Capitolo 46

2.2K 71 23
                                    

Toni rientrò dentro casa sbattendo la porta.
Aveva un sorriso che partiva da un orecchio e arrivava all'altro.
"Hey" disse lo zio che intanto stava sistemando il soggiorno
"È successo qualcosa di grave?" Chiese preoccupato riferendosi al fatto che Cheryl fosse andata lì con tanta urgenza.

"No" Toni scosse la testa mordendosi il labbro "cioè non lo so" si allontanò dalla porta per andarsi a sedere sul divano.
"Aveva solo bisogno di rassicurazioni presumo" ricordò tutto quello che era successo qualche minuto prima, il cuore le stava esplodendo nel petto. L'amava, l'amava davvero tanto.
"La sposerò" esclamò buttandosi a sedere.

Si morse il labbro sorridendo e si portò le mani ai capelli ricordando il suo viso.
"Non credi di correre troppo?" Chiese lo zio con gli occhi pieni di gioia, ma spaventato da questa sua affermazione.
Lei si rivolse immediatamente verso di lui tornando con i piedi per terra
"Sto scherzando" sorrise e si alzò di scatto.

"Mhh" fece finta di crederle.
Gli andò incontro e lo abbracciò da dietro saltandogli quasi addosso. Riusciva a toccare il cielo con un dito. Pensava a lei e il suo cuore si riempiva di gioia.

"Si ma ora vai a-" iniziò lui tendendo tra le mani il cuscino della poltrona.
"Prepararti; si ho capito" gli lasciò un bacio sulla guancia
"Grazie" sussurrò al suo orecchio e poi se ne andò saltellando.

Alle otto in punto suonarono al campanello. Toni si stava ancora infilando le scarpe quindi andò ad aprire lo zio.
"Ciao Luke, Selene che bello rivedervi" sentì prima di aprire la porta e uscire dalla camera.

Tra i due si aprì una specie di varco dal quale entrò Zoe
"Zoe" sorrrise l'uomo abbassando la testa in segno di saluto. Toni rallentò il passo la sua bocca si incurvò leggermente, con un po' di sforzo.

Da quando era successo quel casino con Jughead non avevano più parlato. Immaginava che il suo miglior amico avesse raccontato qualcosa alla bionda, perché lei in qualche moda aveva saputo del disastro. La situazione tra di loro era molto precaria.

Praticamente due pomeriggi dopo quella 'gita' allo chalet di Veronica, Zoe era andata a casa sua. Aveva suonato al campanello ma lei non aveva risposto, troppa paura. Dopo svariati minuti, in cui Toni era rimasta a fissare la porta, l'amica aveva smesso di bussare.

Le aveva infilato una busta da sotto la porta e le aveva chiesto di leggere la lettera da sola, quando si sarebbe sentita pronta a perdonarla. Morale: quella lettera è ancora nel cassetto della scrivania.

"Hey" Zoe la salutò timidamente alzando una mano. Lo zio si girò accorgendosi solo in quel momento della presenza di sua nipote. Toni sorrise forzatamente e ricambiò il saluto. Poi si rivolse anche ai suoi genitori che erano stra felici di vederla, ma non potevano mostrarlo troppo a causa della faida che aveva avuto con sua figlia.

Lo zio si accorse della tensione e decise di spezzare quell'imbarazzo.
"Andiamo a tavola, il pollo è quasi pronto" sorrise come una casalinga felice di avere ospiti in casa.

Dopo aver appeso i giubotti all'appendiabiti, si trasferirono tutti in cucina. Fecero in modo di far sedere Toni e Zoe una di fronte all'altra. Tutti in quella stanza volevano farle riappacificare, sapevano quanto tutte e due tenevano alla loro amicizia.

Sul tavolo c'erano diversi tipi di antipasti e stuzzichini. Lo zio si mise di nuovo si fornelli per aggiungere il sugo alla pasta, mentre disse ai suoi ospiti di favorire.

Dopo aver portato i piatti con gli spaghetti al sugo ad ognuno, si mise a sedere a capo tavola.
Alla sua destra c'era sua nipote che in silenzio aveva iniziato a girare la forchetta nel piatto per arrotolarci gli spaghetti.

Closer to you||choniWhere stories live. Discover now