Chapter Twenty-three

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Scusate tanto per il ritardo, davvero, ma questo capitolo è stato un po' un parto che ho avuto l'ispirazione solo ora.
Anyway vi lascio al capitolo, buona lettura🌻

Il desiderio di ogni studente, appena sveglio la mattina presto, è quello che la scuola venga abolita.
Svegliarsi presto, andare a scuola e abbandonare il letto, è davvero brutto. Però, purtroppo e per mia grande sfortuna, devo farlo, così mi alzo dal letto e mi preparo per la scuola.
La mia voglia di andare a scuola, vedere gente e studiare è pari a zero, più del solito, ma devo farlo, perciò mi preparo velocemente.
"Ti serve un passaggio?" Domanda una voce molto familiare dalla finestra, dopo aver aperto quest'ultima.
"Se mi accompagni ti sarò debitrice a vita e ti faccio una statua" Dico, affacciandomi alla finestra, finendo di sistemare i capelli in una semplice treccia.
"Inizia a preparare la pietra per la statua, ci vediamo di sotto" Ridacchio e annuisco, e gli mando un bacio volante per ringraziarlo e lui ride. Prendo lo zaino e la mia giacca di pelle e corro velocemente di sotto.
Saluto velocemente i miei genitori ed esco di casa, trovando Ashton che chiude la porta di casa sua.
"Ciao Den, sei bellissima con quella treccia, fattelo dire" Dice Ashton appena mi vede sorridendo, ed io arrossisco e sorrido.
"Grazie" Mormoro e lui sorride, e poi entriamo in macchina.
"Allora, oggi pranzo insieme, al solito tavolo" Dice, tenendo lo sguardo fisso sulla strada e dio sospiro.
"Con Hemmings?" Domando, posando lo sguardo su di lui e non più sulla strada.
"Si, con Hemmings" Risponde, tenendo lo sguardo fisso sulla strada. Sospiro ed annuisco, di certo non ho voglia di passare il pranzo con lui.
"Dai Den, lo facciamo per una buona causa" Cerca di convincermi il riccio, ma io non ne sono ancora tanto convinta.
"Per farmi essere più menefreghista?" Domando e lui annuisce.
"E per farti uscire le palle e farti rispondere a Luke" Dice, ed io ridacchio.
Il resto del viaggio lo passiamo in silenzio e, appena arriviamo, scendo dalla macchina.
"Ci vediamo a pranzo" Mi saluta Ashton, dopo averlo ringraziato per il passaggio ed esserci avviati verso l'ingresso della scuola.
"Si, a dopo" Lui ricambia il saluto con un cenno della mano, ed entrambi andiamo verso le nostre classi. Visto che nemmeno oggi Clarissa si è fatta viva, io entro nella classe da sola, un po' triste per questo.
Non mi ha nemmeno chiamata, non so cosa le prenda, ma mi manca la mia migliore amica.
Mi siedo, come sempre, vicino al muro, negli ultimi banchi. Cerco con lo sguardo Clarissa,  visto che abbiamo l'ora in comune, ma di lei ancora nessuna traccia. Controllo anche il telefono, nel caso mi abbia lasciato un messaggio, ma niente. Forse non le importo più di tanto...
Non so più cosa pensare.
Alla fine il posto accanto al mio viene occupato da un compagno che fa il mio stesso corso, e Clarissa si presenta a lezione con qualche minuto di ritardo. Appena entrata in classe mi ha solo salutato con un cenno della testa ed un piccolo sorriso, sempre meglio di niente è.
La lezione inizia ed io la trascorro soprattutto al telefono. È noiosa la lezione di storia ed il professore ha passato l'ora ad interrogare, perciò questo era il momento più giusto per giocare ad Hogwarta Mistery.

***
"Ciao Den, pensavo che ti fossi persa nei corridoi" Dice Ashton, appena arrivo ai soliti armadietti vicini alla mensa.
"Scusa, ero in bagno" Dico, ed Ashton annuisce, per poi prendermi per il polso e trascinarmi verso il tavolo.
"C'è anche Clarissa, è arrivata poco fa" Dice, mentre camminiamo verso il tavolo, ed io annuisco solamente.
Probabilmente è diventata molto amica di Hemmings in questi ultimi giorni...
"Non ti ha più rivolto la parola?" Sussurra, visto che siamo molto vicini al tavolo, ed io scuoto la testa.
"No, niente di niente" Sussurro, ed Ashton sospira ed annuisce e ci sediamo.
"Ciao Denise!" Esclama Calum sorridendo, ed io ricambio il sorriso e mi siedo tra di lui ed Ashton.
"Come stai?" Domanda Calum sorridendo.
"Bene grazie, tu?" Sorride e risponde che anche lui sta bene, ed io inizio a mangiare qualcosa. Poso velocemente lo sguardo sul resto delle persone presenti a questo tavolo: tre cheerleader, io, Calum, Ashton, Luke e Clarissa. Quest'ultimi stanno parlando tra di loro e a volte ridono.
Clarissa non mi ha nemmeno degnata di uno sguardo, forse nemmeno si è accorta della mia presenza...
"Oh, ragazzi? Volevo dirvi che venerdì sera dò una festa, ovviamente siete invitati" Dice Luke sorridendo, ed io mi concentro sul cibo.
Odio le feste e poi, probabilmente, l'invito non era anche per me. Hemmings non mi inviterebbe mai.
"Dico anche a te, asociale" Mi richiama Hemmings, e questa volta alzo gli occhi verso di lui e lo guardo malissimo.
"Se sono così tanto asociale mi spieghi la ragione per cui sono seduta qui, a questo tavolo, e sto parlando anche con i tuoi amici? Almeno sai cosa vuol dire asociale o vuoi che te lo spieghi io?" Metto su un finto sorriso e, per una volta nella mia vita, sono fiera di me e sono fiera di come ho risposto.
Uscire le palle a volte serve, e non nel vero senso della parola.
"Wow sta calma, nervosetta?" Dice lui ridacchiando, e posso notare Ashton che mi ha sorriso, probabilmente felice di come ho risposto.
"No, semplicemente ti ho spiegato che asociale non sono" Rispondo, mettendo su un altro sorriso, ed Ashton mi sorride un'altra volta.
"Comunque, ci verrai alla festa? Credo che se non ti invito questi due mi fucilano" Dice, indicando Calum ed Ashton che ridacchiano.
Lancio una veloce occhiata ad Ashton, e lui mi guarda, sembrando che abbia capito.
"Oh che sbadato, ho lasciato lo zaino in palestra! Den, vieni con me a riprenderlo? Ho il tuo libro lì" Domanda, ed io annuisco,  ed entrambi ci alziamo e andiamo verso qualche classe isolata, visto che in realtà lo zaino di Ashton è nel suo armadietto.
"Allora, che succede?" Domanda, dopo essere entrati in una classe, ed io sospiro.
"Odio le feste. Sai che sono timida, le feste non mi piacciono perché sono piene di gente, e se sono come nei film io non voglio andarci" Ammetto, arrossendo leggermente, ed Ashton si avvicina e si siede accanto a me.
"Den, capita che non ti piaccia qualcosa, ma potresti venirci almeno per vedere cosa ne pensi no? Ti prometto che non sarai sola, ci saranno persone che conosci, ci sarà anche Michael, non si perde mai le feste di Luke" Cerca di convincermi, ma io scuoto la testa.
"No Ash, non ho voglia di stare in mezzo ad adolescenti ubriachi" Borbotto e lui ridacchia.
"Ti può consolare che non mi ubriaco mai alle feste? Rimango sempre sobrio" Dice, ma io scuoto la testa.
"Tu rimani lucido, chissà gli altri" Mormoro, e lui sospira.
"Dai Den, provaci. Se non ti piace ti prometto che potrai tornare subito a casa" Continua a cercare di convincermi, ed io lo guardo.
"Sarebbe anche un modo per far vedere a Luke che non sei quello che pensa. Comunque sei stata bravissima prima" Sorride con le fossette, ed io ricambio il sorriso.
"Mi sono sentita fiera di me per una volta, con quella risposta" Ammetto, ed Ashton sorride.
"Allora perché non vieni alla festa anche tu e farai vedere a Luke che c'è anche un altro lato di te che non conosce?" Domanda, ed io alla fine sospiro ed annuisco, e lui sorride, mostrando le sue profonde fossette.
"Benissimo!" Esclama sorridendo e poi andiamo ancora una volta in mensa dagli altri.
"Eccoci, scusate, non trovavo lo zaino" Dice Ashton, ed entrambi ci sediamo ai mostri posti.
"Comunque si Luke, verrò alla festa" Dico e lui annuisce e accenna un sorriso.
Il pranzo procede normalmente, ho passato la maggior parte del tempo a parlare con Calum ed Ashton, ed ogni tanto Luke mi lanciava delle frecciatine. Non potrà mai smetterla, ma almeno gli rispondo, non più come prima che lo lascio fare.

Finalmente la giornata è finita. Prendo il telefono con le cuffie dallo zaino e mi incammino per andare a casa, quando il clacson di una macchina mi fa fermare.
"Vuoi un passaggio?" Domanda Ashton, abbassando il finestrino, ed io alla fine annuisco e salgo in macchina.
Andiamo verso casa in silenzio, con una canzone dei the 1975 alla radio, Give Yourself A Try, che canticchio. Ashton fa lo stesso e poi mi guarda un secondo e sorride.
"Ti piacciono?" Domanda sorridendo, continuando a tenere lo sguardo fisso sulla strada.
"Si, a te?" Lui in risposta annuisce, ed io sorrido. È bello avere in comune con lui il genere musicale.
"Comunque, per la festa... Sai già con chi andarci?" Domanda Ashton, picchiettando le mani sul manubrio e sembra leggermente agitato.
"Mh no, non credo che ci andrò con qualcuno" Mormoro, e lui annuisce, e si sta un po' zitto, per poi parlare di nuovo.
"Ti va di venirci con me? Così non sei nemmeno sola e magari non so, potrei  anche aiutarti...." Inizia a borbottare, ma io sorrido. Nessuno mi aveva mai chiesto di accompagnarlo ad una festa.
Non so cosa vorrebbe dire, se è un appuntamento o una semplice uscita tra due amici, ma sono felice che me l'abbia chiesto.
"Va bene, sarebbe meglio" Rispondo sorridendo, con le guance un po' rosse. Ashton sorride ed annuisce, e il semaforo segna verde perciò riprende a guidare verso casa.
Strano ma vero, andrò ad una festa, e ci andrò anche con Ashton.
Non pensavo che in vita mia sarebbe mai successo.

Lessons|| Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora