𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 81 || "𝖨𝗋𝗋𝖾𝗌𝗉𝗈𝗇𝗌𝖺𝖻𝗂𝗅𝖾"

1.4K 150 135
                                    

Capitolo 81 || "Irresponsabile"

Sirius aveva sempre detestato leggere. O meglio dire, aveva sempre detestato leggere i libri nella biblioteca di casa sua.
«Libreria! Una biblioteca, come quella di Hogwarts - oh, Hogwarts - è ad utilizzo pubblico, una libreria come la nostra è privata!» rimbombava la voce di Harry James, il tono sognante ripensando al suo rifugio; quello che Hermione Granger amava quasi tanto quanto lui e Ronald Weasley odiava come Gazza odiava i suoi fratelli gemelli.

Almeno un quinto di quei tomi avevano più anni di tutti i suoi nonni messi assieme e due quinti erano stati messi al bando dal Ministero della Magia. Erano stati definiti illegali, pericolosi ed oscuri, diventando quindi i nuovi migliori amici della famiglia Black, proprietaria della biblioteca più depravata, depressiva e disturbante che avesse mai avuto avuto il dispiacere di vedere.

Regulus sembrava amarla, in un modo o nell'altro, e rimaneva costantemente rinchiuso in quella stanza, balzando da una scala all'altra per prendere un libro diverso. Li avevano entrambi letti quasi tutti, più della metà almeno, ma Sirius era alquanto sicuro che suo fratello avesse avidamente completato la corsa in segreto.
E quante volte avevano litigato per via dell'abitudine di suo fratello minore di stare là dentro. E quante volte si era sentito in colpa appena finita la discussione conclusa in disastro.

Troppe, se n'era reso conto da bambino e se ne rendeva conto da adulto. Davvero troppe. Avrebbe dovuto prestare più attenzione strane alle premure che Walburga aveva cominciato a rivolgere al suo secondogenito, trattandolo con una parvenza d'affetto, d'amore, quasi ripudiando tutte le punizioni che gli aveva inflitto negli anni.
Da quando lui, l'odiato figlio maggiore, era partito per Hogwarts, Regulus era improvvisamente diventato schiavo di qualsiasi cosa i loro famigliari gli dicessero, raccontassero o mostrassero. Provava ancora avversione per Bellatrix e detestava ancora visceralmente i loro genitori, ma era diventato molto più silenzioso, freddo e curioso.

Aveva cominciato a chiedere sempre più informazioni a sua cugina e suo marito, passando persino poi a Lucius, che gli rispondeva sempre con un tono tutto onori. E Sirius il bravo, stolto cieco, aveva ignorato tutti i dubbi di suo fratello, tutte le domande e insicurezze che gli aveva portato. Gli aveva risposto malamente troppe volte, troppe volte di troppo. Ed ora non poteva farci assolutamente nulla, il suo fratellino era morto a diciott'anni probabilmente solo, spaventato e ferito. Avevano litigato per l'ultima volta quando gli aveva detto di aver disertato.

L'aveva canzonato, l'aveva chiamato voltagabbana, uno dei tanti termini medievali che la loro famiglia tanto amava. E non l'aveva ascoltato, l'aveva chiamato codardo, insolente e assassino. Ma Regulus Black non aveva mai torturato bambini Babbani, non li aveva mai usati assieme a dei Nati Babbani sfortunati come una malata sottospecie di divertimento, probabilmente non aveva nemmeno mai utilizzato una maledizione senza perdono.

Troppo ligio alle regole, alla legge impostagli da bambino per distruggerla da adulto. Non che fosse mai arrivato ad un'età considerabile matura, ma lui a trentatré anni non era lontanamente definibile responsabile, quindi non poteva davvero dire nulla.

Aveva permesso che succedesse, solamente lui e Andromeda probabilmente avevano evitato la condanna a morte che i loro genitori avevano inculcato in suo fratello. L'aveva lasciato indietro, l'aveva abbandonato, l'aveva insultato prima che andasse probabilmente a fare una missione suicida.

Tradire Voldemort equivaleva alla morte e Regulus gli aveva apertamente detto che avrebbe potuto perdere la vita facendo quello che era sul punto di fare. Naturalmente, non gli aveva nemmeno dato il tempo di spiegarsi, di dirgli quel qualcosa che tanto lo logorava. Lo aveva insultato quando era venuto a dirgli addio.

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐥𝐞𝐟𝐭 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Where stories live. Discover now