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Dall'altra parte della cittadina invece, in un locale piuttosto gradevole situato in una zona tranquilla del lungomare, che diventa piuttosto movimentata la sera, Silvia Astri e Carlo Testa sedevano ad un tavolino pronto per tre persone in attesa di Nora Lodi per un aperitivo pomeridiano.

Il sole era ancora presente, luminoso ed imperioso nel suo essere, ma era diventato ormai clemente con l' epidermide della gente: non picchiava più come nelle ore di punta. Si limitava a rendere mozzafiato l'ambiente circostante, illuminando il cielo, mettendo in risalto tutti i colori e rendendo il limpido mare jonico una distesa infinita di polvere di diamanti grazie al riverbero.

Enormi gabbiani volavano alti nel cielo, posandosi ogni tanto sulla spiaggia o galleggiando a pelo d'acqua per riposare o ingurgitare qualche pesce o crostaceo catturato. L'aria circolava come era solita fare nel pomeriggio dopo le diciassette, colma di quella salsedine che tanto bene fa alla gola ed ai polmoni.

- Chiederai del ghiaccio per la tua consumazione, Carlo? - domandò Silvia mentre giocherellava con i suoi capelli. Si frequentavano assiduamente ora, loro due, dando prova di trovare gradevole la compagnia dell'altro.

- Si, credo proprio di si, - rispose lui con un tono di voce distante, che poi tornò normale - sarebbe l'ideale! Non fa più il caldo torrido che non ti permetteva di respirare di questa mattina. Qualsiasi cosa scenderebbe bene lungo la gola ora, specialmente assieme al ghiaccio - terminò ammiccante e con un occhiolino a Silvia, che colta l'antifona rise e gli assestò un leggero buffetto sul viso. Rise anche lui.

- Sei sfortunato, - confessò con finto dispiacere Silvia - se Nora non stesse per arrivare da un momento all'altro, forse ti avrei accompagnato in bagno per aiutarti ad abbassare la zip... -

- Ma che bella coppia di porci! - proruppe Nora divertita, scaturendo le risa imbarazzate dei due. - Non avete proprio peli sulla lingua eh...? - provò ad ammonirli, ma senza risultare molto seria. Non era neanche sua intenzione.

- Su, Nora. Non per mancarti di rispetto e non voglio neanche mancarne a Silvia, sul serio, ma dubito fortemente che tu non sappia come sia fatto un pene! - rispose Carlo guardando Silvia negli occhi, che scoppiò a ridere assieme a lui.
- Giusto, non puoi farci la morale, cuginetta! - gli fece eco lei, scoppiando a ridere ancor di più.

Nora si portò le braccia ai fianchi e rimase a bocca aperta, fingendosi indignata dal comportamento di quei due, poi portandosi una mano al petto disse: - Mi state deludendo, pensavo che voi due foste gente capace nelle iterazioni sociali. -

Nora prese posto, trafficando con l'interno della sua borsa e chiese a Carlo come stava procedendo il suo periodo ristoratore di permanenza a Balnea Nova.

- Appena arrivato qui ero piuttosto scettico e diffidente, sai perché... - sembrava imbarazzato, picchiettava con l'indice sulla superficie di quel tavolino di plastica - per via di stupidi pregiudizi figli dell'ignoranza. L'ho detto, l'ho ammesso. Mi ero lasciato trascinare un po' da correnti di pensiero errate. Ho avuto anche modo di ascoltare opinioni positive a riguardo, ma erano molto minori rispetto alle prevalenti. Solo ora mi accorgo, pensandoci bene, che solo chi aveva davvero visitato il sud mi aveva fornito delle... si, chiamiamole recensioni, piuttosto floride, positive.
- Ho dovuto ricredermi: una volta giunto qui, devo ammettere che la sola idea di dover abbandonare questi posti è difficile. Dovessi andarmene, tornerei di certo. In quanto alla gente... be' il mondo è vario e ben assortito ovunque, cambiano solamente le concentrazioni della popolazione: c'è quindi dove si nota di più e dove no. I brutti pensieri e le disavventure qui si stanno dissolvendo. -

- E poi hai anche una gran mano nello abbassare la zip dei pantaloni in caso si blocchi, non dimenticartelo - sibilò Silvia.

- Non potrei mai, scherzi? La zip si blocca abbastanza spesso, e se non ci fossi tu... - rispose Carlo sorridendo divertito e con una punta d'eccitazione.

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