Capitolo 7

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La mattina dopo Toni si svegliò alle 7 in punto, si vestì, si truccò e poi preparò la colazione per lei e suo zio. Come tutte le mattine. Solo che questa volta era felice. Non le capitava da molto di esserlo e la ragione era una sola: Cheryl.

Il suo piano di conquistarla stava andando per il verso giusto.

Andò a scuola con questa consapevolezza e con un enorme sorriso stampato sulle labbra.

Arrivata incontrò i suoi migliori amici : Sweet pea e Fangs.
Jughead non c'era.
"Dov'è Jughead?" gli altri due si misero a ridere
"Secondo te? Con Betty, ovviamente" Fangs incrociò le braccia dietro la schiena e fece finta di baciare qualcuno
"Quei due stanno diventando troppo sdolcinati" disse Sweet pea dando un colpo alla spalla dell'amico.

"Ma parlaci di te Toni, non ti avevo mai vista sorridere così da... beh mai"
"Sono successe un po' di cose ieri"
"Uhh racconta cosa aspetti, per caso c'entra la rossa della sera della festa?" Fangs è sempre il solito, la capisce anche solo da un suo sorriso. Toni annuì
"Aha lo sapevo. Ma non hai detto che sarebbe stata solo la storia di una notte?"
"All'inizio lo era, poi mi ha baciata nello sgabuzzino del bidello e abbiamo pomiciato ieri in punizione"
"Non ci posso credere, la nostra Antoinette si presa una cotta."
Sweet pea si mise a ridere, sapeva che Toni odiava essere chiamata in quel modo, e battè il 5 a Fangs.
"Smettila! Sai che odio essere chiamata così"
Suonò la campanella e tutti entrarono in classe.

In mensa Toni si era seduta con i suoi amici come suo solito. La sala era, in pratica, divisa in due: la parte di quelli del nord e la parte di quelli del sud, cioè i serpents.

"Oh oh è arrivata la tua rossa" disse Sweet pea a Toni, lei si girò e la fissó per qualche secondo. Jughead, che finalmente non era con Betty perché quel giorno stava male, guardò nella stessa direzione di Toni.
"Non è lei la ragazza di cui vi sento tanto parlare e di cui Toni si è presa una cotta, vero?"

La ragazza dai capelli rosa si girò verso di lui con un'espressione interrogativa per come l'aveva chiesto "si è lei. Perché, c'è qualcosa non va?"
"Andrebbe tutto bene se solo non fosse Cheryl Blossom" lo disse come se Toni dovesse capire tutto da quell'affermazione
"E con questo che vuoi dire scusa?"
Jughead realizzò che la sua amica non avevo mai sentito parlare di Cheryl. Si aspettava una risposta del tipo 'quella Cheryl Blossom?!" E invece no.

"È la persona più stronza, narcisistica, egocentrica e meschina che conosca. La cosa più importante che devi sapere è che non sopporta i serpents. Se fossi in te le starei alla larga"
Toni rimase sbigottita dalle parole di Jughead, non riusciva a dargli una risposta.

Anche se fosse stata così cattiva il suo amico non aveva messo in conto che nessuno poteva resistere al fascino Toni. Non voleva rinunciare al suo piano solo per delle parole, anche se venivano dalla bocca di una delle persone di cui si fidava di più al mondo.

Decise di andarle a parlare però non in quel momento davanti a tutti.

L'ora dopo sarebbero state nella stessa classe e lì avrebbe avuto la sua occasione.

Suonò la campana e tutti entrarono nelle proprie classi. Cheryl stava parlando con le sue 'amiche' oche di quale tonalità di rosso sarebbe andata maglio sulle sue unghie per abbinarle ai capelli.

Toni stava chiacchierando con un'amica, forse l'unica ragazza a cui aveva raccontato della situazione con Cheryl. Si chiamava Zoe e si era appena unita ai serpents.

Si conoscevano da quando erano piccole, era la figlia del capo di suo padre e a volte si incontravano a delle cene di lavoro.

"Coraggio Topaz ce la puoi fare" Toni la guardò di traverso
"Ma che è oggi, il giorno 'chiama Toni come lei odia essere chiamata'?"
Zoe si mise a ridere
"E poi lo so che ce la posso fare, sarà semplice e sai quanto io sia brava" le fece l'occhiolino.

Toni si girò e andò verso Cheryl
"Hey sen..."
"Oh ancora tu! Mi spieghi cosa vuoi da me?"

Ma perché era andata a parlarle? Non poteva starsene al suo posto per evitarle quella figura? Non voleva dire o fare niente contro di lei ma non poteva. Il suo istinto di autodifesa glielo imponeva.

"Non ci parlo con gente come te.
Te l'ho fatta passare le prime volte perché sei nuova qui. Lascia che ti spieghi: io Cheryl Blossom aka Cheryl bombasexy. Per me i serpents contano meno di nulla, non meritate neanche di stare in questa scuola figuriamoci se meriti di rivolgermi la parola. Te li cerchi i problemi regina dei poveracci"

La fissò negli occhi, i suoi bellissimi occhi, ci poteva leggere tristezza e rabbia allo stesso tempo.

A Cheryl stava per scendere una lacrima per quello che le aveva fatto, non voleva, menomale che la sua maschera era più forte di quello. Incrociò le braccia e le mostrò uno dei suoi sguardi più gelidi.

Toni realizzò che quello che le aveva detto Jughead era reale. Che quella ragazza era davvero una stronza egocentrica. Le sue parole, però, non erano riuscite a farle cambiare idea, quelle labbra, le loro lingue incatenate insieme, le bramava ancora.

Lei prendeva quello che voleva e in quel momento voleva la rossa davanti a lei, ma prima doveva capire ciò che questo avrebbe davvero comportato. Le avrebbe potuto spezzare il cuore che non avrebbe sopportato altra sofferenza. Non sapeva se sarebbe riuscita ad uscirne viva da quella situazione, dal mondo di Cheryl Blossom.

Voleva davvero immischiarsi in una situazione che l'avrebbe, quasi sicuramente, portata a soffrire solo per una cotta?

E infondo c'era rimasta male per quelle parole, non per il significato o perché erano rivolte a lei, ma per quello che nascondevano; non la immaginava così.

Aveva capito che era una persona difficile, che indossava un'armatura per proteggersi dal mondo esterno ma non pensava che avesse sofferto così tanto.

"Non mi parli eh?! Eppure io vedo le tue labbra muoversi e sento la tua voce" entrò il professore e dovettero mettersi tutti a sedere.

Cheryl non ascoltò mezza lezione, ripensava a ciò che era successo con Toni, ciò che le aveva detto, il suo sguardo, ma come poteva una persona essere così meschina? Come poteva lei essere così cattiva?
Odiava ogni giorno di più quel muro che aveva eretto con tutti quelli che la circondavano.

La voleva. Voleva baciarla, accarezzarla, affondare le mani tra quei suoi bellissimi capelli. Però non poteva più farlo, l'aveva allontanata, come faceva con tutti.

Solo che ora era diverso, lei era diversa, la faceva sentire male per come le aveva rivolto la parola. Comunque decise che l'avrebbe dimenticata così non avrebbe sofferto ancora inutilmente.

N/A: mi dispiace di non aver aggiornato ieri ma avevo finito internet. Cercherò di pubblicare il nuovo capitolo martedì, se non ci riesco non è perché me lo sono dimenticata ma perché c'è davvero pochissimo campo dove sono. Detto questo mettete una stellina e/o commentate se vi è piaciuto il capitolo ⭐️.

Closer to you||choniWhere stories live. Discover now