☾38.

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[00:37-Thank you for the venom.]

Cosa ho sbagliato?

Devo aver sbagliato qualcosa.

È l'unica spiegazione.

Solo così tutto ciò potrebbe avere un minimo di senso.

Potrebbe averlo, appunto.

Ma non lo ha.

Non lo ha e io sono un fottuto idiota.

E lui anche lo è.

Anzi no.

Lui è un coglione.

Un grandissimo stronzo.

E io lo detesto.

Forse non del tutto.

Forse non è vero.

No, non lo detesto.

Ma resta pur sempre un coglione.

E un bastardo.

E io dovrei decisamente smetterla di parlare con me stesso; sono un idiota.

La mente di Sehun era affollata da pensieri su pensieri, che non gli lasciavano tregua. Si chiedeva come fosse stato possibile che in meno di una settimana le cose fossero tornate come prima, anzi, che fossero addirittura peggiorate. Non riusciva a capire se il problema fosse lui o l'altro. Ciò che era sicuro, però, era che qualcosa che non andava in lui c'era sicuramente. Non capiva: quella domenica era stata fantastica, non avrebbe fatto a cambio con nulla, e in meno di qualche ora la situazione era cambiata totalmente: dopo quella telefonata, il ragazzo era andato via, e al suo ritorno, pareva essere stato trasformato: Era gelido, non rivolgeva neanche uno sguardo a Sehun e a stento apriva bocca. Quella sera era stata orribile. Il biondo non riusciva sul serio a capire cosa gli fosse preso improvvisamente. Gelido. Se avesse dovuto descriverlo con un aggettivo, avrebbe usato quello. Eppure non capiva, non capiva cosa gli fosse accaduto così improvvisamente. Chi l'aveva chiamato? Cosa gli aveva detto? Cosa gli era successo? Non aveva alcuna risposta. Inizialmente aveva pensato che sarebbe stata una cosa passeggera, che magari sarebbe tornato tutto come prima, ma col tempo aveva capito che non era stato così. Il lunedì Baekhyun non era andato a scuola, e a Sehun aveva detto che era perché non si sentiva bene; febbre, aveva detto. In realtà Baekhyun non era andato a scuola perché non aveva il coraggio di vedere né Sehun né Chanyeol. Non avrebbe avuto il coraggio di guardare in faccia Sehun a seguito di ciò che aveva fatto con Chanyeol e non aveva il coraggio di affrontare il rosso. Sehun era rimasto totalmente solo, e così era stato anche per i giorni a seguire. Quel lunedì, Jongin, non aveva degnato Sehun di uno sguardo, lo aveva praticamente evitato. Non era tornato a casa, era rincasato alle otto di sera, poco prima del ritorno dei suoi genitori. Aveva ripreso a comportarsi come poco dopo l'arrivo di Sehun. Eppure il ragazzo non poteva fare a meno di notare quanto fosse strano. Pareva stanco, stressato, non sembrava neanche essere sveglio, come se stesse praticamente dormendo in piedi. Sehun lo osservava, continuava a guardarlo, a studiarlo, e non comprendeva i motivi del suo malessere; perché era ovvio che il ragazzo stesse male per qualche motivo. La cosa era andata avanti anche per il giorno seguente, e per quello dopo, e quello dopo ancora. Il venerdì Sehun decise che ne aveva abbastanza. Non capiva più cosa stesse succedendo e voleva delle spiegazioni. L'unico momento in cui avrebbe potuto parlargli, però, era la sera, data la sua continua assenza a casa. Sehun prese quel po' di coraggio che aveva e decise di entrare nella sua camera. Esitante, si fermò avanti alla porta. Non sapeva se quella fosse la scelta migliore, ma qualcosa in lui gli diceva che doveva farlo. Così alla fine bussò, ed attese una risposta. Poco dopo udì il ragazzo dare il permesso per entrare, e così lo fece. Aprì la porta lentamente, il ragazzo stava steso sul letto, apparentemente non stava facendo nulla, probabilmente riposava. Quando vide Sehun, però, si accigliò e si alzò immediatamente. Sehun era quasi intimorito, era una sensazione che non provava nei suoi confronti da tempo ormai. Deglutì, cercando di far scendere il nodo che aveva in gola. Il moro lo guardava accigliato, dubbioso. Sehun invece stava cercando il coraggio per tirar fuori i suoi pensieri.

Mayday [Sekai.]Where stories live. Discover now