente tingerti di rosa?"

Di fatti, Minseok era un ragazzo sin troppo semplice. Sehun pensava che i suoi capelli castani non gli donassero per niente. Era un bel ragazzo, ma era così insicuro che non riusciva ad esprimersi. Sehun gli voleva bene ed aveva provato ad incoraggiarlo a migliorarsi, anche se il ragazzo non l'aveva mai ascoltato. Non che lui fosse il non plus ultra dell'avanguardia e della moda. Anzi, al contrario Sehun era quel tipo di persona che dava consigli agli altri, ma che non aveva alcuna stima di se stesso. Non si era mai considerato in alcun modo. Né bello, né brutto. Sapeva di esistere come persona, ma non aveva concezione della sua bellezza; né di quella esterna né di quella interna.

"Sì" lo sentì ridere.

"certo che lo ricordo" annuì.

"bene" vide la visuale cambiare, segno che aveva preso il computer in mano "guarda qui!" finalmente il ragazzo apparve. Aveva un sorriso stampato in volto e abbassò subito il capo per far vedere al ragazzo il suo nuovo colore.

Mayday [Sekai.]Where stories live. Discover now