𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 51 || "𝖥𝗋𝖺𝗆𝗆𝖾𝗇𝗍𝗂"

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Capitolo 51 || "Frammenti"

Tw: menzione ad un'allusione suicida verso la metà del capitolo. È vaga, ma è lì, quindi se qualcuno ne potrebbe essere disturbato, consiglierei di evitare l'ultimo paragrafo della seconda parte. D'altra parte, vorrei consigliare a tutti di prestare molta attenzione ai dettagli e al comportamento dell'unico personaggio che è veramente analizzato in questo capitolo kilometrico, perché tutte le cose che pensa e di cui si è convinto parlano più del doppio delle parole usate. Non mi son voluta dilungare più di quanto abbia già fatto, ma vi consiglio di prendervi il vostro tempo per leggere tutto questo.

Buona lettura e grazie!

~•°○•~

A volte gli pareva di essere rinchiuso, ma la sua era una prigione comoda, ampia. La più ampia che Grimmauld Place avesse avesse offrire, per la precisione, però poco cambiava.

Harry Potter poteva trarre conforto dalla sicurezza che la sua camera da letto aveva da offrire, e anche bearsi di ciò; dai raggi di sole insinuatisi da dietro le leggerissime tende color acquamarina che creavano un gioco di luci tutto intorno a lui, fino al piacevole profumo della carta dei libri.

Eppure, nessuna di quelle particolarità poteva riuscire a tenerlo occupato o, almeno, un attimo tranquillo. Harry ritentò di attenuare il suo respiro ad un livello leggero e rilassato, cercò di impedire che le sue mani continuassero a tremare, ma fallì.
"Cosa accadrebbe se tutti sapessero la verità?".

Non voleva davvero saperlo, e per lui quello era tutto dire.

Passare ore ad autoconvincersi che no, nessuno ci avrebbe creduto per davvero si rivelarono inutili, e la speranza che avrebbero liquidato il tutto come una semplice diceria era più simile ad una fantasia che ad altro.

Non importava quante volte ci rimuginasse sopra, quante cento volte si ripetesse le stesse parole: nulla cambiava.

Se possibile, le cose si erano addirittura fatte peggiori.
La situazione pareva nulla più di una presa in giro, uno scherzo di cattivo gusto, eppure era la cruda verità.

Harry mosse lentamente il collo. Ed eccola lì, quella sensazione orrenda, provocata solo con quella semplice, piccola azione. Si sentì soffocare, stritolato dal peso del Medaglione di Serpeverde che si ostinava ad indossare come il primo degli idioti.

Gli veniva da ridere istericamente solo a percepire il peso della catenella dorata. Avrebbe riso davvero, se in quel momento ne fosse stato in grado.

Quando l'aveva addosso era come se tutta la sua gioia venisse risucchiata via. Gli sembrava di non sorridere da anni ed anni ed anni, anche quando lo aveva fatto solo la sera prima.

Harry sapeva che tenere l'Horcrux vicino a lui era utile quanto cavarsi gli occhi con un coltello e pericoloso quanto mettersi un sacchetto di plastica in testa e legarselo al collo, eppure lo teneva accanto a sé, troppo divorato dalla preoccupazione per fare altrimenti.

Una volta, una sola maledetta volta, aveva osato poggiare la catenella - che aveva provvisoriamente alterato con un Incantesimo Illusorio, nascondendo il vero e proprio medaglione da ogni occhio umano - fra le pagine del libro di Trasfigurazione del secondo anno durante la rilettura, e mai lo avrebbe fatto di nuovo.

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐥𝐞𝐟𝐭 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora