𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 13 || "𝖣𝗎𝖾 𝗏𝗈𝗅𝗍𝖾 𝗆𝖺𝗅𝖾𝖽𝖾𝗍𝗍𝗈"

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Capitolo 13 || "Due volte maledetto"

Impegnato a struggersi sul divano, il giovane uomo rileggeva la lettera che non sarebbe mai stata inviata. La pregiata pergamena dai bordi rossicci profumava di lamponi; come sempre aveva fatto.
L'inchiostro era bello asciutto da un po', ma la paura che potesse gocciolargli sul bel viso era forte, in Sirius Black.
Le sue parole lo convincevano sempre di meno ogni volta che le rileggeva, ogni volta che le rivedeva.
I suoi bei occhi di mercurio annebbiati e impazienti, tristi. Kreacher, dopotutto, non era una così grande compagnia.
Il suo bambino era lì, bello felice e ansioso ad Hogwarts, forse già nel suo nuovo dormitorio. Mentre lui, Sirius Black, era a Grimmauld Place; solo e con una tazza abbandonata di caffè ormai freddo.

Parole che lui non avrebbe mai letto, mai visto e mai sentito.
"È stato Peter. Lui era il Custode Segreto, la spia, il traditore, non io. Ma sono colpevole, nel mio cuore, nel profondo della mia anima, so di esserlo anche io".
«Mi odi anche tu, eh, vecchio lupo da strapazzo?» disse al nulla, come se il viso pallido, serio, sorridente, allegro, corrucciato, determinato di Lunastorta potesse apparirgli di fronte in quel momento.
Il suo migliore amico, il suo secondo, terzo, fratello, il suo complice, la sua salvezza in Storia della Magia e Pozioni.
Svanito nel nulla, così come tutti gli altri.
"Lo so con ogni fibra del mio essere, sono stato io, che io li ho uccisi".

Non gli importava più di Emmeline, Line, Emms, o qualsiasi altro soprannome le avesse dato in passato. Passato, esattamente come loro.
Si era reso conto da tempo che la sua principale luce, il suo carburante, la sua gioia e dolore era conosciuto con il nome di Harry James Potter.
La voleva ancora bene, nel suo animo. Ma bene non è amare, bene non è quel sentimento che ti logora dall'interno se non viene accontentato.
"Ogni cellula del mio corpo lo grida, nelle mie orecchie, nella mia testa, nel mio corpo, la colpa è mia tanto quanto lo è di Minus.
Non l'ho ucciso, il nostro cerbiatto, e mai lo farei. È con me, vive con me, cresce con me. Ora si trova ad Hogwarts, studierà, diventerà bravo".

Cento volte maledetto, Sirius Orion Black. Il rinnegato, il figlio uscito peggio, il disonore, il traditore. L'assassino.
"Avrei dovuto fidarmi. Di me, di te, ma non di Silente. Ancora non riesco a fidarmi totalmente di lui. Lui, che non ci diceva mai la verità immediatamente. Mi chiedo se avremmo potuto mai evitare cose come i gemelli Prewett, se ci avesse parlato delle informazioni acquisite¹".
Due volte maledetto, Sirius Orion², per l'esser nato un Black, rampollo dell'antica casata, e per la colpa, per il suo essere l'assassino, il tristo mietitore che condusse James Potter e Lily Evans nella tomba troppo presto.

"Io non posso perdonarmi, ma Harry l'ha fatto. Quel bambino mi vuole bene, mi ama, mi ama come se fossi suo padre, sua madre, sua carne e sangue. Gli ho chiesto, mormorato, sussurrato di perdonarmi centinaia e centinaia di volte.
Centinaia di volte ha risposto".
Piangi assassino, piangi, soffri. Sembrava urlargli la voce di Walburga all'orecchio.
Tra atroci sofferenze sprofonda, vergogna della mia carne, vergogna della mia vita. Orion Black gli sibilava nell'altro.
Piangi, ora? Sei triste, ora? Egoista.

"Ha un bel carattere, sai? Un bel carattere, davvero. Non come il mio, quello di James o Lily. Un bel carattere, dolce e spiritoso, curioso e limpido, puro. È serio, brillante, intelligente, come te. Ti vuole bene, ti ama, anche se non ti conosce davvero. Ti assomiglia, anche se non ti ha mai visto nitidamente con i suoi bei occhi grandi.
Non perdonarmi, Moony, Remus, non perdonarmi. È colpa mia, io non mi perdonerò mai, forse, per quanto il mio bambino possa provare.
Ti voglio bene, Remus Lupin, mi manchi più di tutti gli altri. Perché? Perché ho quasi 'accettato' che Lily e James siano andati via, che non torneranno. Ma tu sei vivo, da qualche parte. E fa male, fa male come l'inferno, pensare a voi tre, rinchiuso in questa prigione".
Un leggero suono di gocce che colavano spaccava il silenzio a suon di profonde martellate.
Sirius Black rise. Dopotutto, aveva ragione.

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐥𝐞𝐟𝐭 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Where stories live. Discover now