Chapter seven

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"Il carattere di una persona non sempre può essere cambiato.
Ma io penso una cosa: perché cambiarlo quando non ha nulla di male?
In questo caso, la timidezza è uno dei tuoi problemi, e vorresti cambiarla.
Cara Denise, no, non serve cambiare.
Devi solo affrontarla, ma non cambiarla.
E proprio oggi ti darò una mano.
Ci vediamo a pranzo vicino gli armadietti.
-Ash xx"

Leggo il bigliettino che Ashton ha scritto, trovato nel mio libro di letteratura.
Mentre lo leggo non faccio a meno di sorridere, e sono curiosa di ciò che mi aspetta oggi a pranzo.
"Perché sorridi piccola stalker?" Ecco le prime parole di Clarissa, appena mi raggiunge in classe.
Per evitare il suo interrogatorio le faccio leggere il bigliettino, e cosa fa lei? Inizia quasi ad urlare e a battere le mani felice, facendo uscire allo scoperto il suo lato da fangirl.
"Calmati" Dico, fermandola, prendendole i polsi tra le mani.
Non siamo a casa, ma a scuola, che è un posto pubblico, quindi meglio non farla sclerare qui.
"Si, ok, calma" Dice, più che altro a se stessa, ridandomi il biglietto.
Lo prendo e lo metto in un posto sicuro, in cui nessuno possa prenderlo, e ritorno a guardare la mia migliore amica.
"Avanti, parla" dico, sapendo perfettamente che si sta trattenendo dallo sclerare e dal dirmi tutto ciò che pensa.
"Ma quanto è carino?! Insomma, ti ha scritto delle bellissime parole!" Esclama, mantenendo un certo contegno, per fortuna.
"Lo so, e infatti dopo lo ringrazierò" Dico, davvero colpita da ciò che il riccio sta facendo con me.
Insomma, siamo solo sconosciuti, e lui sta facendo di tutto per farmi avere un briciolo di autostima.
E direi che ci sta riuscendo, visto che odio molto ma meno i miei occhi, soprattutto grazie alle sue parole.
"Non pensavo che fosse un ragazzo così" Ammette Clarissa, ed io annuisco, pensandola allo stesso modo.
Molte volte, ci basiamo all'apparenza di alcune persone, ed è sbagliato.
Ad esempio tutti pensiamo che i popolari siano antipatici, con un brutto carattere, che si fanno fin troppe arie.
Altri pensano che siano simpatici, belli, e che meritano tutto il successo di questo mondo.
Io, ad esempio, ritenevo che Ashton fosse un ragazzo non troppo simpatico, proprio come Hemmings.
Ma mi sbagliavo, ed ora sono contenta di aver scoperto questo lato dolce e profondo di Ashton.
"Comunque, a pranzo vieni con me vero?" Domando a Clarissa. Se devo affrontare la timidezza ho bisogno di un aiutino, e Clarissa è la persona di cui mi fido davvero.
"Certo, lo sai che farei di tutto per aiutarti"  Dice, ed io sorrido, pensando a quanto sono fortunata ad averla come amica.
"Grazie" Lei sorride, e prima che possa dire altro, entra il professore di letteratura, che da inizio alla lezione.
E se io ho prestato attenzione alla lezione, o ho pensato ad altro, è un discorso a parte.

***
"No, no, no, non voglio farlo!" Esclamo, per l'ennesima volta.
"Denise è per il tuo bene! Devi provarci!" Esclama ancora Ashton.
È ora di pranzo, e come previsto, siamo davanti agli armadietti, per la mia prossima lezione.
Beh, questa la eviterei molto volentieri.
"Ashton no, questa no. Tutto, ma questo no" dico, ed Ashton guarda Clarissa, cercando aiuto da lei, probabilmente.
"Senti, andrà bene. Fidati" dice, ed io scuoto ripetutamente la testa.
"Vuoi farmi sedere nel vostro tavolo. Nel tavolo dei popolari! Con Hemmings! Ci rendiamo conto di cosa vuoi farmi fare?!" Sbotto, ripensando al piano di Ashton.
Vuole che io sblocchi la mia timidezza sedendomi al tavolo dei popolari, ma no, non lo farò.
È pieno di gente che critica, tra cui Hemmings e le cheerleader.
"Parlerò io con Luke, vedrai che non ti farà niente. Ci sarà anche Calum" cerca di convincermi Ashton, ma io scuoto ancora la testa.
"Ash ci saranno anche le cheerleader. Senti, sai benissimo quanti problemi ho con la mia autostima, e sentire le loro critiche non farà che peggiorare la situazione. In quel tavolo, gli unici che non mi criticheranno sarete tu e forse Calum, ma per pietà" Dico tutto ciò che penso, facendo scuotere ripetutamente la testa al riccio, mentre Clarissa ci guarda silenziosamente.
"Ascoltami bene, nessuno ti criticherà, va bene? E no, io e Calum non ti critichiamo per pietà, ma perché non c'è motivo di farlo. Sei una ragazza speciale, devi mettertelo in testa e capirlo" Dice Ashton, guardandomi negli occhi. Ha davvero dei bei occhi, sono color nocciola, e tendono al verde.
"Ash, per favore. Non me la sento di affrontare loro..." sussurro, ed è la verità.
Non riesco ad affrontare loro, non ora.
"Aspettate, potremmo fare una cosa" Finalmente parla Clarissa, e tutti la guardiamo.
"A cosa stai pensando?" Domanda Ashton.
"Tu potresti aiutarla comunque, ma ci sediamo tutti ad un altro tavolo, così Denise può sbloccarsi aiutata da te, e magari si sente meno a disagio tra gli altri" Propone Clarissa, ed Ashton annuisce.
"Si, brava, ci sto. Denise?" Entrambi mi guardano, ed io, dopo qualche minuto di silenzio annuisco.
"E va bene, ma niente popolari"
"Tranquilla, andremo al tavolo di un mio amico" dice Ashton, ed io annuisco.
Sempre meglio che stare con i popolari è.
Iniziamo a camminare verso la mensa, ed io mi preparo psicologicamente a ciò che sta per succedere.
"Tranquilla, queste persone da cui ti sto portando sono simpatiche, e non sono i popolari" Cerca di rassicurarmi Ashton, ma io mi limito ad annuire, sentendo l'ansia farsi vicina.
Conoscere gente nuova è davvero troppo difficile per me.
"Denise ci sarà anche Clarissa, va bene? Pensa anche a questo" continua a rassicurarmi Ashton, ed io continuo ad annuire, ancora poco convinta.
Mi dice altre parole di incoraggiamento insieme a Clarissa, ma è abbastanza inutile, visto che io ho una cosiddetta ansia sociale.
"Pronta?" Domanda Ashton, una volta arrivati in mensa.
Prendo un respiro profondo, ed annuisco.
"Pronta"

Spazio meh

Ciao persone!
Scusate se non aggiorno molto spesso, ma a causa della scuola a volte non trovo il tempo di scrivere, ma prometto che cercherò di aggiornare un po' più spesso.
Io spero che questa storia vi piaccia, sinceramente per me è davvero importante.
E nulla, la smetto di dare fastidio e vado.
Ciauu!✨

Lessons|| Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora