Capitolo 27

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I raggi del sole di prima mattina colpirono in pieno il viso di Cheryl, che si svegliò immediatamente. Ovviamente nessuna si era ricordata di chiudere la tapparella o, accostare le tende.
La rossa si girò verso Toni per vedere se anche lei si era svegliata, invece dormiva tranquillamente a pancia in giù, c'era lei a coprirla quindi il sole non la colpiva.

Sembrava un angelo in confronto a quando era sveglia. Tutte le persone lo sembrano ma lei particolarmente. Cheryl non sapeva cosa esattamente glielo facesse pensare, semplicemente guardando lei aveva l'impressione fosse diversa da tutti gli altri. Non era la prima che vedeva dormire eppure non aveva niente in comune con nessuno. Era unica.

Non riusciva a vederla in quella posizione, con quel viso così rilassato come se fosse una bambina e ad avercela con lei. Perché in teoria doveva essere così da come era finita la sera prima ma proprio non ce la faceva.

Guardò l'orario dal telefono che era sul comodino, segnava le 7. Se non fosse stata domenica si sarebbe alzata e sarebbe andata a fare colazione ma, dato che era ancora molto presto, decise di rimanere a letto. Inoltre vicino a lei c'era Toni che aveva ancora gli occhi chiusi e il volto rilassato, ignara di qualsiasi cosa stesse succedendo intorno a lei.

Si sporse su di lei e le spostò i capelli da un lato delicatamente cercando di no svegliarla. Non che non fosse questo il suo intento. La coperta copriva solo fin sopra i fianchi di Toni, a causa dei suoi movimenti frenetici la notte, lasciando la schiena totalmente libera da qualsiasi impedimento.

Fu quello che fece venire in mente un'idea a Cheryl. La sera prima, dopo che Toni era caduta addormentata tra le sue braccia, la rossa aveva avuto modo di pensare a molte cose. Soprattutto a tutto quello ch era successo durante la loro prima volta. Non voleva dover subire altre ripicche per qualcosa che non si ricordava nemmeno di aver fatto.

Poggió le sue labbra su una parte libera quasi dietro al collo, dalla parte da cui aveva spostato i capelli. Iniziò a scendere lasciando baci fino alla spina dorsale ricordandosi di quei famosi graffi. Da lì ripercorse le linee che avevano lasciato le sue unghie con la lingua alternandola alla sua bocca. Le ferite erano ancora rosse e un po' evidenti. Continuò compiendo quei semplici gesti per tutte le vie come se, a lasciarne una, si sentisse in colpa.

Strofinò il labbro superiore sull'inizio di una linea per poi aggiungerci la lingua e con la punta creare dei piccoli cerchi. La portava si e giù passando per tutti i punti, anche su quelli dov'era già stata. Ogni tanto si fermava per cingere un piccolo punto con le labbra e succhiarlo per poco. Non usava i denti, i suoi gesti erano morbidi, calmi e delicati. Non aveva neanche paura di avere fretta, si prese tanto tempo per assicurarsi di non lasciare niente in sospeso.

Cheryl adorava quella sensazione sotto la sua lingua. La pelle di Toni era liscia e morbida, poi era fredda a confronto della temperatura delle sue labbra. La sua lingua incontrava qualche ostacolo quando si spostava dal rilievo del graffio. Inoltre quel retrogusto di ferro la faceva impazzire, quando ci passava sopra, le ferite diventavano più rosse. Come se invece di guarire, si stessero riformando, ma stavolta non le stava facendo del male e le sue azioni erano del tutto volontarie. A volte si fermava e ci soffiava sopra provocando a Toni la pelle d'oca, sapeva che si era svegliata. L'aveva capito da un po' ma aveva deciso di non smettere dato che le stava piacendo da morire poter avere il controllo per una volta.

Quando arrivò infondo ad un altro graffio ci lasciò un succhiotto e a quel punto sentì Toni muoversi un pochino e mugolare qualcosa di incomprensibile. Cheryl tornò con le labbra sulla sua spalla e lasciò dei piccoli baci fino all'orecchio.
"Buongiorno" sussurrò provocandole le farfalle allo stomaco.

Toni si era svegliata appena Cheryl aveva poggiato le labbra sulla sua pelle. Ma era troppo curiosa di sapere cos'avrebbe fatto e fin dove si sarebbe spinta per farle capire che era sveglia. Quindi non aveva detto niente e aveva cercato di rimare il più ferma possibile.

Closer to you||choniWhere stories live. Discover now