☾06.

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[06:00-Gucci.]

Non era stato tanto male come primo giorno di scuola, se non si contavano gli inconvenienti, e quando era tornato a casa era rimasto praticamente solo. Per fortuna Jongin non c'era, quindi per adesso era parzialmente salvo. Tornò poco prima dell'arrivo dei suoi genitori, e quando Sehun lo vide, notò che aveva uno sguardo veramente perso e stanco; si chiedeva dove fosse stato. Pareva anche sudato, forse era stato in palestra o a qualche corso. Per fortuna era così stanco da non averlo guardato neanche di striscio. Il biondo tirò un sospiro di sollievo; era arrivato vivo a fine giornata. Fu quando si mise a tavola però che notò che qualcosa non andava. Notò innanzitutto che aveva un livido all'altezza della mascella, che non era in realtà molto visibile, ma che si notava se girava il capo verso destra. Furono però i suoi modi di comportarsi che gli sembrarono strani.

"come è andato il tuo primo giorno, Sehun?" chiese la signora Kim.

"alla grande, si potrebbe dire" sorrise.

"e hai già qualche amico?"

"all'incirca, sì" annuì.

"mi fa piacere che ti trovi bene qui" rispose il padre "e Jongin è stato gentile con te, vero?"

"certo" annuì "mi ha persino aiutato a trovare la segreteria" mentì spudoratamente.

"che domande fai, caro, lo sai che Jongin aiuta sempre gli altri quando ce n'è bisogno" Sua madre lo difese.

Forse starà parlando di qualcun altro  perché non mi sembra tanto altruista, pensò istintivamente.

Il ragazzo era rimasto in silenzio, comunque. Non aveva osato dire neanche una parola fino a quel momento.

"siete tornati a casa insieme?"

Sehun stava per rispondere, ma fu interrotto.

"Sì" disse fermamente l'altro, parlando per la prima volta in tutta la serata.

Sehun aggrottò le sopracciglia, guardandolo. Questo gli rivolse uno sguardo abbastanza duro, al quale non osò rispondere. Trovava strano quel comportamento, ma non lo diede a vedere.

"mi fa piacere che voi due andiate d'accordo" sorrise la donna.

"oh anche a me, Sehun è proprio una persona simpatica" gli rivolse uno sguardo carico di odio, che avrebbe potuto ucciderlo in quel momento preciso "gli presenterò i miei amici, presto" sorrise.

Quel sorriso gli era sembrato tutt'altro che buono, anzi, pareva maligno. Forse era arrivato il momento di iniziare ad avere paura. Ed era sicuro che i suoi amici non erano da meno, sicuramente. Proprio come aveva detto Minseok, il ragazzo era uno da poche parole, ed infatti, dopo aver detto quelle cose non disse più una parola. Forse era anche peggio la cosa: se non parlava stava sicuramente pensando a qualcosa, e aveva seriamente paura a scoprire cosa. Il ragazzo, dopo cena, andò a chiamare Minseok, ma prima che riuscisse ad entrare in camera fu bloccato da qualcuno, che lo fece voltare. Chi poteva essere se non lui, pensò subito, già sentendo la paura farsi spazio in lui.

"c-cosa c'è?" il ragazzo biascicò, temendo in una possibile ripercussione nei suoi confronti per l'accaduto di quella mattina.

"mettiamo in chiaro una cosa: se vuoi restare qui ci sono delle regole e una di queste è non dire mai, e dico, mai, ai miei genitori che non torno a casa dopo scuola, okay? Qualsiasi cosa ti chiedono su di me, menti, e non fare domande. Per quanto ne sanno dopo scuola torno a casa e studio, e così deve essere, chiaro?" ordinò con tono serio.

"O-okay" annuì Sehun, sgranando gli occhi per lo stupore.

"bene, vedo che capisci in fretta"  gli diede una pacca sulla spalla per poi allontanarsi, lasciandolo lì imbambolato.

Mayday [Sekai.]Where stories live. Discover now