𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 34 || "𝖯𝖺𝗍𝖾𝗋𝗇𝗂𝗍𝖺̀ 𝗂𝗇𝖼𝖾𝗋𝗍𝖺"

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Capitolo 34 || "Paternità incerta"

A Grimmauld Place 12, un uomo di trentadue anni compiuti relativamente da poco scelse quale ricordo guardare. Finalmente, in tutta sincerità.
Aveva passato tutta la mattina a scervellarsi, carpito dalla forte solitudine e nostalgia per suo figlio.
Beh, anch'egli la soffriva, anche bella forte, ma aveva la scuola, Piton, la Pietra Filosofale, Piton, i suoi compagni, il Quidditch, Piton e ancora Piton a distrarlo dal buttarsi sul letto a pancia in su a guardare il nulla.

Tutta la compilation di Harry da bimbo gli era passata davanti agli occhi, in quei mesi infernali, sempre più difficili allo scoccare del nuovo tramonto. Era stato assolutamente adorabile, come sempre era naturalmente, ma aveva accuratamente evitato sia Prongs che Moony che Lily, sapendo che non avrebbe retto a lungo senza la presenza del figlioccio. Kreacher, dopotutto, non era nemmeno di compagnia o d'aiuto.

Il suo elfo domestico era innamorato perso di Harry e le volte che era introvabile in cucina o in salone era sicuramente rinchiuso nelle stanze del bambino. In quei angoscianti giorni più pesanti del solito, Sirius aveva notato che Kreacher aveva spesso con sé un medaglione all'apparenza davvero pesante ed antico, che custodiva con rabbia e sconforto.

Sembrava che lo odiasse, e che volesse distruggerlo ad ogni costo. Padfoot l'avrebbe - volentieri - aiutato, ma non si era intromesso negli affari dell'elfo; tuttavia solamente dopo che ebbe controllato che nulla di sospetto sarebbe saltato fuori.
Non si sarebbe mai completamente fidato di Kreacher, mai e poi mai, nemmeno se avesse salvato la vita di Harry dieci volte di seguito.

Quel pomeriggio, però, arrivò alla conclusione che le altre opzioni - oltre alle urla, liti, minacce e punizioni di sua madre e compagnia - erano esigue. Voleva qualcosa di felice, ma guardare Regulus gli metteva tristezza, Andromeda gli bruciava la nostalgia, Lily era, beh, Lily ed Emmeline gli innescava la rabbia solo a ricordarla.
Remus e James rimanevano le sue uniche possibilità, ma le lettere al suo lupo mannaro preferito si avvicinavano alla soglia dei cento. Sirius aveva davvero moltissime cose da dire, e se Harry avesse anche solamente visto di striscio quelle pergamene, non ne sarebbe uscito vivo.

«Complimenti, Jaime, sei il vincitore!» esclamò al nulla, optando per il loro primo incontro.
Avvicinare la sua bacchetta alla tempia era diventato un gesto automatico, ormai. A nulla servivano le proteste di Harry, che riusciva a farlo sentire in colpa persino riflesso in uno specchietto. Avrebbe dovuto correggere quel difetto, prima che il suo bambino tornasse a casa.
Ripensò alla loro primissima interazione, quello che ne precedette e quello che ne conseguì.

Suo malgrado, per rivivere quei momenti avrebbe dovuto rivederne altri. Tra cui altre persone, proprio quelle che aveva cercato d'evitare da Settembre.

Dalla punta della bacchetta uscì un filamento argentato, che Sirius Black gettò nel pensatoio davanti a lui. Orion Black, dopotutto, poteva esser sì, di poche parole, ma di fatti ne compiva tanti. Il suo pensatoio personale era stata una delle migliori, gli riconobbe tante volte il ripudiato figlio.

«Dai! Forza, Reg! Più veloce!» la vocetta acuta del se stesso undicenne gli agghiacciò le orecchie, scatenandogli dei brividi lungo la schiena.
Era sempre lui, bassino, pallido da far concorrenza al pallore in persona, vestito di tutto punto. Stava stravaccato sul carrello che una copia più piccola di lui spingeva con entusiasmo. Il cuore gli si strinse in una morsa forte.

«FERMI VOI DUE, IMMEDIATAMENTE!» strillò Walburga Black, impeccabile nel suo completo color Isabella¹, leggermente truccata per coprire le poche linee sul suo bel viso austero. L'uomo al suo fianco era molto attraente nonostante fosse nel pieno dei quaranta. Si guardava freneticamente attorno, come se si aspettasse che una certa donna apparisse dal nulla per saltargli fra le braccia.
Naturalmente, moglie e figli sapevano perfettamente chi sperava tanto ardentemente di scorgere, ma ella non sarebbe mai risultata visibile quella mattina.

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐥𝐞𝐟𝐭 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora