Chapter ten

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"Non lo stai facendo davvero..."
"Oh si invece. Passa quella sedia"
"Ti prego dimmi che non lo stai facendo davvero"
"Mi passi il binocolo?"
"Ok posso anche trasferirmi ora, se ti becca è la mia fine" Borbotto, lanciandomi sul mio letto.
Clarissa, come aveva già detto, è arrivata a casa mia. Solo che... ha portato il binocolo.
E ora vuole salire in piedi su una sedia per poter guardare in diretta l'arrivo di Luke.
Tutto ciò con il binocolo.
Mi chiedo perché.
Si vede benissimo anche senza sedia o binocolo, ma no, lei vuole la visuale in 3D.
"Clar, giuro che se ti vedono io..." Non mi fa finire la frase perché mi zittisce.
"Shh sta arrivando. Deni tranquilla, non mi vedrà, c'è la tenda che copre" Dice la bionda, posizionandosi sulla sedia e aspettando l'arrivo di Luke.
"Si si, tanto la figura alla fine la faremo" Borbotto, e Clarissa alza gli occhi al cielo, per poi riprendere ad osservare la finestra di fronte alla mia, nascondendosi dietro la tenda.
"Ma perché non arriva..." La sento mormorare, mentre io mi lancio sul letto.
"Probabilmente sono al piano di sotto, non è detto che stiano in camera no?" Dico, mentre guardo qualcosa sul mio telefono.
"No! Devono andare in camera di Ashton, almeno io potrò vederlo" Dice Clarissa, ed io scuoto la testa.
"Uff ma quando arriva?!" Sento borbottare da Clarissa, che non demorde, mentre aspetta l'arrivo di Luke.
"Clarissa scendi di lì, tanto Luke si vedrà quando arriverà" Dico alzandomi dal letto, e prendendo la bionda per un braccio.
Clarissa mette su il broncio, ma alla fine scende dalla sedia, ed io nascondo anche il binocolo...non si sa mai.
"Uffa perché Luke non è ancora arrivato?" Domanda, stendendosi a pancia in giù sul mio letto.
"Probabilmente è arrivato solo che si trova al piano di sotto" Rispondo, e Clarissa mi guarda con il broncio.
"Dai andiamo di sotto, ci dovrebbero essere alcuni biscotti" Dico, e Clarissa si alza dal letto, andando verso la porta.
"In cucina hai qualche finestra dove si può vedere casa di Ashton?" Ridacchio e scuoto la testa, per poi scendere al piano di sotto.
"No, mi dispiace" Dico.
"Mannaggia" Borbotta Clarissa, facendomi ridacchiare, per poi entrare in cucina, seguita da me.
Mangiamo qualche biscotto, o meglio, mangiamo quasi un pacco intero di biscotti, per poi decidere di ritornare in camera mia.
Al nostro ritorno, però, troviamo una piccola sorpresa davanti alla nostra finestra: Calum, Luke ed Ashton nella camera di quest'ultimo, perciò si vedono perfettamente.
"Oddio Luke è lì!" Esclama Clarissa, prima che io possa dire qualcosa, e alla fine annuisco.
"Proprio così... contenta ora?" Domando, e lei annuisce vigorosamente, guardando poi Luke dalla mia finestra.
"Cerca di non dare nell'occhio" Clarissa annuisce ridacchiando, e si siede vicino alla finestra, facendo finta che non stia guardando lì e che stia parlando con me come persone normali, quando in realtà sta praticamente sclerando sul fatto che ha Luke di fronte, facendomi ridere.
Dopo del tempo indefinito, Luke si allontana dalla visuale della finestra, e da qui si intravede solo Calum.
"Credo che sia arrivato il tuo turno di sclerare, hai una perfetta visuale di Calum Hood"  Dice Clarissa, ed io ridacchio, per poi posare lo sguardo sulla finestra.
Casualmente, anche Calum fa lo stesso.
E il fatto che mi ha salutato con un cenno ed un sorriso che mi ha fatto letteralmente perdere un battito, rimarrà un segreto.

***
"Conosci un modo gentile per svegliarla?"
"Non esistono modi gentili per svegliarla, quando dorme è peggio di un animale in letargo"
"Quindi non posso svegliarla delicatamente?"
"Nah tanto sempre nervosa si alzerà. Se vuoi puoi anche buttarla a terra"
"No dai, non sono così crudele"
"Io si"
E prima che qualcuno possa buttarmi giù dal letto, apro gli occhi, rivelandomi due figure famigliari, nonché persone che stavano parlando e che hanno interrotto il mio sonno di sabato mattina.
Una delle persone è prevedibile, ma l'altra...
Cosa diavolo ci fa Ashton con la mia migliore amica, in camera mia, di sabato mattina?!
"Cosa ci fate qui?" Domando, tendendo gli occhi leggermente chiusi, infastidita dalla penetrante luce del sole che entra dalla mia finestra.
"Buongiorno fiorellino" Mi saluta Clarissa sorridendo, ed io la guardo male.
Solo quando sento Ashton ridacchiare mi rendo conto del mio problema.
Sono in pigiama, nel mio letto, appena sveglia, con un aspetto orrendo, e soprattutto con Ashton che mi sta guardando.
Ashton mi sta guardando mentre sono ridotta più che male.
Ripeto, Ashton mi sta guardando ora, in questo momento.
Perché sempre a me? Perché?
Mi copro il più possibile, anche se non sono nuda, ma vorrei mascherare il mio pigiama fatto da unicorni, ci manca solo questo.
"È inutile che ti copri, il pigiama l'ha già visto" Dice Clarissa, ed io sbuffo.
"Cosa ci fate qui di sabato mattina?" Domando, mettendomi seduta e legando i capelli in modo disordinato, tanto peggio di così non potrei stare.
"Carino il pigiama" Dice Ashton sorridendo, ed io lo guardo leggermente male.
"Ma!"
"Io l'avevo detto che appena sveglia non è la dolcezza fatta a persona" Borbotta Clarissa.
"Ah perché tu lo sei?!" Domando incrociando le braccia, e lei annuisce.
"Ma per favore, la mattina sei peggio di me. Sei isterica peggio di chiunque altro" Dico.
"Non è colpa mia, nessuno è gentile di mattina!" Esclama Clarissa.
"Io si" Dice Ashton, ed io mi chiedo ancora una volta cosa ci faccia di sabato mattina nella mia camera.
"Si si, ma cosa ci fate qui? Per la miliardesima volta" Domando, e loro si guardano, per poi parlare finalmente.
"Hai presente i ragazzi che abbiamo conosciuto l'altro giorno?" Inizia a dire Ashton, ed io annuisco.
"Bene, oggi avrai la tua prossima lezione con la timidezza" Continua a dire il biondo sorridendo, ed io lo guardo.
"Di sabato mattina? Dovrei alzarmi, vestirmi, e uscire? E sono solo le nove dai!" Esclamo, guardando poi l'orario.
"Si, proprio così. Dai su, dobbiamo vederci oggi con quei ragazzi" Dice Ashton, ed io sbuffo.
Mai disturbarmi e costringermi ad uscire di sabato mattina, mai.
"Potevate avvisare ieri invece di piombare qui in camera mia" Borbotto, alzandomi.
"Avresti rifiutato, perciò Ashton mi ha chiesto una mano. Dai su, preparati" Dice Clarissa, ed io sbuffo nuovamente.
"Dovete offrirmi la colazione" Borbotto, andando verso il bagno.
"Te la offro io, tranquilla, avevo già previsto questo" Dice Ashton, e spero vivamente che sia così per lui, non voglio fargli conoscere il mio lato peggiore: una me affamata, stanca, costretta ad uscire, di sabato mattina.
Non sono la dolcezza fatta a persona, e solo una colazione con i fiocchi può calmarmi.

Lessons|| Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora