☾33.

591 70 92
                                    

[00:33-Babysitting.]

Sehun si svegliò col rumore della pioggia che si infrangeva contro il vetro della sua camera in una maniera decisamente più delicata della notte precedente. Aprì gli occhi lentamente, godendosi il tepore delle coperte, e solo dopo un po' realizzò di trovarsi nella sua camera e non in quella in cui si era addormentato la notte prima. Si alzò lentamente, cercando di fare mente locale. Fra tutti i pensieri, uno gli saltò in mente in particolare.

Jongin.

Era stato sicuramente lui a riportarlo in camera, e a quel pensiero sentì le guance andargli a fuoco. Scosse immediatamente il capo, non doveva avere una reazione simile. Non era successo nulla, non avrebbe dovuto reagire così. Era già abbastanza quello a cui sarebbe andato in contro quella sera. Doveva decisamente smettere di pensarci. Decise di andare a farsi una doccia e di scendere a fare colazione.

Lentamente e ancora assonnato scese le scale e si diresse in cucina, pensava di essere solo, ma invece l'altro era ancora là. Avrebbe dovuto ringraziarlo per il gesto della sera precedente, così prese coraggio e si avvicinò al ragazzo, che pareva distratto dal telefono che stava utilizzando per fare chissà cosa.

"ehm" Sehun si schiarì la voce.

Jongin gli rivolse lo sguardo, abbastanza spaesato.

Sehun avrebbe voluto dirgli grazie, ma tutto ciò che riuscì a dire fu "Buongiorno"

Resosi conto di ciò che aveva fatto, si imbarazzò ancora di più, arrossendo leggermente.

"Buongiorno" rispose con un tono abbastanza sorpreso "hai dormito bene?"

"A proposito di questo... V-volevo ringraziarti, ecco" distolse lo sguardo, imbarazzato "non so come ma ho dormito" sorrise leggermente.

Jongin gli rivolse nuovamente lo sguardo, sorridendo. Era la prima volta che gli sorrideva in quel modo. Non era un sorriso ironico, o spavaldo. Era un sorriso sincero, dolce. Era inaspettato per Sehun.

"Sapevo che ti avrebbe aiutato"

"C-comunque, ehm... Per quanto riguarda sta sera. Ecco, io so che tu fingi avanti ai tuoi genitori e tutto, quindi se non vuoi che io... Che io ti stia fra i piedi, intendo, resto qui. Non c'è problema" scrollò le spalle.

"Non gli ho mentito, ieri. Devo davvero andare da Chanyeol. E non saresti un fastidio" scosse il capo "e poi sono sicuro che uno come te potrebbe piacere a Chanwoo. Solitamente odia tutti, persino gli zii. È molto scorbutico per avere solo sette anni"

"Chanwoo?"

"Il fratello di Chanyeol, intendo" si spiegò.

"Oh... Beh, se non è un fastidio" rispose insicuro. L'idea di restare a casa da solo non lo allettava  particolarmente, soprattutto con i temporali che stavano facendo in quei giorni. Non che andare con lui fosse un'idea migliore, ma non aveva tante scelte, infondo, no?

E se è vero che fra i due mali è sempre meglio scegliere il minore, Sehun aveva scelto il più grande dei due senza rendersene conto...

La giornata passò in fretta, fra operai che andavano e venivano dalla sua stanza e da quella di Minseok, dalla quale si era scoperto provenire il problema, e lui costretto a trasferirsi in camera dell'amico, che era comunque a soqquadro, ma in migliori condizioni della sua. Aveva parlato con l'amico la sera prima, omettendo ovviamente ciò che gli stava succedendo a causa di Jongin. Non che fosse accaduto altro, da quel bacio, ma nella sua testa era tutto incasinato, e non voleva dirlo all'amico, perché sapeva che gli avrebbe detto di allontanarsi, di lasciare perdere. Sapeva anche che gli avrebbe detto che stava sbagliando. Lo sapeva. E sapeva che infondo aveva ragione, ma non capiva. Non capiva perché nonostante tutto continuasse ad averlo in testa, non capiva perché anche se stava con Baekhyun gli capitava di ripensare a quel bacio, non capiva perché quando lo vedeva il suo cuore si fermava, lui avvertiva un tremolio e i suoi pensieri si scombinavano. Non lo capiva e basta. Avrebbe voluto stare a sentire a Minseok ed allontanarsi, ma sapeva che non avrebbe potuto farlo; qualcosa a lui sconosciuto glielo impediva. Poco prima di uscire, il ragazzo, chiamò Baekhyun, per accertarsi del fatto che stesse bene e che non fosse troppo preoccupato per la sua uscita di quella sera; sapeva che aveva molta ansia.

Mayday [Sekai.]Where stories live. Discover now