Capitolo 13

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Era lunedì mattina e Cheryl, nel suo letto, si svegliò di buon umore, ben prima del suono della sveglia.
Era ancora nel dormiveglia e il suo primo pensiero andò a Toni e al fatto che quel giorno l'avrebbe rivista.

Per la prima volta nella sua vita, ringraziò di doversi svegliare presto per andare a scuola.

Si girò di poco e vide la giacca di Toni, appesa alla sedia della scrivania. Sorrise spontaneamente, con la testa sul cuscino.

Rimase sul letto per qualche minuto e poi decise di alzarsi. Si vestì e prese la giacca di Toni: aveva ancora il suo odore. Per la maggior parte del giorno prima l'aveva tenuta vicino a sé, pensando alla ragazza dai capelli rosa.

Era abbastanza confusa riguardo alla loro storia: cos'erano ora?
Stavano insieme o ancora no?
A lei piaceva tanto Toni ma la domanda era se a Toni lei piaceva così tanto, da mettersi insieme.

Non aveva mai avuto tanti dubbi in vita sua, era più facile prima. Cheryl cercò anche di ricordare il momento in cui si era messa con Josie, ma non fu molto produttivo perché era stata Josie a chiederle di mettersi insieme e da lì era iniziata la loro storia.

Josie, non riusciva a guardarla in faccia: doveva ancora vendicarsi su di lei, voleva farla soffrire e pentire di averla tradita; provava un forte odio verso di lei che non riusciva a reprimere. Ma in quel momento voleva pensare solo a Toni e a come la facesse stare bene.

Cheryl cercò anche di capire come sarebbe stato se Toni fosse stata la sua ragazza: forse se non fossero state insieme, non si sarebbe sentita male quando l'aveva vista andare via sulla sua moto la sera prima?

Poi pensò anche ad altre cose: lei era Cheryl Blossom e nessuno poteva resisterle, quindi neanche Toni e, se era così confusa, era solo un problema suo. Non sarebbe apparsa così agli occhi della ragazza dai capelli rosa, sarebbe sembrata forte e sicura di sé, come sempre d'altronde.

Mise da parte le sue insicurezze e si concentrò su quello che voleva veramente. Odiava sentirsi così confusa, aveva sempre agito in base a se stessa e a ciò che desiderava: quello che voleva lo otteneva, quello a cui credeva era la cosa giusta.

In quel momento pensava che, dopo l'appuntamento, ora stessero insieme, non poteva essere tanto sbagliato. Ma sicuramente non poteva impazzire per una cosa così: non le sarebbe minimamente passata per la testa, se ci fosse stata un'altra persona al posto di Toni.

Scese le scale con la giacca indosso e passò per la cucina, per prendere una fetta biscottata. Sua nonna, come sempre, era incantata e seduta sulla sua sedia. A volte la trovava in soggiorno, a guardare la tv, ma solo quando era in ritardo. Quel giorno non lo era: come avrebbe potuto esserlo? Non voleva perdersi neanche un secondo del tempo che poteva passare con Toni.

Sua mamma non la vide, la sedia era vuota e non c'era la solita tazza di caffè davanti al suo posto.
"Dov'è la mamma?", si rivolse a sua nonna che non le rispose. Cheryl alzò le spalle. Infondo non le importava più di tanto, era pura curiosità la sua.

Uscì di corsa dalla cucina e si imbatté in qualcosa, o meglio qualcuno. Poi notò che era sua madre appena sveglia e si chiese che cavolo di ore erano per ritrovarla lì così. Non si era mai alzata prima di sua madre, la vedeva quasi sempre a tavola, a sorseggiare il suo caffè e leggere la sua rivista.

"Cheryl, Santo Dio, stai attenta a dove metti i piedi! ". Si rivolse a sua figlia con occhi gelidi e una smorfia sulla faccia.
"Scusa mammina", mise su uno dei suoi sorrisi falsi.
"Vado di fretta." Andò dritta per la sua strada, girandole intorno.

"Aspetta."
A Cheryl si geló il sangue, non sapeva bene neanche lei il perché. Era semplicemente il modo in cui aveva pronunciato quella parola.
"Che cos'hai indosso?" Le si avvicinò di qualche passo, aveva ancora gli occhi impastati dal sonno.
"Cheryl, guardami.", alzò di poco la voce, in modo autoritario.

Closer to you||choniWhere stories live. Discover now