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[41:00-Broken Glass.]

[A/N]: capitolo angst/fluff, godetevelo!

Quella notte il temporale stava imperversando. Sehun era solo a casa, perché anche quel sabato i genitori di Jongin erano partiti per un viaggio di lavoro. Non riusciva a dormire, ma non era di certo per la pioggia. Aveva deciso che avrebbe aspettato Jongin sveglio, e che gli avrebbe parlato, al suo ritorno, da qualsiasi posto e in qualsiasi condizione sarebbe ritornato. Aveva paura, non sapeva dove andasse né cosa facesse, e aveva terribilmente paura. Una paura quasi ingiustificata, ma Sehun sapeva che sarebbe accaduto qualcosa di poco bello a breve. La situazione in cui destava il moro era il preludio di ciò che sarebbe successo, e ne era consapevole. Si sentiva terribilmente in ansia, tanto da non aver ormai più sonno. Era quasi sul punto di piangere. Quando sarebbe tornato? Da dove? Come l'avrebbe trovato? E se non fosse tornato? Dove si trovava​? Sin troppe domande affollavano la testa del biondo, che stava andando sempre più nel panico. Non solo aveva paura, ma stava anche iniziando a capire che effettivamente non sapeva cosa dire al moro. Non aveva idea di come esprimere ciò che stava provando, come chiedergli scusa, come dirgli che aveva sbagliato a reagire così e che non voleva che si facesse tanto del male. Doveva trovare un modo, pensare ad un discorso, ed elaborarlo, doveva fargli capire che teneva a lui, e che no, non lo odiava, né voleva dimenticarlo e andare via. Proprio in quel momento, il telefono squillò. Il ragazzo si precipitò a rispondere, ma quando vide il numero e capì che non sapeva di chi fosse si accigliò, per poi rispondere.

"Sehun? Sono Chanyeol"

"Chanyeol...? Chi ti ha dato il mio numero?" rispose stranito.

"È stato Baekhyun, ma lascia stare: non è questo l'importante adesso. Sei solo a casa?"

"Sì, perché? È successo qualcosa?"

"Ecco... Diciamo che è suc-"

"Riguarda Jongin?!" il ragazzo lo fermò di colpo, iniziando a spaventarsi.

"Ecco... Sì, sì riguarda Jongin, e devi restare molto calmo per favore"

"Cosa cazzo gli è successo?!" il ragazzo si dovette sedere sul letto; quasi non si sentiva le gambe per la paura.

"Ti spiego tutto quando saremo lì"

"Saremo? È lì con te?!"

"Sì, sì è con me"

"Sta bene?"

"Potrebbe stare meglio, ma quando saremo lì capirai"

"Chanyeol! Aspetta... Qualsiasi cosa gli sia accaduta... È... Colpa mia?"

"... Ne parliamo dopo, Sehun, okay?"

"... Va bene" sospirò.

"Aspettami giù, spero smetta di piovere per quando saremmo arrivati"

"Va bene" il ragazzo si fece forza e si alzò dal letto, riattaccando la chiamata. Scese le scale e si avvicinò alla finestra, prendendo a guardare fuori, nella speranza di vederli arrivare. La pioggia stava iniziando a calmarsi, fortunatamente. Il ragazzo non sapeva cosa aspettarsi, e aveva ancora più paura adesso. Sentiva i sensi di colpa amplificarsi sempre di più, fino a diventare grandi e pesanti come macigni. Si sentiva terribilmente in colpa, per qualsiasi cosa gli fosse accaduta. Quando vide un'auto fermarsi nel viale dell'abitazione, scattò immediatamente, precipitandosi alla porta. La pioggia aveva smesso di battere, e nell'aria si sentiva soltanto un forte vento gelido e pungente. Il ragazzo vide Chanyeol scendere dall'auto e dirigersi verso il lato dei passeggeri. Sehun capì che qualcosa non andava e si avvicinò immediatamente.

Mayday [Sekai.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora