Capitolo 16

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Erano le 4 di pomeriggio e Cheryl si trovava nella palestra della scuola per l'allenamento delle sue vixen.
Stavano imparando una coreografia per il primo campionato di rugby di quell'anno.

Cheryl era seduta su una panchina mentre le altre si muovevano a tempo di musica davanti a lei, cercando di eseguire i passi giusti. Era un totale disastro: gente che perdeva i pon pon, altre che si scontravano, le distanze erano tutte sbagliato e non andavano a tempo con la musica.

Ma chi gliel'aveva fatto fare a prendersi questo compito? Ah già, l'aveva fatto per essere la reginetta. E, in più, doveva ammetterlo, le piaceva ballare, era brava. Poi, ammettiamolo, le piaceva avere il controllo in ogni situazione.

In quel momento però non prestava molta attenzione a ciò che facevano le ragazze davanti a lei, non sarebbero comunque riuscite ad essere perfette entro la data prevista.
Stava pensando a Toni: 'che novità', si sussurrò tra se e se prendendosi in giro da sola.
Era molto in ansia per quello che le aveva detto: 'ti devo parlare di una cosa seria'. Non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che volesse lasciarla e questo la faceva quasi piangere dalla tristezza perché non avrebbe avuto nessun altro dalla sua parte, sarebbe rimasta sola e aveva paura di affrontare tutto ciò.

La musica finí e Cheryl sentì applaudire dietro di sé, si girò e vide un serpent sulle scalinate. Era sicura di averlo già visto ma non si ricordava bene dove. Gli mandò uno sguardo infuriato, anche se lui non sembró notarlo minimamente: stava guardando un'altra persona. Seguì la direzione del suo sguardo e capí che era il nuovo ragazzo di Lyndsey dal modo in cui l'ammirava. Quella ragazza non aveva mai capito molto di come andavano le cose a scuola.

Si rivolse verso il suo gruppo:
"Degli ippopotami potrebbero fare di meglio, cinque minuti di pausa".
Sentì qualcuno sbuffare ma non gli diede importanza. Dovevano essere perfette, ne valeva della sua stessa immagine. Decise di andare a parlare con quel serpent, sperando fosse un amico di Toni per chiedergli qualche consiglio.

"Hey tu" lo indicò.
"Chi ti credi di essere per interrompere così i miei allenamenti?" Sweet pea la guardò dal basso con sguardo insicuro.
"E-ecco sono qui per supportare la mia ragazza" il ragazzo sorrise a quelle parole.
Cheryl capí che in quel modo non avrebbe scoperto nulla di ciò che voleva sapere, decise di cambiare discorso e arrivare subito al punto. Anche perché per lei era uguale se restava o meno, ma doveva comunque difendere la sua immagine.

"Tu sei un amico di Toni, giusto?". Alzò un sopracciglio e lui annuì flebilmente.
"Ti ha parlato di me?" Si mise a sedere accanto a lui.
Sweet pea non capí dove volesse arrivare e non sapeva neanche il tipo di storia che c'era fra di loro, quindi decise di rimanere sul vago.
"Si, beh, qualche volta" si sentiva inferiore rispetto a lei, al suo sguardo. Ma come cavolo aveva fatto Toni a sopportare una cosa del genere? La conosceva fin troppo bene per dire che amava il controllo e odiava sentirsi indifesa. Insomma, esattamente come si sentiva lui in quel momento.

Si spostò di qualche centimetro sulla gradinata per paura di ciò che Cheryl avrebbe potuto fare.
"E cosa ti ha detto?" Glielo chiese con fare minaccioso.
"N-niente di che" voleva assolutamente finire lì quella conversazione e non mettere ancora di più nei guai Toni, perché, secondo lui, in quel momento della loro storia era così.

Cheryl assottigliò lo sguardo, non era per niente sicura della sua risposta.
"Cheryl!" Tina la chiamò dal fondo dei gradini. Cheryl si alzò e guardò di nuovo il ragazzo.
"Beh okay" Sweet pea in quel momento capí che era davvero afflitta, dal suo sguardo, da come aveva pronunciato quelle parole e si sentì un po' in colpa di quello che aveva pensato riguardo lei.

"Che vuoi Tina?" Si rivolse infastidita verso la sua amica.
"Ecco io e le altre... " si girò per cercare consenso assolutamente non necessario per la sua richiesta.
"...pensavamo di andare da pop's dopo gli allenamenti" Così facendo Ginger e Tina speravano di far sparire i serpents dalla testa della loro amica e farla tornare la stessa di sempre.
"Certo" alzò le spalle.
"Perfetto" la sua amica si mise a battere le mani come una bambina.
"Ora rifacciamo tutto da capo e stavolta cercate di non farmi venire la voglia di strapparmi gli occhi dalle orbite."
Batté le mani due volte e si rimisero a ballare. Non migliorarono molto ma Cheryl iniziò a gridare più volte, lo faceva più che altro per non sentire i pensieri nella sua testa.

Closer to you||choniWhere stories live. Discover now