Chapter Twenty-two

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Prima che inizi il capitolo volevo dirvi che ho pubblicato una nuova storia, su Luke, se vi va passateci, mi farebbe piacere, è sul mio profilo.
E niente, vi lascio al capitolo🖤

Dopo la corsa con Ashton e Calum, sono tornata a casa sfinita.
Ho fatto subito una doccia e mia madre, ancora non credula del fatto che io abbia davvero corso, mi ha offerto un pezzo di torta al cioccolato. E quando ti offrono la torta al cioccolato, soprattutto dopo una corsa, è difficile dire di no.
Ora mi ritrovo in camera mia a cercare qualcosa da mettere, visto che oggi pomeriggio dovrei andare a prendere qualcosa con Calum.
Non ho ben capito la ragione per cui mi abbia invitato, ma mi fa piacere, e spero solo che vada tutto per il verso giusto, e di non risultare imbarazzante con le mie solite figure o che so io.
Alla fine opto per una maglia abbastanza larga ed un semplice jeans strappato al ginocchio.
"Mi chiedo se userai mai una maglia che non sia dieci volte più grande di te" Dice una voce a me troppo familiare, ed io ridacchio e mi giro verso la finestra.
"Mh no, mi dispiace, ma per ora userò ancora maglie più grandi di me" Ashton, affacciato alla finestra come me, scuote la testa ridacchiando.
"Vedrai che alla fine metterai qualcosa meno largo, te lo assicuro. Riuscirai ad avere autostima nel tuo corpo" Dice, ed io sospiro, giocherellando con un bracciale che ho al polso.
"Lo spero" Mormoro, mordendomi il labbro.
"Vedrai che ci riuscirai. Comunque, come mai sei così carina oggi?" Domanda il riccio, ed io arrossisco.
"Sono come sempre" Farfuglio, continuando a giocherellare con il bracciale.
"Invece sei molto bella. Nonché ti non lo sia, lo sei, ma oggi, vestita così semplice, e con i capelli racconti in quella treccia, lo sei anche di più" Sorrido alle sue parole, ancora rossa, cercando di non far peso al rossore sulle guance.
"E lo sei anche quando arrossisci, quindi non cercare di nasconderti" Sorrido, arrossendo di più se possibile.
"Ash sono imbarazzante quando arrossisco" Mormoro, ma lui scuote la testa.
"Invece no, la trovo una cosa davvero tanto tenera. Lo sai, le persone timide mi son sempre piaciute, ma quando arrossiscono, soprattutto tu, mi piacciono ancora di più. Poi tu sei davvero tanto tenera" Sorriso, e lui fa lo stesso, facendo intravedere le fossette.
"Mi dispiace, ma non la penso come te, però grazie" Dico, ed Ashton alza gli occhi al cielo ridacchiando.
"Dio sei testarda" Mormora.
"Hey, è anche una cosa positiva, ci abbiamo lavorato!" Esclamo, ricordando quel giorno in cui abbiamo parlato, sempre in questo modo, della mia testardaggine, facendomi ragionare e facendomi apprezzare questo lato del mio carattere.
"Lo so, lo so, ma in questo caso è un po' negativa, perché è vero che sei davvero tenera quando arrossisci. Dimmi, ti capita mai di trovare tenero qualcuno che arrossisce?" Domanda, ed io ci penso.
Nel mio corso di letteratura c'è un ragazzo, molto timido, e spesso arrossisce, ma è una cosa... Tenera.
Colpita e affondata.
"Si, e trovo anche tenero quando il ragazzo che ho nel mio corso arrossisce, ma ti posso assicurare che magari lui odia questa cosa. Mi dispiace, ma non mi convincerò mai che arrossire sia una cosa positiva" Concludo alla fine, ed Ashton annuisce.
"Ma almeno sei consapevole che sei tenera, a prescindere se ciò ti dà fastidio o no" Dice sorridendo, ed alla fine mi ritrovo ad annuire.
Sarò anche tenera quando arrossisco, ma è una cosa che odio.
"Bene, almeno ora non hai un'opinione totalmente negativa su questo, abbiamo sistemato un'altra cosa" Dice Ashton, ed io annuisco e sorrido.
"Comunque, non mi hai ancora detto dove vai di bello" Dice, ed io alzo gli occhi al cielo.
Sa essere molto curioso.
"Vado al bar, con Calum, mi ha invitata" Dico, ed Ashton sembra quasi irrigidirsi.
"Oh... E così, ti ha invitata lui?" Domanda, ed io annuisco.
"Mh ma ti piace?" Domanda poi, ed io mi ritrovo ad arrossire.
Non ho mai pensato se Calum mi piace in quel senso.
Mi è sempre piaciuto come ragazzo più carino della scuola, ma mai niente di serio, e ora che mi ritrovo a pensarci non credo che mi piaccia in quel senso.
Credo che la nostra sia solo amicizia.
Poi non ho mai provato tutte quelle sensazioni che si dice che si provino con la persona amata, quindi presuppongono che Calum non mi piaccia in quel senso.
"Se intendi come amico si" Rispondo alla fine, ed Ashton annuisce piano.
"E come qualcosa di più?" Domanda, mordicchiando distrattamente il labbro.
"Credo di no... Come mai me lo chiedi?" Domando curiosa.
Io ed Ashton non abbiamo mai parlato della nostra vita sentimentale, e farlo ora è strano.
Insomma, io non so se a lui piace una ragazza, e lui non sa se a me piace un ragazzo.
"Così, curiosità. Tra amici si parla anche di questo no?" Domanda, ed io annuisco, anche se lo trovo abbastanza nervoso.
"In effetti si" Aggiungo poi, e lui annuisce.
"Sarà meglio che vada" Dico, guardando l'orario, ed Ashton annuisce.
"Si.. Divertiti" Dice, accennando un sorrido, ed io annuisco sorridendo.
"Ci vediamo dopo Ash" Dico, e dopo esserci salutati, prendo tutto e vado di sotto.
Avviso velocemente mia madre che sto uscendo, e vado fuori di casa, trovando già Calum, che sta parlando al telefono.
"Dio si Ash, me lo ricordo, ti ho detto che puoi stare tranquillo" Dice, parlando al telefono, rivolgendomi un sorriso e un cenno con la mano appena mi vede. Ricambio il sorriso, e lui riprende a parlare al telefono.
"Ash si, sono il tuo migliore amico, mi ricordo queste cose e ti ripeto che puoi stare tranquillo" Gli ripete, ed io lo guardo, un pochino curiosa di ciò che stanno parlando.
"Ashton dio, lo so che non devo toccarla!" Esclama, e guardo Calum non capendo, e lui mi guarda, probabilmente accorgendosi che non sto capendo.
"La tua palla da basket è al sicuro con me, ciao Ashton" E detto ciò riattacca, sorridendomi, ed io ridacchio.
"La sua palla da basket?" Domando ridendo, e lui annuisce.
"È molto affezionato e la sto tenendo io, mi serviva per provare un passaggio di basket" Dice, ed io ridacchio ed annuisco.
"Andiamo?" Domanda poi.
"Si.. Bar?" Calum annuisce, ed insieme ci incamminiamo verso un bar, parlando del più e del meno. 
"Dovresti venire a vedere una nostra partita o un nostro allenamento un giorno!" Esclama Calum, mentre parliamo della sua squadra di basket.
"Mh si, sono curiosa di vedervi giocare" Dico sorridendo, e lui ricambia il sorriso.
"Siamo tutti molto forti, ma i pezzi forti, non per vantarmi, siamo io, Ashton e Luke" Dice, ed in effetti credo che sia vero, visto che tutta la scuola non fa altro che parlare di loro e di quanto siano bravi, e di quando hanno salvato la squadra da un'imminente perdita.
"Non a caso, siete i più popolari della scuola per questo" Dico, e lui annuisce.
"In effetti si, ma, se devo essere sincero, alla fine non mi importa se sia popolare o no. Mi importa più che altro se faccio bene il mio dovere, se gioco bene. Il resto viene in secondo piano, a parer mio" Dice, ed io sorrido.
Molti potrebbero pensare che i ragazzi della squadra di basket o più popolari, possano essere solo dei vanitosi egocentrici.
Ma, conoscendo Calum ed Ashton, posso assicurare che non è così.
Sono dei ragazzi molto simpatici, anche umili, dolci e gentili, e non come penserebbe chiunque, compresa me.
Questo, mi fa pensare che, magari, dovremmo smetterla di basarci sulle apparenze o sui soliti titoli che vengono dati a scuola.
Uno 'sfigato' non è per forza un ragazzo intelligente, con sempre la mano alzata a lezione, che sa tutto, senza amici.
Che poi, nessuno è davvero sfigato.
E poi, un 'popolare' non è davvero un vanitoso egocentrico che se la tira. Magari è la persona più umile della terra, a cui è stato affibbiato questo titolo.
Una cheerleader non per forza è una ragazza che va con tutti i popolari, o con chiunque della scuola. Magari è una bravissima ragazza, a cui piace fare la cheerleader e non è come l'apparenza.
La società, soprattutto a scuola, ci dà molti nominativi, ma non per forza sono veri. Alla fine, solo noi stessi sappiamo come siamo, e non dovremmo basarci sul giudizio di qualcuno per sapere come sia una persona.
Il giudizio è soggettivo, così come la bellezza, e bisognerebbe accettarlo, qualunque esso sia.
Insomma, mai giudicare un libro dalla copertina.
"Non ti ho mai visto giocare, ma scommetto che ci metti tutto te stesso quando lo fai. Solo a sentirti parlare del basket si vede quando tu ci tenga" Dico, e Calum annuisce e sorride.
"Ti posso assicurare che ci metto tutto me stesso, è una delle cose più importanti della mia vita" Sorrido ed annuisco.
"Lo immagino" Continuiamo a parlare per un po' del basket ed arriviamo al bar.
Ci sediamo, e prendiamo qualcosa da bere.
Anche nel bar continuiamo a parlare, ed ho l'opportunità di conoscere ancora meglio Calum.
È un ragazzo molto simpatico, è piacevole la sua compagnia e sa farti ridere.
"Tu ed Ashton avete davvero incollato la maestra alla sedia alle elementari?" Domando ridendo, ascoltando il racconto di Calum e lui annuisce ridendo.
"Si, sai, ci stava antipatica. E poi ci ha aiutati Michael ad incollare la maestra" Dice ridendo.
"Andavate alle elementari insieme?" Domando, e Calum annuisce.
Ora si spiega come facciano a conoscere.
"È stato un bel giorno quello, dovevi vedere la faccia della maestra" Dice Calum ridendo, ed io rido.
"Oddio immagino" Calum ed io continuiamo a ridere, e parliamo un po' dei nostri tempi alle elementari.
Lui mi racconta di quando ha conosciuto Ashton, nel periodo in cui viveva ancora in una casa un po' più distante da quella in cui vive ora, ma vicina a Calum.
In effetti abitavo anch'io in una casa diversa da questa, e, a quanto dice Calum, sembrerebbe quasi la stessa.
Da piccola, anch'io ho cambiato casa. Vivevo in una casa al centro della città, molto più scomoda rispetto a quella di ora.
A quanto pare, anche Ashton viveva in una casa in centro, così come Calum, solo che noi, a differenza di Calum, ci siamo trasferiti.
Calum ed io parliamo per un bel po', fin quando per entrambi non è ora di andare via, perciò mi riaccompagna a casa.
"Mi ha fatto piacere passare del tempo con te oggi" Dice, ed io sorrido.
"Anche a me, mi sono divertita, e mi ha fatto piacere parlare con te" Dico, e lui sorride.
"Sai, quando riesci ad aprirti sei molto ma molto simpatica. Lo so che sei timida, l'ho notato, ed ora che sembra che tu ti senta più a mio agio con me, mi fa piacere averti conosciuta" Ammette, ed io sorrido arrossendo.
Il solo fatto che abbia capito che la mia è timidezza e non altro, mi fa davvero piacere.
"Sono felice che tu l'abbia capito. Mi dispiace se all'inizio non parlavo molto" Dico, rossa.
"No Denise, tranquilla, va bene così. L'importante è che ora tu sia riuscita ad aprire" Annuisco e sorriso, e dopo esserci salutati entro in casa.
E di una cosa oggi sono certa: Calum non è di certo un ragazzo che giudica un libro dalla copertina.

Lessons|| Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora