Chapter eighteen

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Avete presente quelle mattine in cui ti svegli e capisci che sarà una gran giornata di merda?
O quelle giornate in cui ci si sente uno schifo, in cui nemmeno ci si vuole guardare allo specchio perché non si vuole vedere la propria faccia.
Ecco, questo è come mi sento stamattina. Prevedo una giornata di merda.
Mi alzo controvoglia dal letto e spengo la sveglia. Vado direttamente in bagno a prepararmi, senza nemmeno guardare il mio riflesso nello specchio: so già che sarà orribile.
Mi vesto e mi lavo velocemente e appena finisco lego i miei capelli in uno chignon più che disordinato. Oggi non ho nemmeno voglia di mettere quel solito filo di trucco, perciò lascio perdere tutto, prendo il mio zaino e vado al piano di sotto. Do velocemente il buongiorno ai miei genitori e poi corro fuori di casa.
Prendo il telefono con le cuffie e faccio partire una canzone da Spotify con la riproduzione casuale: qui capisco che proprio non è giornata, soprattutto perché è appena partita "Talking To The Moon" di Bruno Mars, e quella canzone alle otto di mattina, per di più in quella che si prospetta una gran giornata di merda, non è l'ideale.
Cerco di trattenere la voglia di lanciare via il telefono e scappare a piangere mentre mi nascondo in un angolino, e continuo a camminare verso la mia scuola.
Maledetto Bruno, doveva proprio fare canzoni così belle ma che ti fanno venire voglia di piangere per venti ore di seguito?
Continuo a camminare ed entro a scuola, sapendo già che ho una faccia orribile e che ci sarà lo scemo di turno a farmelo notare.
In giornate come queste non vorrei vedere nessuno, solo una persona: Clarissa.
Lei è l'unica che riesco a sopportare in queste giornate. Stamattina ha detto che non poteva venirmi a prendere, perciò sono venuta a scuola sola, ma ora che sono arrivata la cerco con lo sguardo.
Provo a mandarle un messaggio ma non risponde, perciò continuo a cercarla tra i corridoi.
Ho davvero bisogno della mia migliore amica oggi.
Ad un certo punto intravedo una chioma bionda che ride e scherza con altre persone. Mi avvicino e noto che è Clarissa mentre parla con altre persone che non conosco, ma che ho intravisto ieri, al tavolo di Hemmings. Mi avvicino verso di lei per chiamarla, ma quando vedo che è anche in compagnia di Luke non mi avvicino. Clarissa e Luke si guardano, ridono e scherzano, insieme ad altri ragazzi. Rimango per un pochino lì, ma alla fine vado in classe, capendo che stamattina Clarissa non potrà stare con me.
Chissà cosa starà dicendo con Hemmings, dopo le farò un bell'interrogatorio.
Vado verso la mia classe per l'inizio di un'altra giornata brutta, sapendo che questa lo sarà più delle altre.

***
Finalmente è ora di pranzo perciò mi fiondo in sala pranzo, con la speranza di poter parlare almeno ora con Clarissa.
Per tutto il giorno ho evitato chiunque, non volendo vedere nessuno.
In questi giorni in cui mi sento così triste mi isolo, non volendo vedere nessuno, fatta eccezione per la mia migliore amica.
Appena arrivo vado al nostro solito tavolo, ma con un'unica differenza: Clarissa non è qui. Le mando un messaggio per chiederle dove sia, ma non risponde. Mi guardo intorno nella mensa e la trovo, alla fine, al tavolo con Hemmings e i suoi stupidi amici.
Sospiro, capendo che per oggi per la mia migliore amica ho poca importanza... non mi ha nemmeno salutata.
Mi siedo al tavolo da sola e mi guardo intorno: sono l'unica di tutto l'istituto seduta da sola.
Mangio qualcosa, tenendo fisso lo sguardo solo sul mio pranzo, volendo soltanto correre a casa e rifugiarmi nel mio letto. Da qui posso benissimo sentire le risate di Luke ed i suoi amici, ed anche quelle di Clarissa.
Sono talmente concentrata nel mio piatto che non mi rendo nemmeno conto del fatto che accanto a me si siede qualcuno, finché non alzo lo sguardo.
"Michael?" Domando, e lui annuisce sorridendo.
"Come mai sei qui? I tuoi amici?" Domando, posando questa volta lo sguardo solo su di lui.
"Mi annoiavano e poi tu sei tutta sola qui... hai bisogno di un po' di compagnia no?" Domanda, con il suo tono dolce e il suo sorriso gentile.
"Tranquillo Michael, sto bene" Dico, forzando un piccolo sorriso, ma Michael mi guarda dubbioso.
"E invece no. Tranquilla, mi fa piacere stare con te... però se vuoi che vada via allora basta dirlo" Dice, ed io sorrido un po', pensando al fatto che persone come Michael al mondo ce ne vorrebbero di più.
"Tranquillo, puoi rimanere... tanto sono sola" Michael sorride, ed io sorrido lievemente, riprendendo a mangiare.
"Ashton e Clarissa? Di solito loro non sono con te?" Domanda Michael, ed io sospiro, guardando nella direzione di Clarissa.
"Clarissa è con Luke, a quel tavolo... da stamattina non mi ha nemmeno rivolto la parola" Mormoro, leggermente triste.
"Tranquilla Deni, magari non ti ha notata" Annuisco piano, anche se so benissimo che mi ha vista, e come se mi ha vista.
"Ed Ashton?" Domanda poi Michael.
"Sinceramente non lo so... Non l'ho visto oggi" Dico, pensando al fatto che probabilmente il riccio è assente, altrimenti si sarebbe fatto vivo.
Almeno credo.
Ma la presenza di Ashton si nota, ed oggi non c'è, ne sono sicura.
Magari dopo andrò a controllare che stia bene, o meglio, guarderò dalla finestra se sta bene.
"Credo che sia rimasto a casa. Oggi sono arrivato un po' in ritardo ed ho visto la sua macchina nel vialetto di casa sua" Dice Michael.
"Mh allora oggi credo che lo chiamerò" Mormoro, facendo annuire Michael.
"Deni? Posso chiederti una cosa?" Domanda, ed io annuisco.
"Scusa se chiedo, ma tu ed Ashton state insieme?" Quasi mi strozzo con l'acqua che stavo bevendo, infatti inizio a tossire, e Michael mi da delle leggere pacche sulla spalla per farmi riprendere.
"No no, non stiamo insieme! Siamo solo amici" Dico subito, e sento le guance colorarsi leggermente di rosso.
"Oh... peccato. Sareste una bella coppia" Dice Michael, e non so per quale strana ragione arrossisco di più.
"Non credo, insomma lui è un bel ragazzo, fa parte dei popolari, e poi ci sono io" Dico, giocherellando con la bottiglietta distrattamente.
"E allora? Anche tu sei una bella ragazza, e secondo me tu ed Ashton stareste benissimo insieme" Sorrido un pochino... non ho mai pensato a me ed Ashton come coppia.
Ashton non mi piace in quel senso, quindi è strano sentirsi dire ciò.
Decido di cambiare discorso e parlo per altro tempo con Michael, che riesce anche a farmi stare leggermente meglio.
Ma comunque ripenso alle sue parole, su me ed Ashton.
È strano e soprattutto io non dovrei pensarci.
Io ed Ashton siamo solo amici, niente di più.
Lui non mi piace ed io non piaccio a lui.
E non so per quale ragione, ma questi pensieri mi tormentano per tutto il giorno...

Lessons|| Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora