𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 16 || "𝖬𝗂 𝗎𝖼𝖼𝗂𝖽𝖾𝗋𝖺̀!"

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Capitolo 16 || "Mi ucciderà!"

Harry James, pieno come un uovo, era appena salito, saltellante ed entusiasta in dormitorio. Nel suo bellissimo dormitorio.
Così caldo, rosso ed oro, l'ambiente era talmente confortevole che anche un insonne avrebbe potuto dormirvici. Strizzò le labbra rosse, riflettendo su quel pensiero acido.
"L'insonnia... che cosa orribile. Sirius ne ha sofferto per un paio d'anni, mi ricordo¹. Povero, quelle occhiaie... spero di non passarci mai²".

Il suo dormitorio di Grifondoro, in cima alla torre³, era semplicemente perfetto. Harry, che era sempre stato un ragazzino esuberante ma educato, chiese conferme prima di prendere il letto vicino alla finestra. Seamus Finnegan, un suo coetaneo Mezzosangue, schioccò la lingua quando vide il giaciglio da lui bramato già occupato, ma declinò l'offerta di scambio del suo compagno.
«Sei arrivato per primo, lo vuoi e ti spetta. A me non cambia nulla, davvero... posso guardare le finestre tutto l'anno».

Dean Thomas, un ragazzino dalla pelle scura, Nato Babbano⁴, si accaparrò il letto vicino a quello del biondiccio, addormentandosi poco dopo. Era stato estremamente gentile, ed era anche molto simpatico. «Non ho le forze di scrivere a mia madre ed alle mie sorelle⁵... non oggi, almeno, crollerei in un attimo, domani...».
Harry, riconoscendo i sintomi della famosa arte del procrastinare, lo convinse a prendere pergamena e piuma d'oca, aiutandolo a riparare le sbavature dovute all'abitudine di usare penne babbane.
«Hai vinto tu» si era arreso, arrotolando con cura la carta, legandola poi con un laccetto offertogli dal corvino.
«Grazie! Sei estremamente educato, lo sai? All'inizio pensavo fossi un'arrogante mini-celebrità viziata, ma sono proprio contento di essermi sbagliato!» esclamò, facendo un rosso fiocchetto sconcio «La spedisco domani mattina, però, non ho un... gufo, o qualsiasi altra cosa si usi». Lo aveva guardato in faccia, sorridente.
«Hai il carattere l'esatto opposto di quello stronzetto ossigenato, 'Melfoe'? È una qualità!».
Su questo, dopo quello che Harry James Potter aveva visto con i suoi occhi, non aveva nulla da obiettare, ma solo da ringraziare.

Aveva detestato vedere Draco Malfoy, suo cugino, tiranneggiare i suoi amici sul vagone, senza nemmeno guardarli in faccia, a momenti. Poi, come ciliegina sulla torta, i suoi buoni propositi di provare ad instaurare una parvenza di "rapporto" si sfracellarono in mille pezzi quando si era rivolto in quel modo orrendo a Ron. Come aggiunta, il suo sguardo diretto a Nymphadora gli aveva inondato il petto di disprezzo in pochi secondi.
Avevano fatto la loro scelta.

Anche Ronald, il suo sorridente amico rosso, stava dormendo in quel momento e russando, forte.
Dean e Seamus stavano dormendo da troppo per poterlo sentire, ma Neville, ancora sveglio e nell'atto di scrivere una lettera, continuava a sbagliare, sporcando il foglio di pergamena con l'inchiostro nero.
Harry accorse in suo aiuto non appena si accorse di ciò, ovvero quando finì di sistemare i suoi vestiti nell'armadio, con il massimo ordine che potè.
Aveva troppi vestiti, davvero troppi. Sirius aveva veramente esagerato, pensava forse che sarebbe rimasto senza nulla da mettere? Nulla da mettere di diverso ogni giorno? L'arsenale di mantelli, camicie, maglioni, t-shirts, cappotti, giacche, gilet ed ancora camicie, stava a malapena dentro il suo armadio personale, mentre i suoi quattro compagni avevano riempito il proprio al massimo fino a metà. Chi aveva svuotato il baule, ovvero Dean e Neville, per la precisione. I bauli di Ron e Seamus erano ancora ben chiusi, e vennero aperti solo per prendere i pigiami.

L'indaffarato Paciock, quando vide avvicinarsi Harry, interpretò male il suo gesto, nascondendo la lettera al petto, come se avesse paura che lui potesse strapparla in mille pezzi.
L'inchiostro fresco gli macchiò il pigiama a righe azzurre e gialle, e lui emise un piccolo strillo.
«Oh no! La nonna mi ucciderà!».
«Ma no, fermo un attimo... non cercherò di prenderti la lettera, promesso, voglio solo aiutarti a pulire l'inchiostro!».
«E come?» esclamò Neville, il viso roseo sull'orlo delle lacrime.

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐥𝐞𝐟𝐭 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora