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Tiziano Cardillo aveva fotografato il piano contraddistinguendo ogni zona d'interesse con un cartellino con su un numero, tutto quanto l'appartamento meno la stanza dove si trovava la dottoressa Bolgia, prima di iniziare la sua minuziosa ricerca di prove in ogni angolo della casa, anche il più recondito.

Quando ebbe finito, decise che sarebbe stato il momento di affrontare le sue paure più nascoste: si trovava ora, con le ginocchia che tremavano, di fronte alla porta che lo avrebbe condotto dritto dalla Bolgia e dalla sua pallida amica carente di vitalità.

Sollevò la mano, intento ad abbassare la maniglia, ma indugiò ulteriormente. Si sentiva davvero pronto per un passo del genere? La sua mente lo voleva, eccome, ma nel suo cuore era davvero pronto a questo?

"Nel cuore". Strano modo di spiegare o giustificare qualcosa di inspiegabile, molto spesso una sensazione, che nei casi negativi ci rende prigionieri di noi stessi e in quelli positivi contribuisce al nostro benessere.
Ma cosa si intende davvero per "cuore"? Il cuore può ragionare? No, affatto.

Il cuore è il centro di tutto, il motore, la vita. Un qualcosa di intimo e nascosto che sta alla base della vita e qualunque cosa ne possiede uno. Basti pensare che anche le galassie possiedono un proprio centro; i pianeti ne hanno uno. Quindi cos'è "il cuore" in realtà, se non la parte più oscura e profonda di noi stessi, il nostro subconscio, il nostro "io" più profondo e radicato e sconosciuto ai più. Cosa se non un piccolo contenitore che racchiude qualcosa di infinitamente più grande: il nostro infinito universo interiore in tutte le sue sfaccettature.

L'uomo entra in contatto con questa sua intimità spesso e controvoglia quando, per necessità, deve superare una qualche tipologia d'ostacolo a seconda di ciò che il suo personale percorso di vita gli pone davanti. Riconosci la tua paura e vincila.

Un meccanismo piuttosto facile da esprimere teoricamente, ma non quanto sperimentarlo sulla propria pelle: non tutti hanno la capacità, o meglio, la volontà che serve per addentrarsi nel proprio Io interiore. Spesso si rifiuta addirittura il solo provare ad ascoltare se stessi.

Tiziano in quella occasione c'era riuscito solo in parte; afferrò la maniglia che sfuggì alla sua presa a causa del palmo sudato della sua mano. Ulteriori indugi per poi asciugarselo sui jeans e questa volta non mancò il bersaglio. Deglutì rumorosamente, l'abbassò ed entrò.

Ivana avvertendo l'irrompere nell'ambiente da parte della luce dell'altra stanza in quella camera avvolta dalla penombra, capì che Tiziano era ormai pronto a muovere il primo passo verso una maturità della quale aveva disperatamente bisogno. Non lo avesse mosso quel passo, mai e poi mai sarebbe stato in grado di affrontare tutti gli eventi derivanti dal loro stesso evolversi.

Fece finta di non accorgersi della sua presenza, continuando a dargli le spalle fino a quando non gli sentì dire qualcosa.

- Come? - domandò facendo la finta tonta.
- Voglio vedere quel cadavere. -
- Prego, da questa parte mio impavido cavaliere! - fece lei con finta riverenza medievale, facendosi da parte e lasciandogli il suo posto.
- Mi raccomando lo stomaco, Tiziano... -

L'uomo si avvicinò a lei con calma e decisione, cercando di sforzarsi di reprimere l'impulso di scappar via a gambe levate... ancora più al di sopra delle spalle. Si avvicinò sempre di più e così finalmente poté vedere il primo sgradevole particolare: il suo viso. Sentì le orecchie fischiare e si sentì leggero, quasi mancare.

I suoi occhi, pensò. Santo cielo, quell'espressione sul suo viso! Perché Dio non è stato capace di impedire un simile scempio?

Si impose di spostare lo sguardo anche sul resto del corpo adagiato su quel letto matrimoniale. Grazie al cielo non vi erano presenti ecchimosi o ulteriori segnali che avrebbero potuto far pensare a violenze alcune, ma quell'incisione verticale partente dal centro del petto fino a raggiungere l'addome... lo inquietava. La donna senza vita non aveva neanche un pelo lungo tutto il suo corpo, neanche una macchia o un'imperfezione. Tuttavia vi aveva riconosciuto zone di lieve peluria estranea sparsa attorno. Gli parve muoversi qualcosa al suo interno e nuovamente, dalla defunta fuoriuscì un ultimo topolino, un giovincello paragonato ai precedenti che come un razzo schizzò via verso la porta passando in mezzo alle gambe di Jacopo, che li aveva raggiunti in tempo per ammirare Tiziano Cardillo nelle veci di una fontana. Una di quelle che emette il proprio getto dalle fauci.

Pois bussò delicatamente all'infisso della porta e chiese: - Va tutto bene qui dentro? -.

- Non molto a quanto pare, - rispose Ivana - ma qui abbiamo ormai terminato. -
Poi si rivolse a Tiziano: - Su, Torna giù. Hai svolto un ottimo lavoro -.

Cardillo respirò profondamente ed uscì fuori a testa bassa, ma non per vergogna, sotto lo sguardo sorpreso di Pois e quello comprensivo di Bolgia e al silenzio di entrambi.

- A che punto siamo? - domandò il maresciallo, più per rompere quello strano silenzio che per altro, anche se una risposta positiva non gli sarebbe dispiaciuta affatto.

- Abbiamo concluso. Non resta che avvisare i paramedici che la salma è pronta al trasporto. La scena del crimine è stata documentata minuziosamente ed alacremente in questo dossier - espose la cartella - contenente anche le annesse fotografie, eccetera eccetera... - rispose la dottoressa seccata dal solito iter. - A proposito del corpo, non potrò dirti nulla fino a domani. Ho bisogno che venga trasportato nell'obitorio per effettuare un'autopsia che mi... ci rivelerà dettagli maggiori: ho un'ipotesi sulla sua morte, ma sembra così inverosimile attualmente... - concluse accarezzandosi un braccio e mordendosi il labbro inferiore.

- Allora possiamo andare via. Ci vediamo domani mattina allora! -
- Certo, a domani! Salutami Nora! -
- Non mancherò. -
- Jacopo, già che scendi mandami su i paramedici se non ti dispiace! - le disse lei ad alta voce, ottenendo un pollice ed un indice congiunti come risposta.

Jacopo prese con sé Calderano e tornò in centrale, ignaro che quella sera oltre a fare la conoscenza dell'anonimo Carlo Testa, avrebbe avuto uno speciale ospite a sorpresa del tutto inaspettato.

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